Siena+SponsorQUI SIENA – Settimana intensa di allenamenti al PalaEstra per la Montepaschi in attesa di una sfida che, se vinta, potrebbe spingere sempre di più gli uomini di Marco Crespi verso il secondo posto. Mancano 5 gare alla fine della regular season e Siena ha l’opportunità di giocarne 3 davanti ai propri tifosi, anche se sono le sfide contro le prime della classe, visto che dopo Sassari arriveranno all’ombra del Mangia, Brindisi e Milano.

La sfida con Sassari ha un sapore particolare, una rivalità, sportiva, nata negli ultimi anni, con i quarti dei play-off 2011/2012 dominati da Siena e la finale di Coppa Italia dello scorso febbraio che ha regalato alla società isolana il primo trofeo della propria storia. In mezzo sfide di campionato vissute sempre in modo molto intenso con Sassari che la scorsa stagione rifilò un pesante 2-0 (condito dal +30 della gara di andata) ai campioni d’Italia. Una sfida che spesso e volentieri è stata anche presentata come quella che vede opposti l’attacco migliore della serie A alla difesa migliore della Lega, e mai come in questa stagione l’assunto è vero. Sassari con gli oltre 86 punti è il miglior attacco del campionato, così come la Montapaschi con i suoi 69.3 punti subiti è la miglior difesa. Non ci si può esimere dal considerare questi numeri se si vuole presentare questa sfida. Soprattutto se si pensa che il Banco di Sardegna resta il miglior attacco anche in trasferta, dove segna più di 83 di media, mentre Siena in casa concede 68.7. La storia della stagione finora ha detto che Siena ha vinto a Sassari proprio con la difesa, vincendo una partita sotto i 70 punti, mentre nella finale di Coppa Italia Sassari ha trovato un secondo quarto da 60% da 3 per spaccare la partita e resistere al rientro dei biancoverdi.

La chiave per Siena, contro squadre che amano giocare ad alto numero di possessi, è sempre la stessa: tenere ritmi bassi, cercare fluidità in attacco ed evitare facili palle perse che possano permettere a Sassari di aumentare il ritmo e trovare facili canestri in transizione. Come sempre contro Sassari sarà fondamentale non tanto la difesa sul perimetro, quanto il buon bilanciamento difensivo della squadra, che non deve collassare su giocatori interni e pericolosi come Caleb Green e Omar Thomas, per non prestare il fianco al bombardamento dall’arco dei cugini Diener e di Marques Green. Gli esterni biancoverdi, Erik Green a parte, hanno faticato tantissimo a trovare il canestro nelle due sfide stagionali, mentre sotto canestro Hunter, Ortner ma anche Nelson e Ress, hanno avuto vita facile. Ed è qui che Siena deve provare a prendere il vantaggio che i centimetri e la maggior consistenza della front-line dovrebbero concedergli, anche se le ultime prestazioni di Tessitori iniziano a dare a Sassari anche un riferimento interno, finora sconosciuto e che potrebbe anche dare alla gara una diversa chiave di lettura di quella a tutti nota.

Sassari+SponsorQUI SASSARI- In vista della sfida con i campioni d’Italia è toccato a Meo Sacchetti fare il punto della situazione nella conferenza stampa del venerdì. “Affrontiamo la prima di cinque sfide molto simili ai playoff, saranno partite molto toste sia in casa che fuori. Servirà la giusta mentalità e un’intensità da playoff per poter vincere” ha commentato il coach sassarese. Dopo la partita in casa contro Montegranaro il Gigante di Altamura aveva sbraitato contro i suoi in sala stampa per il continuo up&down: “sicuramente non ci dovranno essere cali come nell’ultima partita in casa” ha specificato ieri “o un approccio come quello di Reggio Emilia. I punti in ballo sono importanti ma lo è molto di più studiare il nostro approccio, indicativo per la preparazione ai playoff. Non possiamo più permetterci di accendere e spegnere luce durante la partita“. Bandita quindi una bassa intensità, indipendentemente “dal giocare bene e fare canestro“. All’andata la partita contro Siena era finita con un punteggio bassissimo, e la Montepaschi aveva sfoderato la sua proverbiale difesa. “Non fa molto testo – ha asserito Meo- la partita di andata si è stata giocata in una situazione particolare (il giorno si erano svolti i funerali del DG Giovanni Cherchi, scomparso qualche giorno prima, e si era giocato in un clima surreale, ndr) e a loro mancavano Hackett e Hunter. Siena è una squadra che, nonostante i tanti rumors sul futuro economico e i cambi di giocatori o allenatori, porta nel suo DNA la mentalità vincente. Hanno qualcosa dentro che fa la differenza e lo stanno dimostrando, merito a loro, capaci di vivere in una condizione di massima concentrazione nell’ hic et nunc“. Sui giocatori senesi pericolosi coach Sacchetti ha le idee chiare: “hanno un play che gli da molta spinta ma soprattutto hanno molti giocatori che possono diventare protagonisti“. Per quanto riguarda il bollettino medico, la compagine sarda dovrà fare a meno del suo Ministro della difesa Jack Devecchi, ancora fermo dopo il riacutizzarsi di un fastidio, mentre verrà valutata la condizione di Travis Diener, fermo da qualche giorno. “Sono problemi che capitano a tutti, fortunatamente abbiamo una panchina più profonda quest’anno” ha commentato Meo.  Vietato fare il passo più lungo della gamba in casa Dinamo, e il coach isolano lo dice a chiare lettere “Fare i calcoli per la posizione ideale ai playoff? Nella mia esperienza i troppi calcoli non aiutano, facciamo le nostre partite e fra cinque partite valuteremo“.

Appuntamento domani al PalaEstra alle 16:30, con la diretta su gazzetta.it, con una sfida che sa tanto di playoff.


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