Charlie Recalcati

Il coach replica alla nostra anticipazione sulla possibile candidatura alla Fip come sostituto di Dino Meneghin

Carlo Recalcati ringrazia per la considerazione ma rimanda più avanti ogni ipotesi relativa alla sua futura candidatura alla presidenza della Federazione italiana pallacanestro. Così l’attuale coach della Cimberio si esprime su quella che al momento resta soltanto una possibilità, per quanto concretamente promossa dai suoi molti estimatori non soltanto a livello di “politica federale”.
«È un’ipotesi talmente lontana (le elezioni sono in programma nel febbraio 2013 – NdR) che al momento non ci dedico alcuna riflessione. Certo, sarei bugiardo se dicessi che non mi gratifica il fatto che qualcuno pensi a me per questo incarico: ho letto quanto pubblicato ieri sulle colonne del vostro quotidiano e ringrazio dei riconoscimenti dati per i comportamenti nell’ambito di una certa linea. Al di là di ciò, è tutto molto prematuro, anche nel cominciare a pensare se sarà davvero fattibile…».

Quel che pare certo è che – a meno di una discesa in campo di Gianni Petrucci (non più eleggibile ai vertici del Coni) – la proposta a Recalcati per candidarsi ai vertici della Fip arriverà con certezza: «Vedremo il giorno in cui dovesse davvero concretizzarsi tale possibilità: se dovessi dare ora una risposta secca, manterrei le stesse posizioni del settembre 2008, quando già mi venne prospettata l’ipotesi. Allora dissi di no, scegliendo di continuare ad allenare. E oggi direi ancora così. Poi ci vorrebbe tempo per riflettere e valutare, ma non è questo il momento perché sono molto concentrato sulle problematiche del mio ruolo a Varese».

Quello di Recalcati resterebbe comunque il profilo ottimale – da uomo ”di campo” prestato alla politica sportiva – per sbrogliare i molti nodi del movimento, al punto che lo stesso coach della Cimberio, in una recente intervista, ha dichiarato che “al basket italiano servirebbe un Mario Monti”: «Io come Monti? Non sono un professore, quel che intendevo era la necessità di trovare una figura super partes che sapesse intervenire sul quadro generale del movimento e non solo sulle problematiche delle leghe maggiori. Ma non vado oltre, altrimenti mi dicono che parlo da presidente…».

G.S.


La Prealpina