Paolo Moretti (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Paolo Moretti (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Il cerchio non si chiude in Campania. La Pasta Reggia Caserta inanella la quarta sconfitta di fila contro la Giorgio Tesi Group Pistoia per 59-63, in una gara povera di contenuti tecnici ma densa di emozioni. Le due squadre mostrano infatti i motivi per cui si trovano in fondo al gruppo: tiro ondivago dall’arco (8/42 complessivo con Pistoia che conduce per 5 triple a tre) e tante situazioni in cui in cui la paura di perdere era più grande della voglia di vincere. Alla fine la decidono i dettagli: la Giorgio Tesi tira molto di più ai liberi, chiudendo con 20/27 dalla lunetta contro un pessimo 4/6 della Juve, sintomo di un attacco di casa ancora deficitario che si appoggia solo sulle offensive di Young  (26 punti) ed Howell a 12: dopo di loro, il vuoto. Pistoia è invece più squadra, tutti vanno a referto con Ariel Filloy a dettar legge con 14 punti e 4 rimbalzi. I toscani ottengono così la loro seconda vittoria fuori casa che permette loro di respirare; la Juve resta invece in fondo alla classifica e i fischi del Palamaggiò sottolineano l’aria pesante che si respira all’ombra della Reggia.

La Juve inizia nel segno di Ronald Moore: il play inizia con un canestro dopo un furto su Hall e un bell’assist per Howell, dando impressione di poter dettare i tempi delle offensive bianconere. I padroni di casa riescono a restare incollati alla Giorgio Tesi grazie al suo folletto e ad un paio di giocate del solito Sam Young, sopperendo alle amnesie difensive del quintetto di Molin con cui gli USA di Pistoia banchettano scavallando la metà del primo quarto sul 10-12. L’inizio spumeggiante diventa però un ricordo: Pistoia inizia a sbagliare conclusioni comodissime, sia con metri di spazio dall’arco che nel pitturato. Caserta mantiene invece, grazie a uno spettacolare Young già in doppia cifra dopo 10’ (5/5 dal campo), dei ritmi offensivi sufficienti: break di 8-1 in cinque giri di orologio e primo quarto in ghiaccio sul 18-13.

 Scott Carleton(foto Alessio Brandolini 2014)

Scott Carleton (foto Alessio Brandolini 2014)

Con Young in panchina a rifiatare è Howell a inaugurare il secondo parziale con un appoggio al ferro, con la difesa casertana che pare ben disimpegnarsi sugli esterni avversari. Si infiamma però Pistoia, che ritrova il filo del discorso e raggiunge il pari con un break di 7-0 al 14’ suggellato da una tripla di Linton Johnson. Molin ha bisogno del suo principe che continua ad essere un’ossessione per la difesa biancorossa, ma nonostante l’onnipotenza dell’ex Memphis (14 a metà gara) i toscani riprendono a condurre il gioco con la coppia Filloy-Hall  a giostrare e con Magro e Milbourne a dar fastidio, a turno, in pitturato.  La Juve è costretta dunque ad usare le maniere forti sin dal principio andando subito in bonus; così si giustifica l’8/11 dei toscani ai liberi che spinge la Giorgio Tesi sul 29-33 del 20’.

Quella del Palamaggiò continua ad essere una gara lontana dall’essere bella. Nella Juve è Howell a far sentire il suo peso in pitturato, ma nei primi minuti è solo contro tutti e Pistoia resiste in testa con la tripla di Hall e due liberi di Johnson. La difesa dei padroni di casa inizia a salire di tono rendendo la vita difficile agli avversari, il centro bianconero avvicina i suoi con il piazzato del -1, ma entra in striscia Gilbert Brown che dà due pesanti spallate a Caserta, con Molin che chiama time out sul 37-42 del 26’. Il terzo fallo di Howell scombina i piani campani, ma la truppa italiana suona la carica: Mordente in arresto e tiro, tripla di Tommasini che poi offre una schiacciata in reverse a Sam Young. Il canestro di Filloy nel finale di quarto non intacca il morale del pubblico casertano, che vede i suoi beniamini pienamente in gara sul 44-46 del 30’.

Il pari è nell’aria e lo regala subito il redivivo Frank Gaines, poi seguito da un fallo e canestro di, indovina chi, Sam Young valevole per il vantaggio bianconero (51-48 al 32’). Finalmente si vede una Juve che lotta in difesa, compreso il tanto vituperato Gaines che si sfida a distanza con Gilbert Brown in un paio di scambi di alta classe; Pistoia mette però al 36’ nuovamente il naso avanti con la tripla di Filloy per il 54-57. La Juve ci prova dopo aver raggiunto il -1, ma Hall scippa due liberi vitali alla causa pistoiese con due minuti sul cronometro; Caserta però scompare letteralmente nei possessi finali, costruendo soltanto delle situazioni estemporanee su cui si sbatte contro la difesa brava ad alternarsi tra uomo e una zona soffertissima dai padroni di casa, comandata da un Johnson perfetto su Young negli ultimi minuti; lo stillicidio dei liberi mantiene il vantaggio ospite fino alla sirena finale, condannando la Juve all’ultimo posto in classifica e trasformando i cori di supporto in sonori fischi verso la squadra campana.

MVP: Ariel Filloy. Forse non una gara fenomenale, ma il play di riserva di Pistoia è sempre lì a dar fastidio a Caserta. I 14 punti e 4 rimbalzi simboleggiano la prova di squadra pistoiese che ottiene la seconda vittoria on the road.

Pasta Reggia Caserta – Giorgio Tesi Group Pistoia 59-63 (18-13, 29-33, 46-48)

Caserta: Young 26, Howell 12, Gaines 5. Rimbalzi 39 (Scott 10), Assist 10 (Moore 8)

Pistoia: Filloy 14, Brown 12, Hall 10. Rimbalzi 39 (Johnson 9) Assist 8 (Hall 3)