Un’ottima Sidigas Avellino riesce contro i pronostici a sbancare il PalaTiziano, conquistando una vittoria fondamentale per la corsa ai playoff. La squadra campana nonostante la rotazione ridotta a soli 7 uomini, con un primo tempo di personalità riesce a battere una Virtus molto sotto tono in difesa e a rimbalzo, che è stata costretta a rincorre praticamente dal primo minuto, e al momento decisivo non è riuscita a concretizzare una generosa rimonta.

Quintetti Titolari

ROMA:  Mbawke, Jones, Hosley, D’ercole, Goss
AVELLINO:  Ivanov, Thomas, Hayes, Cavaliero, Lakovic

Primo quarto decisamente spezzato in due. Nella prima metà entrambe le squadre sono in netta difficoltà in attacco, con poco circolazione di palla, e diverse forzature dall’arco dei tre punti. In particolare per Roma si fa sentire l’assenza di Taylor, e lo spostamento in cabina di regia di Goss non sortisce l’effetto sperato. Avellino è la prima a sbloccarsi grazie all’apporto sotto canestro di Ivanov già in doppia cifra dopo la prima sirena, e del veterano Lakovic che con 5 punti in fila sigla il primo allungo della gara. Solo negli ultimi minuti la formazione capitolina riesce a trovare maggiore fluidità in attacco, servendo Mbawke nei pressi del canestro con ottimi risultati. La Sidigas comunque non si lascia intimorire e risponde colpo su colpo chiudendo avanti 19-28.

Nei primi minuti del secondo quarto Roma riesce a trovare con continuità la via del canestro, grazie anche alla precisione dall’arco di Jimmy Baron arrivando fino al -6, ma la squadra campana con Thomas e  Ivanov domina sotto canestro, punendo anche la scelta di Dalmonte che negli ultimi minuti sceglie di abbassare il quintetto, causando difficoltà negli accoppiamenti difensivi e a rimbalzo. Proprio con un tap-in offensivo di Hayes arriva il massimo vantaggio di Avellino che chiude il quarto sul 36-50 grazie alle percentuali alte dal campo e al dominio sotto le plance.

La musica cambia al rientro in campo delle squadre. Roma stringe le maglie in difesa e recupera qualche pallone con cui andare in contropiede e mettere a referto canestri facili. Le percentuali di Avellino crollano a picco e solo grazie all’apporto dei propri lunghi riesce a contenere la rimonta di Roma. Rimonta che si concretizza negli ultimi due minuti con una parziale di 10 a 0, marchiato dal capitano Phil Goss che grazie al suo sconfinato talento offensivo, infiamma il pubblico romana, e  realizza 8 punti in fila  riportando la Virtus sotto di una sola lunghezza al termine del terzo periodo sul 61-60.

La squadra di coach Vitucci nonostante le rotazioni decisamente accorciate, riesce a trovare la forza di reagire ad ogni tentativo di sorpasso romano, e nonostante l’uscita per 5 falli di un devastante Ivanov a 7 minuti dalla sirena finale, riesce nuovamente ad allungare sul +8 con Will Thomas che punisce la difesa romana dalla media. Hosley e ancora Goss ( il migliore della Virtus a fine gara), sono gli ultimi ad arrendersi, e con un parziale di 6 a 0 riportano la propria a squadra sul meno 2. Nei momenti decisivi però si fa sentire la fatica dovuta ad una partita tutta di rincorsa, e l’attacco romano non riesce a costruire soluzioni offensive pulite per Baron e Goss che sbagliano diverse volte il tiro del pareggio. Avellino si dimostra cinica e con il canestro in transizione dalla media di Hayes mette la partita in ghiaccio. Punteggio finale 72-80 per gli ospiti.

ACEA VIRTUS ROMA – SIDIGAS AVELLINO 72-80 (19-28/17-22/24-11/12-19)

ROMA: Goss 26, Hosley 20, Mbawke 11. RIMBALZI: 35 (Mbawke 19), ASSIST: 11 (Baron/Goss 3)
AVELLINO: Thomas 22, Ivanov 18, LAkovic 13. RIMBALZI 42 (Ivanov 12) ASSIST: 18 (Spinelli/Cavaliero 6)

MVP: Will Thomas, resta in campo praticamente per tutta la partita risultando fondamentale su entrambi i lati del campo come dimostra il 27 di valutazione. Fa male alle difesa romana colpendo da ogni posizione, mettendo in mostra un arsenale offensivo a 360° (anche una tripla per lui). A rimbalzo insieme al compagno di reparto Ivanov fa il vuoto, soprattutto nella prima metà di gara , quando Avellino trova il vantaggio che risulterà decisivo alla fine.


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