Diawara, l'usato sicuro

Diawara, l’usato sicuro

Varese – Prima di campionato, prima ufficiale di Gianmarco Pozzecco sulla panchina di Varese e derby delle Prealpi: non manca certo il sapore all’ouverture stagionale che animerà domani sera il Palawhirpool di Masnago. Varese-Cantù è stata per ora una lunga vigilia che ha convogliato la passione cittadina come da tempo non accadeva per un esordio, ardore catalizzato soprattutto dalla figura del neo coach che ha messo quasi in secondo piano le questioni di campo ed il precampionato balbettante.

Ad una settimana dall’ultima amichevole giocata, l’Openjobmetis sembra aver recuperato quella stabilità d’organico che le consentirà di affrontare Cantù a ranghi completi. Osservato speciale rimane Andy Rautins, la guardia designata protagonista di una distorsione alla caviglia che lo ha tenuto fuori per quasi tre settimane e dunque inevitabilmente gravato di un gap di preparazione da colmare. Sono proprio gli infortuni (problemi vari – durante la preparazione – anche per Daniel, Kangur e Callahan)il limite attuale e la base per il futuro del gruppo di Pozzecco: la squadra è un cantiere che non ha ancora individuato il suo vero rango, nobilitabile solo per mezzo di un amalgama da conquistare con tempo, lavoro in palestra e possibilmente salute. La curiosità verso l’impronta tecnica che il Poz sarà in grado di dare è dunque alta e promette sorprese con la difesa prima di tutto, il mondo capovolto rispetto ai tempi del giocatore.

L’ex allenatore dell’Orlandina in sede di presentazione si è soffermato soprattutto sugli aspetti emozionali di questo via: “E’ inutile far finta che sia una partita come le altre: avrò un terremoto emotivo all’entrata in campo, sarà come vivere tutto il nostro passato in pochi istanti. I giocatori non devono essere condizionati da questo: il derby è delicato”. Su Cantù: “Averci già giocato e perso due volte può essere, secondo me, un piccolo vantaggio per noi, o almeno mi piace pensare che avremo ancora più stimoli”.

Feldeine

Feldeine

Cantù – Da domani sera si torna a fare sul serio. Non solo perché inizia il campionato, ma perché è già tempo di derby per l’Acqua Vitasnella Cantù. A Masnago, ore 20.30, i ragazzi di Pino Sacripanti sfideranno la Openjobmetis Varese di Gianmarco Pozzecco. Un match non inedito per quanto riguarda questa stagione dal momento che le due formazioni si sono già incontrate due volte nel corso del precampionato: in entrambi i casi sono stati i biancoblù ad avere la meglio sui “cugini” biancorossi.

Domani, però, è un’altra storia. Difatti dopo la palla a due si lotterà per i primi due punti in classifica, ma soprattutto non si giocherà in un’atmosfera amichevole, bensì in un clima infuocato, nei termini della sportività, com’è giusto che sia per un derby mai banale come Varese-Cantù. La Vitasnella arriva all’appuntamento con alle spalle quanto di buono fatto vedere nelle amichevoli prestagionali, ma allo stesso tempo con molto da migliorare com’è normale che sia a questo punto del campionato per una squadra quasi totalmente “nuova”. “E’ evidente il fatto che tutti i giorni impariamo qualcosa di nuovo e troviamo qualche ostacolo differente. Come la maggior parte delle formazioni del campionato è un gruppo in evoluzione che sta cercando dei punti fermi e che tenta di far rendere al massimo le caratteristiche che ha e di lavorare su ciò che invece funziona meno” ricorda coach Sacripanti alla vigilia dell’incontro.

Cantù, in attacco, si affiderà molto a coloro che fino a questo punto sono apparsi come i leader della formazione brianzola ovvero Johnson-Odom e Feldeine. “James e Darius hanno disputato sicuramente un buon precampionato. Credo che per Johnson- Odom le cose siano un po’ meno semplici perché Feldeine ha un ruolo ben definito e un’esperienza in Europa e quindi conosce molte più letture. Darius incontra maggiori difficoltà perché deve giostrare in due spot diversi, play e guardia, e deve saper controllare la partita in maniera differente” afferma l’allenatore canturino riguardo ai due. A Masnago sarà anche la prima da capitano per Abass, che prende in eredità la “fascia” indossata da Leunen e ancor prima da Nicolas Mazzarino. Sicuramente un onore, ma anche un onere per il giovane comasco che sembra davvero pronto a fare un ultimo, importante salto di qualità.

(da Cantù, Matteo Rini)