Acqua Vitasnella Cantù-Giorgio Tesi Group Pistoia 76-80 dts

un buon DeQuan Jones (foto R.Caruso 2014)

un buon DeQuan Jones (foto R.Caruso 2014)

Cucciago: Sbaglia quella parte di pubblico che nel terzo quarto brontola, contesta e critica la squadra, l’allenatore ed un giocatore ben individuato (Johnson-Odom). Sbaglia di brutto. Fa danni. Perché così capita che giocatori emotivi, oseremmo dire nervosi, come DJO ed anche Feldeine escono mentalmente per larghi momenti della gara visto che non sono né ciechi né sordi. Sbaglia perché la squadra è questa e nemmeno Popovich potrebbe renderla una squadra di fuoriclasse. Sbaglia perché ha forse aspettative esagerate.

La realtà è semplice.

Il livello del campionato italiano è questo. E Cantù e Pistoia ne sono esempi chiari, per certi versi virtuosi: squadre costruite con budget bassi infarcite di americani a basso costo sperando di pescare perle dal sommerso ma se le perle non le trovi ti ritrovi una squadra coi suoi limiti ben precisi e devi conviverci. Pistoia lo sa fare, Cantù no. E Pistoia vince, meritatamente, una partita di una bruttezza sconvolgente.

Millbourne (foto R.Caruso 2014)

Millbourne (foto R.Caruso 2014)

Ma questa è la realtà. Squadre scarse che giocano una pallacanestro scarsa. Brutta. A cui si adeguano anche gli arbitri incapaci ma capaci di libertà interpretative degni di una mediocrità nel loro caso chiara e lampante. Vince così Pistoia che nel primo tempo gioca l’antibasket tirando col 29% dal campo e cade a -13 all’intervallo contro una Cantù che trova buone cose da DeQuan Jones (13) Giorgi Shermadini ed Eric Williams (11). Ecco l’unica critica che ci sentiamo fare a Pino Sacripanti è la gestione del georgiano e di Jones, troppo dimenticati nel secondo tempo. Perché è a quel punto che i Pistoiesi hanno nel terzo quarto due parziali di 11-2 e 10-0 che li rimettono in partita e permettono loro di portarsi avanti con Linton Johnson che pare un ex giocatore nel primo tempo ed invece chiude con 13+13 a fine gara e Langston Hall (11 punti prima di scavigliarsi) segna da fuori. L’Acqua Vitasnella in pratica perde una prima volta la gara ma trova nell’ultimo quarto il suo giocatore più contestato ovvero Johnson-Odom che gioca la sua pallacanestro, a testa bassa e di istinto, e la tiene in vita segnando 11 punti nell’ultimo quarto compresa la tripla sulla sirena, dopo aver fatto volar via Filloy che aveva commesso fallo per mandarlo in lunetta un’istante prima, che manda le squadre all’overtime.

Overtime poi deciso da Gilbert Brown, l’unico ad aver giocato a basket stasera.

Il basket che conosciamo. Il basket invece che si gioca in Italia è quello fatto vedere dagli altri protagonisti.

Prendere o lasciare.

Se prendi allora questi giocatori, pagati per il loro valore ricordiamolo, meritano di esser sostenuti sino in fondo. Se lasci allora è meglio trovarsi un altro hobby per la domenica pomeriggio.

Questa è la pallacanestro in Italia.

MVP: Gilbert Brown è un’aletta dalla buona mano e discreta garra. Non un fenomeno. Ma abbastanza per segnare 25 punti col 67% dal campo, fare 10-12 dalla lunetta, subite 9 falli e fare 29 di valutazione. Bravo.

La STATISTICA: Pistoia tira col 29% dal campo e non batte un solo libero nel primo tempo ma tira meglio, sopra il 40% mica da cecchini sia chiaro, e va in lunetta ben 29 volte nei 25 minuti finali.

TABELLINI:

Cantù: Punti  Johnson-Odom 19 Jones 13 Williams 11 Rimbalzi Shermadini 7 Assist Johnson-Odom 7

Pistoia: Punti Brown 25 Johsnon 13 Rimbalzi Johnson 13 Assist Hall 6