EA7 Emporio Armani Milano – Montepaschi Siena 74-67 (serie 4-3)

MILANO – Alla fine, ha vinto la squadra che doveva vincere. In effetti è così, l’Olimpia Milano, dopo 18 anni di digiuno, è Campione d’Italia per la 26º volta, come da pronostico praticamente unanime di inizio stagione. Ma queste poche righe iniziali, se riassumono ciò che è successo, non descrivono assolutamente quanto sudore sia costata ai biancorossi la vittoria nella serie finale contro una Montepaschi mai doma, quasi commovente per come ha lottato fino all’ultimo per onorare il suo recente passato alla vigilia dalla scomparsa dal panorama cestistico italiano.

La gioia dei tifosi milanesi dopo la sirena finale (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

La gioia dei tifosi milanesi dopo la sirena finale (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Nessuno avrebbe mai pronosticato una serie a 7 gare, ma, per il bene del basket (un po’ meno per le coronarie dei tifosi di entrambe le squadre), così è stato. E proprio gara 7 è stata il riassunto ideale dell’intera serie: dopo un iniziale dominio milanese (2-0 nella serie, +13 all’inizio del secondo quarto), Siena è tornata prepotentemente in gioco, operando addirittura il sorpasso (2-3 nella serie, +8 per due volte all’inizio del quarto periodo), ma alla fine è stata Milano a spuntarla, grazie soprattutto alle giocate dei suoi leader, che stavolta, quando la palla scottava, si sono dimostrati decisivi.
Milano entra in campo con l’atteggiamento di chi vuole chiudere di prepotenza partita e serie, e in effetti l’inizio non può essere dei migliori: 12-4 dopo sei minuti e mezzo, frutto dell’ottima partenza di Gentile e in generale di un attacco milanese equilibrato, con qualche forzatura dello stesso Gentile e di Langford ma comunque dinamico e in grado di trovare l’uomo libero con una buona circolazione di palla. Ci mette però del suo anche la Montepaschi, che sente forse troppo il peso della partita e ci mette quasi sei minuti a segnare il suo secondo canestro, chiudendo il primo quarto con più palle perse (5) che canestri dal campo (3) e con un divario (-10) che rispecchia perfettamente la superiorità milanese nei primi 10 minuti.

Erick Green, un fattore nel secondo tempo (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Erick Green, un fattore nel secondo tempo (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

All’inizio del secondo quarto una tripla dal palleggio di Hackett porta Milano sul +13 (22-9), ma poi qualcosa si inceppa nell’attacco biancorosso e gli ospiti ne approfittano per accorciare le distanze con Nelson e Carter e rimanere a galla. L’EA7 tocca nuovamente il +10 con un canestro e fallo pazzesco di Langford in uno contro uno con Hunter, ma Siena ormai ha ingranato e tocca anche il -5 con una tripla di Green prima che Jerrells e gli dei del basket facciano entrare nel canestro il +7 milanese sulla sirena (36-29).
L’impressione è che Milano abbia raccolto meno di quanto ha seminato, vanificando le cattive percentuali di Siena (7/19 da due) con una prestazione imbarazzante dalla linea del tiro libero (4/12). E nel terzo quarto Siena ne approfitta alla perfezione: l’Olimpia torna a +12 (41-29) con un 5-0 (tripla di Jerrells e canestro “di rapina” di Gentile in mezzo all’area), ma poi si blocca completamente e la fluidità offensiva del primo quarto rimane solo un (nemmeno troppo) lontano ricordo. La Mens Sana, invece, sembra rinata: canestro e fallo di Hunter, tripla ignorante di Viggiano e canestro di Carter per un 8-0 che riporta la Montepaschi a -4; poi, dopo un canestro “episodico” di Langford, un altro parziale spezzagambe da 11-0 dei senesi ribalta completamente il risultato, con un altro canestro di Hunter e tre triple di fila, due di Carter e una di Janning, per il 43-45 a metà del terzo quarto. Il Forum è ammutolito e Milano è nel pallone più totale e, invece che ripartire dalla difesa e da un attacco ragionato, ricade nell’errore delle gare 3, 4 e 5, forzando continui uno contro tutti e andando a segno solo con un canestro forzato di Gentile e un rimbalzo offensivo trasformato in due punti da Melli. Per Siena, invece, è tutto facile: Erick Green inizia a segnare tutto quello che ha sbagliato nelle prime sei gare e Viggiano, a 7.20 dalla sirena finale, segna il canestro del +8 (50-58).

Daniel Hackett segna  un canestro fondamentale nei minuti finali (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Daniel Hackett segna un canestro fondamentale nei minuti finali (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

L’inerzia sembra favorire Siena, ma Milano, di pura forza di volontà riesce a non affondare, andando a segno con un tap-in di Lawal e un canestro “fortunato” di Moss per il -4. Forse in pochi ci sperano, ma è l’inizio della rimonta decisiva: Green riallunga a +6, ma Gentile e Lawal riaccorciano a -1 e Jerrells, dopo il canestro dell’ultimo vantaggio senese (Haynes per il 59-62), infila la tripla del pareggio a 4 minuti dalla fine. C’è tempo in abbondanza perché possa succedere di tutto, e invece Siena, a sorpresa, crolla, soprattutto mentalmente: la voglia e la grinta ci sono ancora, fino all’ultimo istante, ma la palla inizia ad avere un peso specifico spropositato e non vuole più saperne di entrare. Così, l’Olimpia chiude i giochi con 12-2 propiziato dai suoi leader, che, finalmente, lasciano il segno: dopo il vantaggio segnato da Melli su rimbalzo d’attacco, Hackett segna un gioco da 3 punti, Moss una tripla dall’angolo e Gentile, a partita ormai decisa, mette la ciliegina sulla torta schiacciando il +10, prima dell’ininfluente tripla finale di Haynes.
Così, dopo 18 anni, il tricolore torna a Milano. Si potrebbe dire che con questa vittoria l’EA7 ha evitato di tramutare la stagione del rilancio in un totale fallimento e, in effetti, è arrivata a un passo da una clamorosa sconfitta: ma il tiro impossibile di Jerrells sulla sirena di gara 6 e una gara 7 in cui i campioni, e i soldi ben investiti da Armani, hanno fatto la differenza hanno portato al trionfo biancorosso. Un trionfo a cui le voci maligne (“vittoria scontata, ottenuta comprando mezza Siena dell’anno scorso”) non toglieranno valore, proprio perché ottenuto in una serie “vera” e combattuta fino alla fine. Onore, infine, alla Montepaschi, che esce a testa altissima, ma tra le lacrime di tifosi e giocatori, dal panorama del basket italiano.

MVP. Il premio ufficiale va ad Alessandro Gentile, che, al netto di qualche forzatura di troppo, ha fatto davvero un enorme salto di qualità in questi playoff, e quindi non possiamo che dirci d’accordo: anche in gara 7, il capitano biancorosso è il migliore dei suoi, con 18 punti a referto (6/8 da due, anche se 0/4 da tre), ma sottolineiamo anche che l’unico altro milanese in doppia cifra è un altro italiano, Nicolò Melli, che gioca una gara solidissima da 11 punti e 13 rimbalzi.

EA7 Emporio Armani Milano – Montepaschi Siena 74-67 (19-9, 17-20, 12-25, 26-13)
Milano: A. Gentile 18, N. Melli 11, K. Langford 9. Rim (38): N. Melli 13. Ass (8): D. Hackett e D. Moss 3.
Siena: E. Green 15, M. Haynes 14, J. Carter 13. Rim (41): O. Hunter 10. Ass (10): M. Haynes 4.