MILANO- “L’importante è il risultato”, si potrebbe riassumere così, a Milano, quanto si è visto nei quarti di finale contro Pistoia. Neopromossa, ottava in classifica, playoff agguantati all’ultimo secondo, panchina cortissima: doveva essere il 3-0 più scontato del primo turno, e invece gli uomini di coach Moretti hanno portato l’EA7 a soffrire anche in gara 5. Merito indubbio della Giorgio Tesi, ma in parte anche demerito di Milano, che ha sofferto oltremisura la freschezza e la vivacità degli avversari e non è stata capace, se non a sprazzi, di esprimere quella qualità di gioco che aveva portato a 20 vittorie di fila in campionato.
Archiviata comunque, in qualche modo, la pratica Pistoia, ora tocca a Sassari, per una semifinale che in molti considerano la “vera” finale. In effetti, per quantità e qualità la squadra di coach Sacchetti è forse quella che sulla carta più si avvicina a Milano, con in più due assi nella manica: la vittoria in rimonta nella Final Eight di Coppa Italia, che ancora brucia parecchio tra le mura del Forum, e la presenza di giocatori in grado di decidere le partite in un finale tirato, Drake Diener su tutti. In quest’ultimo aspetto, invece, l’Olimpia si è dimostrata più volte deficitaria (sia contro il Maccabi, sia contro Pistoia, per esempio), con i suoi campioni in grado di mostrare giocate spettacolari lungo tutto l’arco della gara, ma con la mano tremante negli ultimi minuti. È questo l’ulteriore passo che gli uomini di Banchi devono fare per centrare la finale e non tramutare una tutto sommato buona stagione in un totale fallimento.
L’EA7 si presenta in gara 1 con la squadra quasi al completo: rientrato Alessandro Gentile dopo la squalifica di una giornata, mancherà invece Nicolò Melli, infortunatosi nel primo tempo di gara 5. Per lui si parla di “trauma contusivo parzialmente distorsivo al ginocchio sinistro”, che non prevede un lungo stop ma nemmeno la sua presenza in campo nelle prime partite della serie. “Si deciderà giorno per giorno”, fanno sapere dalla sede dell’Olimpia. Milano ha sicuramente la profondità di organico per sopperire a questa assenza, per di più in un ruolo che è probabilmente il più coperto, anche se a questo punto gli ondivaghi Wallace e Kangur saranno “costretti” a garantire quegli standard di rendimento che solo il giovane reggiano è riuscito a dare finora in quella posizione.
SASSARI- Una serie chiusa con un 3-0 secco e qualche giorno per rifiatare: i ragazzi di coach Meo Sacchetti si preparano ad affrontare la serie contro l’EA7, arrivata a un’inaspettata gara 5 contro Pistoia per poter conquistare il suo posto da semifinalista. Quella che si prospetta è una vera e propria battaglia contro la favorita (fin dall’estate) della corsa allo scudetto. Ne è ben consapevole il gigante di Altamura, che, nella conferenza di presentazione pre gara 1, ha analizzato l’imminente serie. Per la seconda volta nella loro giovanissima storia ai vertici del basket italiano i sardi centrano la semifinale: due anni fa fu a spese della Virtus Bologna, con i celebri buzzer beaters di gara 2 e 3 firmati da Drake Diener e Manuel Vanuzzo. “Questa volta ci arriviamo con più consapevolezza rispetto a due anni fa” commenta Sacchetti “la società nel mentre è cresciuta molto e abbiamo sicuramente ancora fame, non ci sentiamo arrivati e vogliamo giocarcela fino in fondo”.
Vanuzzo e soci hanno avuto modo di guardare gara 5 tra Milano e Pistoia da casa, dopo quasi una settimana di duro lavoro in preparazione della semifinale.
“La serie contro Pistoia giocata dall’EA7 ci ha fatto capire come, con grande intensità e aggressività ci si possa avvicinare ai livelli tecnici di una squadra come Milano, sebbene abbia dalla sua la forza fisica e un panchina chilometrica” ha appuntato il coach biancoblu. “Brava Pistoia a portarli fino a gara 5, ma alla fine ha vinto la forza”.
Come suo solito il coach isolano non ha fatto molti giri di parole: “Le chiavi per poter affrontare al meglio l’Olimpia sono aggressività, convinzione ma soprattutto serenità. Nei playoff c’è poco da scoprire, nel senso che dopo la stagione regolare ci si conosce alla perfezione, si conoscono a memoria i punti di forza degli avversari. Peraltro nel caso di Milano ci siamo incontrati anche agli sgoccioli della regular season. La scia positiva di vittorie ha sicuramente dato loro grande fiducia ed entusiasmo, mentre per noi è stato positivo chiudere con Brindisi in tre gare”.
Come sempre sarà “gara 1 a dirci molto sull’andamento della serie: non dobbiamo subire troppo la loro fisicità, soprattutto sui piccoli, e giocare una buona pallacanestro. Abbiamo dimostrato di saperlo fare e di aver aumentato la nostra difesa: per giocare contro una squadra come l’Olimpia bisogna giocare al 100%, magari non basta ma bisogna farlo. È una squadra completa con giocatori forti sotto canestro e al tiro da fuori; fortunatamente poi il basket si gioca sempre cinque contro cinque. Servirà un approccio mentale da parte nostra di durezza, lo stesso visto negli sprazzi con Brindisi. Andiamo a giocare con serenità e cattiveria agonistica allo stesso tempo, nonostante sembrino due cose antitetiche”.
Ancora una volta il basket dimostra di non essere una scienza esatta: “i quarti sono partiti in maniera strana con le squadre favorite che hanno sofferto, vedi Milano e Siena, o addirittura sono state eliminate, come Cantù. Nel playoff certe volte ci sono variabili non preventivate: è un altro campionato e noi ci vogliamo giocare queste variabili”.
Nei giorni scorsi la società di Stefano Sardara ha comunicato l’infortunio di Massimo Chessa, play sassarese classe ’88, che a causa di una lesione al tendine peroneo destro dovrà stare fermo per un mese. Questa mattina invece verrà presentato al Forum il primo giocatore cinese della massima serie: Qiu Biao.
In chiusura qualcuno ha chiesto un commento sul fatto che la Dinamo non abbia mai battuto Milano nelle mura del PalaSerradimigni; il sornione Sacchetti sorride e risponde “Meno male che la prima la giochiamo in casa loro!”
Davide Moroni e Valentina Sanna