Stefano Sacripanti (Pallacanestro Cantù)   “Oggi non abbiamo fatto una bella partita, soprattutto nei primi tre quarti i tiri dalla lunga distanza- ancorché ben costruiti- non ci sono proprio entrati. Da lì ci siamo innervositi e fatti prendere dall’ansia, chiaramente quando la palla entra sempre è  tutto più facile, quando non entra devi continuamente cercare soluzioni alternative, soluzioni più difficili. Malgrado l’inizio difficile del terzo quarto siamo riusciti ad essere squadra: ci ha aiutato in alcuni frangenti la zona, che ha fermato il ritmo di Avellino, e pian piano abbiamo costruito la vittoria nonostante percentuali non alte. Tutti i miei 10 giocatori hanno dato un apporto, Aradori ha ripreso feeling col campo; era un match difficile, portarlo a casa ci dà una certa soddisfazione. Il time out a 2 secondi dalla fine? Era importante per mantenere una positiva differenza canestri. Il potenziale di Avellino è altissimo, giocare in casa da loro non sarà affatto facile. La gestione time out in  ottica differenza punti, ormai, diventa importante.  Alla fine dopo il time out non abbiamo segnato, ma è stata una scelta correttissima. La svolta nel terzo quarto? Vero, ha contribuito il loro sbattere a vuoto contro la zona, assieme alla nostra serie positiva di canestri. Abbiamo affrettato qualche tiro nel finale, però siamo stati abili nello svoltare le sorti della gara. Ripeto, Avellino è una competitrice molto insidiosa e potrà arrivare lontano. Meno spazi per Jenkins nonostante il rientro di Aradori? Forse, però Michael ha fatto  molto bene in difesa su Lakovic. Se abbiamo fatto qualche errore, è stato quello di non negare uscita e spazio al tiratore. Raramente trovi avversari come Lakovic, Dean e Richardson tutti insieme. 

Frank Vitucci (Foto Savino Paolella 2013)

Frank Vitucci (Foto Savino Paolella 2013)

 

Frank Vitucci (Sidigas Avellino)  “Commento una partita che abbiamo giocato decisamente meglio dell’ultima disputata fuori casa. Verso la fine di secondo e terzo quarto abbiamo sprecato occasioni importanti, singoli episodi, errori banali.  Abbiamo ins0mma fatto meglio ma non abbastanza per vincere, anche in ragione dei problemi fisici e degli infortuni (Hayes, Ivanov), quindi abbiamo compiuto un passo in avanti nonostante l’insuccesso. Questa settimana, con gli allenamenti, dovremo cercare di arrivare a un livello superiore e ottimale in vista del prossimo match. Sul  momento in cui eravamo in vantaggio del terzo quarto c’è qualcosa da recriminare, tuttavia siamo riusciti a recuperare- seppur parzialmente- anche dopo aver subito il break di Cantù prima del finale. Abbiamo fatto fatica a rimbalzo, anche se alla fine abbiamo prevalso in termini numerici. La forza offensiva di Ragland, Aradori e Jenkins ci ha creato indubbiamente dei problemi. Il dato più strampalato a metà partita era l’1 su 11 di Thomas al tiro:  eravamo sotto di 3 punti, mentre avremmo potuto chiudere in vantaggio. Nel finale di terzo quarto siamo stati un filo inconsistenti. La prova di Dragovic? Le sue occasioni le ha avute, ci aspettiamo che cresca. Ha bisogno di un supporto che non gli mancherà”