Lele Molin

Lele Molin

Dopo cinque sconfitte consecutive, ogni squadra andrebbe incontro ad un momento di difficoltà. A viverlo è la Pasta Reggia Caserta, che prova a lasciarsi dietro un mese di novembre da libro nero e di ricominciare a correre come fatto nelle prime due giornate. La conferenza stampa di questo pomeriggio sta un po’ a simboleggiare il momento dei bianconeri, con Lele Molin a rispondere alle domande dei giornalisti. Il coach mestrino è stato messo svariate volte in discussione nelle ultime settimane, portandolo all’atteggiamento sconfortato del post-gara con Brindisi. Qualcuno ha azzardato perfino le sue dimissioni, a cui risponde seccamente: “Quando le cose non funzionano un pensiero a chi è responsabile lo rivolgi. Dimissioni però non per abbandonare, ma per rendersi conto che non si è più adeguati. Sono pensieri che vengono ogni qualvolta ci sono difficoltà. Poi ho avuto modo di accettare la sconfitta e parlare coi miei collaboratori e anzi, mi sembrava d’obbligo, dopo la dimostrazione di fiducia del presidente, non gettare la spugna”.

Secondo il coach, il problema non è tecnico, ma principalmente mentale: “Manca la serenità e la fiducia in ciò che possiamo fare, oltre alla maturità per affrontare questo peso. Nei momenti chiave non riusciamo ad essere concentrati, se facciamo un paio di errori andiamo ognuno per conto nostro, senza renderci conto di avere i compagni. La squadra è toccata dal momento, alcuni giocatori sono in cerca di fiducia, e per farlo ci vuole la vittoria contro Montegranaro, squadra specchio dei dettami di Recalcati.” La Sutor è a sei punti, due in più della Juve, ed una vittoria al PalaSavelli, contro una diretta concorrente per la permanenza in massima serie, sarebbe un toccasana per la squadra bianconera. Lele Molin ha centrato il punto, non si ha più quella tranquillità di inizio campionato quando riusciva tutto, e questo si ripercuote anche sui ragazzi. Essendo una squadra fatta di rookie, è facile che a volte ci si scolli, soprattutto quando la palla pesa; le quattro sconfitte arrivate con pochi punti di distacco possono essere un fattore negativo e positivo allo stesso tempo, segno di squadra che non molla ma che nei momenti clou tende ad avere le idee offuscate.

Non è un’ultima spiaggia” continua il coach “nessuno avverte la pressione su se’ stesso, ma come squadra, dopo i cinque ko. Affrontiamo una squadra con esperienza e buone trame offensive. Difensivamente mischiano zona, uomo, cambi difensivi, con cui proteggono le loro lacune; una squadra che non nasce come difensiva ma che lo sta diventando. Ha un roster discreto che al momento sta giocando il suo campionato anche con le aspettative che potevano avere. Hanno Mayo, Cinciarini e Collins che sono tre attaccanti di razza, le loro iniziative passano spesso da loro, in modo particolare quando giocano in casa. A Montegranaro difendere sarà davvero la parte più importante della gara”.

Ma la partita, come abbiamo già menzionato, si giocherà sulla concentrazione e sulla mentalità: “Partita sicuramente più facile per loro da un punto di vista mentale, sia perché vengono dalla vittoria contro Varese che è sempre importante, sia perché giocano in casa e di solito le squadre così così in casa migliorano. L’aspetto mentale, la fiducia sarà decisivo. Conto che i miei possano scendere in campo senza pensare alle cinque sconfitte. Lo so che è brutto dirlo però dobbiamo essere consapevoli che abbiamo tanto da migliorare, il nostro gioco espresso non è certo sufficiente, specie in alcuni momenti della partita. Però penso che abbiamo giocato anche con sei squadre che possono conseguire i playoff, e quindi abbiamo affrontato squadre con giocatori più esperti, squadre più lunghe…noi che siamo un po’ neofiti in tutto dobbiamo pulirci la testa dalle scorie delle cinque sconfitte, dalla contestazione dei tifosi, dalle critiche che ci rivolgono perché non siamo capaci di fare questo o quello… e pensare che sia un’altra partita in cui abbiamo qualcosa da dimostrare. Dobbiamo dimostrare che non siamo morti e che accettiamo quanto ci sta accadendo col desiderio di uscirne quanto prima. Le problematiche che noi stiamo affrontando, sia tecniche che personali, sono problematiche che erano prese in considerazione già da prima, sapevamo che potevano presentarsi. Per questo dico che a montegranaro dobbiamo andare cercando di prendere le cose positive che abbiamo fatto e pensare che tuto quello che c’è stato prima, non è accaduto. Non dico con la testa leggera, però con la voglia di andare oltre l’ostacolo. Senza ansie”