Ioannis Bourousis alla miglior prestazione stagionale (Foto: olimpiamilano.com)

EA7 Emporio Armani Milano – Umana Reyer Venezia 79-70

Altra vittoria con brivido per Milano, che domina per quasi tre quarti, raggiungendo anche il +19, per poi permettere agli avversari, per l’ennesima volta, di riaprire la gara, con una rimonta che ha portato Venezia fino al -5 a metà dell’ultimo quarto.
L’EA7, guidata da un inarrestabile Bourousis, approfitta della mancanza di aggressività della Reyer per dominare il primo quarto, con Cook, Mancinelli e Bouruosis che firmano il 6-0 con cui si apre la partita. Dopo tre minuti arriva il primo canestro ospite, con Alvin Young, e, poco dopo, Szewczyk replica a Bourousis mettendo la tripla del 9-5. Altri due canestri del greco portano Milano sul 14-7; poi, dopo un canestro di Szewczyk e una tripla di Cook, Clark segna per Venezia il 17-11, a circa 3 minuti dalla fine del primo quarto. Da quel momento in poi, c’è solo Milano, che piazza un parziale di 10-0 aperto dal solito Bourousis (11 punti nei primi 8 minuti di gara) e chiuso da Melli.
Nel secondo quarto Venezia prova ad alzare la sua difesa, sia come posizione in campo che come intensità, e il risultato è un parziale di 2-8 che riduce il divario a 10 punti (29-19). Milano riesce però a sbloccarsi e va a segno ancora con Gentile e Mancinelli (33-19 a cinque minuti e mezzo dall’intervallo). Due minuti più tardi, dopo un non fischio su un fallo piuttosto palese su tiro da tre di Rosselli, Mazzon, che già da qualche minuto si stava lamentando con gli arbitri, esagera con le proteste e si prende un fallo tecnico, che però costa solo un punto ai veneziani (38-24 con il libero di Gentile). A 50 secondi dal termine, però, Bremer infila la tripla che manda le due squadre negli spogliatoi sul 43-28.
Nella ripresa Alvin Young prova, con 5 punti di fila, a risvegliare i suoi, ma l’Olimpia risponde colpo su colpo prima con Mancinelli e poi da tre con Fotsis, prima che due canestri di Bourousis portino i biancorossi al massimo vantaggio (52-33). Lì, però, qualcosa si blocca, e la Reyer inizia la sua rimonta: Bryan e Bowers confezionano uno 0-6 che li riporta a -13 e poi, sul 57-43 firmato da Cook dalla lunetta, un altro 0-6 riporta brevemente lo svantaggio sotto la doppia cifra, prima che un’altra tripla di Bremer allo scadere dei 24 secondi faccia terminare il terzo quarto sul 60-49.
Nell’ultimo periodo, come purtroppo ormai sembra essere la prassi, Milano si blocca completamente: nei primi 5 minuti i biancorossi vanno a segno solo con un canestro di Rocca dopo rimbalzo offensivo e un libero di Mancinelli, mentre Venezia continua a riavvicinarsi con Slay, Young e Szewczyk, che a poco meno di sei minuti dal termine infila i liberi del -5. Bourousis ma 0/2 dalla lunetta, ma Mancinelli, dimenticato da Rosselli, cattura il rimbalzo e segna il nuovo +7. Venezia torna a -6 prima con Slay e poi con Rosselli, ma non riesce ad andare oltre: Bourousis segna da sotto e, a poco meno di due minuti dalla sirena, Cook lancia per Hairston, con il suo difensore che, in volo, tocca la palla, che però colpisce ancora la mano dello stesso Hairston e finisce quindi nel canestro, per il nuovo +10. La partita finisce sostanzialmente qui, visto che negli ultimi 100 secondi l’unica azione degna di nota è uno spettacolare canestro al volo in avvitamento di Slay, che però influisce ben poco sul risultato finale.
Due punti che valgono oro per la classifica di Milano, che raggiunge al terzo posto proprio Venezia, oltre a Sassari, Pesaro e Bologna. Meno positivo il modo in cui è arrivata la vittoria, perché, se da una parte è vero che Milano è stata in vantaggio per tutti i 40 minuti di gioco, d’altra parte è anche vero che, ancora una volta, la squadra di Scariolo non è stata in grado di chiudere definitivamente la gara dopo aver raggiunto un vantaggio più che consistente. E questo è sicuramente un aspetto su cui lavorare, se davvero si ha intenzione di andare fino in fondo nei playoff.

MVP: Ovviamente Ioannis Bourousis, inarrestabile nel primo tempo (16 punti), un po’ più titubante nel finale, anche se chiude con il suo season high in punti (27), con 12 rimbalzi, 10/13 da due, 2/4 da tre e la pecca dell’1/5 ai liberi.

WVP: Tim Bowers ha la classe e l’esperienza per essere un fattore in gare come questa; invece, l’ex Caserta ha segnato solo 5 punti, con un pessimo 1/8 dal campo, prestazione solo parzialmente risollevata dai 4 assist.