I giocatori vincono le partite, ma i coch con le loro scelte possono perderle. Recalcati, ad Avellino, ha fatto già capire che sa come si conquistano i due punti e si correggono errori

Charlie Recalcati

MONTEGRANARO – Tutti lo pensano, ma ancora non lo dicono. “Recalcati, da solo, vale tra i quattro e i sei punti”. Le partite le vincono i giocatori, ma i coach possono perderle.

Scelte sbagliate, time out fuori tempo, e Valli ne sa qualcosa, incapacità di motivare la stella in giornata no. Charlie Recalcati queste cose le sa fare bene, meglio di tanti altri.

Da qui, la certezza che sarà lui, da solo, a regalare almeno due vittorie ai gialloblù. Quella di Avellino è stata una prestazione incredibile. È nata bene la partita, con quell’urlo di capitan Di Bella alzandosi dalla panchina. È proseguita al meglio, con la capacità di Recalcati e Vanoncini di rigenerare Valerio Mazzola. È finita con Tamar Slay di nuovo in campo nel momento chiave del match, dopo che aveva passato lunghi minuti in panchina per falli. Poteva non rimetterlo Recalcati, perché la Sutor giocava bene. Ma cosa avrebbe pensato la stella della squadra? Ora sa che lui è importante e il coach è in grado di gestire ogni situazione.

Sensazioni positive dopo una giornata, che è nulla in un campionato, ma può dare molti indirizzi.

Ma la partita non è finita al 40’, è continuata in sala stampa. Dove Recalcati ha dato una lezione di umiltà a tutti. Con la sua voce pacata, tipica di chi ha vinto tanto e può permettersi di esprimere concetti senza urlare per essere ascoltato, ha ringraziato tutti. Tranne due persone, il suo vice e l’assistente. Quando si è alzato, ha incrociato Vanoncini e Di Paolantonio e ha realizzato la piccola gaffe. Si è fermato davanti a loro, ancora in sala stampa, e si è scusato: “Voi siete fondamentali, dovevo dirlo davanti a tutti”.

Questo è Recalcati, il coach a cui la Sutor ha affidato il suo futuro. Difficile pensare a mani migliori.


Raffaele Vitali - Laprovinciadifermo.com