Avellino – L’Armani Jeans Milano espugna il PaladelMauro battendo la Sidigas Avellino con il punteggio di 90 a 77 in un’incontro valido per la 13° giornata del girone di ritorno di serie A1 .

Avellino continua il suo periodo nero, perdendo l’ottava partita negli ultimi nove incontri disputati e dando l’addio definitivo ai playoff. Milano centra la quarta vittoria consecutiva che le permette di continuare a inseguire il 2° posto.

Starting Five. Avellino: Green, Gaddefors, Golemac, Slay e Johnson. Milano: Cook, Hairston, Fotsis, Mancinelli e Bourousis.

Parziali: 23-23 ; 19-27 ; 17-16 ; 18-24

Il primo canestro di Gaddefors illude il pubblico del PaladelMauro, visto che Milano ci mette un attimo ad entrare in partita e con un parziale di 10 a 0 firmato dalla tripla di Fotsis e Hairston, costringe subito Vitucci a chiedere una sospensione. Gli irpini non riescono a trovare buone soluzione offensive e in difesa soffrono i cambi del quintetto dell’Armani. Con una migliore circolazione di palla, la Sidigas riesce a riportarsi fino al -1 (11 a 12) con la tripla di Marcus Green. L’Armani fa entrare Gentile e Melli, ma è Bourousis a riportare avanti i milanesi con una tripla e un facile appoggio sottocanestro. Green però ha troppo spazio e con due triple consecutive impatta a quota 23 proprio sul finire del quarto.

Ora la partita è molto intensa, Avellino riesce a tener testa alla corazzata milanese. Green porta in vantaggio la Sidigas, poi viene fischiato un antisportivo a Filloy per una trattenuta a gioco fermo. Infanti realizza entrambi i liberi, ma nell’azione successiva Slay perde banalmente la palla. L’Armani ricomincia a giocare come sa e con un parziale di 8 a 0 si porta sul +4 (29 a 33). I soliti Green e Johnson cercano di far restare Avellino attaccata alla partita, ma la tripla di Hairston e la schiacciata in contropiede di Fotsis obbligano Vitucci a chiedere timeout (33 a 40). Slay realizza dall’area pitturata, ma i milanesi sembrano in controllo e riallungano con le triple di Cook e Fotsis. Il canestro di capitan Spinelli dai 6,75 e i tiri liberi di Slay chiudono i primi venti minuti di gioco.

Avellino non si arrende e con un sottomano di Johnson ricomincia al meglio la seconda parte di gara. L’Armani però è più che presente e con il solito Hairston e la tripla di Mancinelli vola a +12 (44 a 56). Gli irpini non riescono a fermare Hairston che continua a segnare a ripetizione (superati i 20 punti a metà terzo quarto), ma è tutto il quintetto milanese a giocare una buona pallacanestro. Finalmente si sveglia Golemac che segna 7 punti  consecutivi, ma in casa Sidigas diventa problematica la situazione falli con il 4 commesso sia da Johnson che da Slay. Difficoltà che l’Armani non ha visto l’infinito roster che permette a Scariolo di mandare in campo Rocca quando Radosevic commette la quarta infrazione. La schiacciata di Golemac sulla sirena dà il -7 ad Avellino.

Gli ultimi 10 minuti cominciano con due canestri di Mason Rocca dall’area pitturata. Gaddefors segna e subisce fallo e dopo il solito canestro di Hairston, la Sidigas riduce il gap a soli 5 punti con i liberi di Spinelli e la tripla di Slay. La partita ora è tesa, c’è anche qualche contatto di troppo. Giacchetti segna una tripla parecchio forzata, ma Slay dalla lunetta non fallisce e Avellino e nuovamente a -6 (69 a 75). Cook segna in penetrazione, ma Scariolo non è contento dei suoi e chiede una sospensione. Al ritorno in campo nuovo canestro di Rocca e quando la partita sembra finita, ecco che viene chiamato un tecnico a Fotsis. Green non fallisce dalla lunetta, ma nell’azione successiva Avellino non trova il canestro e sul rimbalzo Johnson commette il suo quinto fallo. Hairston fa bottino pieno dalla linea della carità e quando la tripla di Golemac si infrange sul primo ferro, Milano può festeggiare la sua quarta vittoria consecutiva.

La Sidigas ha cercato in tutti in modi di opporsi alla corazzata milanese, ma la scarsa vena di alcuni suoi giocatori e le solite ridotte rotazioni hanno portato all’ennesima sconfitta.

L’Armani ha giocato a tratti una buona pallacanestro, ma paradossalmente in alcuni frangenti un roster così lungo può diventare un problema.

Migliore: Hairston. Letteralmente immarcabile, la guardia americana ha fatto ammattire gli avversari che cercavano di arginarlo.

Peggiore: Golemac. Inesistente nei primi due quarti, si è svegliato troppo tardi costringendo Vitucci a cercare altre soluzioni.