Enzo Esposito è il nuovo allenatore della Pasta Reggia Caserta

Enzo Esposito è il nuovo allenatore della Pasta Reggia Caserta

Si ricomincia, per l’ennesima volta. E questa volta da un cuore casertano pulsante. La dirigenza della Pasta Reggia Caserta non si accontenta delle prestazioni buone, ma senza punti di Zare Markovski: fuori dunque il coach macedone per  far spazio a Vincenzo Esposito, arrivato quest’estate con il ruolo di assistente di Lele Molin e ritrovatosi con il ruolo di coach come regalo di Natale. Un regalo voluto fermamente dal presidente Carlo Barbagallo, che spiega così la scelta: “Nonostante il miglioramento del gioco di squadra con Markovski, non ci è andato giù il modo in cui abbiamo perso alcune partite. Allora ho deciso, in accordo con Iavazzi, di prendere in mano la situazione e di affidare la panchina ad Enzino. In una situazione così c’è bisogno di tanto cuore e nessuno può ricoprire il ruolo di coach, in un processo velocizzato dall’andamento negativo ma che avevamo in mente da tempo, meglio di lui. La Juve va dunque ad un casertano doc come ‘El Diablo’, che non usa mezze misure: “Credo che non esistano profeti in patria. L’obiettivo non è cercare colpevoli adesso, ma dovremo fare gruppo, remando tutti nella stessa direzione per conquistare la salvezza. Come ho detto ai ragazzi, riuscire a farcela sarebbe la cosa più vicina allo scudetto del ’91. Ora come ora ci serve soltanto gente motivata per riuscire nel nostro intento; non ci serve pensare alle 11 sconfitte, dobbiamo guardare solo avanti”. Esposito, che in vita sua ha avuto grandi allenatori ammettendo di ispirarsi in parte a Franco Marcelletti, l’uomo che fece vincere a Caserta quell’unico tricolore (“mi ispiro a lui, per me è un secondo genitore”) parte accantonando i due mesi e mezzo di campionato, ma cosciente dell’handicap con cui parte il suo roster: “Dopo 11 ko di fila è normale che la palla pesi tanto. Dovremo avere un miglioramento mentale e tecnico. Non potevo non accettare l’offerta della dirigenza, che mi ha riavvicinato alla mia città; credo nel roster che ho a disposizione, che ha dimostrato di potersela giocare con tutti nei momenti della nostra migliore pallacanestro. Cercherò di dare energia ai ragazzi e che possano portarla in campo per tutti i 40 i minuti. Ovvio che un pizzico di fortuna non guasterebbe, ma dobbiamo crearcela noi. Leit-motiv delle ultime settimane è stato il mercato, su cui il nuovo coach della Pasta Reggia si esprime: “Abbiamo un solo tesseramento, se ne avremo bisogno forzerò la società che ha già fatto tanto per invertire la rotta. Intanto cercheremo di essere meno prevedibili nel finale, quando la palla finisce molto spesso a Sam Young. Ognuno dovrà accettare i difetti degli altri per poterne ampliare i pregi, continuando a lavorare sui difetti offensivi e difensivi che abbiamo. Ron Moore? Ci darà una mano, ma è fuori dalle rotazioni”. Il coach ha già la testa al debutto di venerdì, nel derby con la Sidigas Avellino: “Non ho paura dell’esordio, in vita mia ho avuto paura solo delle mazzate di mia madre (ride). I biancoverdi hanno una rotazione di 7-8 uomini che comprende ottimi giocatori, come dei tiratori mortiferi e uno dei migliori rimbalzisti del campionato come Anosike. Spero che riusciremo ad avere, non solo venerdì ma in tutto il campionato, l’intensità che mettiamo in ogni allenamento. Non siamo super atletici, ma abbiamo altre qualità che possono portarci alla salvezza. Io ci credo, e anche i ragazzi, non abbiamo bisogno di chi ci è contro”.