Jeff Brokks (foto: quellikeilbasket.it).

Jeff Brooks (foto: quellikeilbasket.it).

Pasta Reggia Caserta

Marco Mordente 6: Il capitano è impreciso al tiro (2/8 dal campo) ma con la palla in mano almeno sa in che modo deve comportarsi. Intenso in difesa e regala ai compagni numerose opportunità (6 assist smazzati), il sacrificarsi in cabina di regia gli provoca le brutte percentuali.

Michele Vitali 6-: Benino anche lui, ma dà l’impressione di non imbroccarla da fuori. Intenso come solito in difesa, con due recuperate utilissime alla causa grazie alla sua abilità nel prendersi gli sfondamenti, dall’altra parte fatica ancora a calibrare la mano. 6/27 in sette partite per uno specialista non è proprio il massimo.

Michele Tommasini sv: cinque minuti in campo in cui non riesce a farsi notare. Molin gli preferisce Hannah.

Andrea Michelori 6,5: Il guerriero Andrea si fa limitare dai falli (3 in 10′) ma quando è chiamato in causa si riesce a trovare un rimedio a Delroy James. Il numero 15 gli dà fastidio con il suo tagliafuori e dà peso all’attacco bianconero, chiudendo a sette punti. Forse meritava un po’ più di spazio.

Jeff Brooks 7,5: Una partita da leader per il numero 21. Si vede sin dall’inizio che ha voglia di vincere, è sempre vispo in attacco ed è l’unico a mettere ogni volta in difficoltà la difesa di Brindisi. Nell’ultimo quarto diventa evanescente complice la stanchezza.

Cameron Moore 6-: 9+9 per il lungo americano sarebbe anche uno score sufficiente, ma il confronto con Delroy James è nettamente perso. In alcuni casi si fa letteralmente mangiare in testa dal proprio avversario, bravo Bucchi a leggere bene la situazione e a panchinare Aminu. Non può permettersi questi momenti di evanescenza durante il match.

Chris Roberts 6: La guardia parte bene, convinto dei propri mezzi e del suo stato fisico. Nei primi minuti si va a cercare la palla togliendo tanta pressione a Brooks che riesce a fare pentole e coperchi. Nel terzo quarto viene anche lui travolto dall’onda brindisina, ma già prima aveva attraversato dei momenti di amnesia. Quando attraversa buoni momenti però, la squadra gira…

Stefhon Hannah 5: Molto spesso in difficoltà contro la pressione brindisina, tanto è vero che Molin deve affiancargli Mordente o Roberts per lunghi tratti. I suoi momenti di follia sono ormai cosa nota, il problema è che sono quelli di lucidità che iniziano a diminuire gara dopo gara. Vedi il tiro da tre punti alla fine: anche giustificabile prenderlo, ma non con nove secondi sul cronometro. Bucchi lo mette costantemente in difficoltà e il 24 non riesce a rispondere a dovere.

Carleton Scott sv. Sei minuti e due punti con un rimbalzo. Il suo limitato utilizzo resta oggi un mistero.

Lele Molin 5,5: Riesce a leggere bene la difesa in pressione ed i mismatch che i pugliesi provano a crearsi contro Hannah. Due quarti da ottima squadra, che si scioglie nel terzo parziale. Il coach la spiega in conferenza stampa come mancanza di concentrazione, descrivendolo come il comune denominatore dei ko. Parlarne su è bene, ora bisogna risolvere. Ma Il suo volto sfiduciato in sala stampa non promette faville.

Delroy James (foto Tasco - newbasketbrindisi.it)

Delroy James (foto Tasco – newbasketbrindisi.it)

Enel Brindisi

Alade Aminu 5: La sfida con Moore non lo mette a suo agio, tra due giocatori simili a livello fisico. Rende pochino in undici minuti (2 punti ed un rimbalzo), poi Bucchi capisce che sotto le plance rende meglio la coppia James-Todic, accantonando il numero 4.

Delroy James 8: Il lungo tira fuori una prestazione dominante da entrambi i lati del campo. Sempre presente nelle offensive brindisine, chiude con 17 punti e 14 rimbalzi, con Moore più volte annichilito da un paio di tap-in schiacciati e carambole prese di cattiveria agonistica. Forse la vera sorpresa di questo scorcio di stagione.

Miroslav Todic 6,5: La sua doppia dimensione mette più volte in difficoltà Caserta. L’asse con James è la svolta che permette a coach Bucchi di indirizzare la gara verso la Puglia.

Massimo Bulleri 5,5: A fine partita coach Bucchi lo utilizza come termine di paragone per presentare la sua squadra. Il Bullo ci mette la solita carica e grinta ma non riesce ad essere incisivo. Si limita semplicemente al compitino.

Matteo Formenti sv: Solo quattro minuti in campo in cui difende forte. Per il resto carica i compagni dalla panchina

Jerome Dyson 7: Altra grande partita per la guardia di Rockville, che si fa trovare con il sangue gelido quando c’è da tirare i liberi nel momento del recupero casertano. Assente per tratti, ma ogni volta riesce a mettere a punto la giocata utile per la sua squadra. La coppia con James è da stropicciarsi gli occhi.

Ron Lewis 5: Da segnalare a “Chi l’ha visto”. Il numero 12 vaga per il campo e tocca pochi palloni, tirando ancora di meno. Dà una mano in difesa, ma è troppo poco. Poi, se si continua a vincere, puoi permetterti di passare una brutta serata. LVP in coabitazione con Hannah e Aminu.

Andrea Zerini 5,5: Dà fiato a Todic e James e quando c’è lui in campo la Pasta Reggia ottiene le migliori cose dai propri lunghi. In affanno sia con Moore che con Brooks.

Mike Snear 6,5: Si prende poche responsabilità offensive e le porta a termine al meglio quando viene chiamato in causa. Otto punti in 17′ ed un’ottima difesa sugli esterni bianconeri, il ragazzo impara i trucchi del mestiere da Dyson e Campbell

Folarin Campbell 7,5: Esce dalla panchina e cambia le sorti della gara. Sempre preciso in ogni sua scelta, perfetto dall’arco, aiuta sia in fase di playmaking che a rimbalzo. Chiude con 15 punti e 5 carambole, avere un’arma così dalla panchina è sempre utilissimo.

Piero Bucchi 7: Legge perfettamente l’evolversi della partita. Sin dalla palla a due rende difficile la partita di Stefhon Hannah, che un paio di volte prova ad uscirne con soluzioni estemporanee; vede che la coppia James-Todic funziona come un orologio svizzero e non la toglie più dal campo. Una vittoria meritata da parte dei pugliesi che parte da lui.