salvezza

Con sole quattro giornate dal termine della regular season, il campionato italiano non ha ancora firmato le sue sentenze. La lotta per il primo posto tra Milano e Reggio Emilia è ancora nel vivo con il ko delle scarpette rosse a Capo d’Orlando; domenica invece la sfida tra Avellino e Cremona potrebbe indirizzare la corsa al gradino più basso del podio. Se dal quinto all’ottavo posto le squadre possono considerarsi più o meno sicure dei playoff, o almeno di far parte della prossima  Serie A, la parte destra della classifica passerà un mese di vero e proprio inferno. Tra Varese, nona, e Torino ultima della classe passano solo quattro punti; la Manital sembrava spacciata qualche settimana fa, ma le tre vittorie in fila della banda di Vitucci ha rimesso svariate squadre in discussione. La lotta per la salvezza coinvolge sicuramente cinque squadre, con Varese, Brindisi e Capo d’Orlando a guardare in maniera nemmeno troppo distratta a quota 22.

Micah Downs e Peyton Siva(Foto Buco - Juvecaserta Basket Official)

Micah Downs e Peyton Siva(Foto Buco – Juvecaserta Basket Official)

Fino a qualche settimana fa la Pasta Reggia Caserta sembrava essersi tirata fuori dalla bagarre con tre vittorie a cavallo tra gennaio e febbraio; le susseguenti sei sconfitte nelle ultime sette gare hanno rimesso in discussione la squadra di Dell’Agnello. Che ha sulla carta il calendario più difficile per la lotta alla permanenza in massima serie: tre protagoniste dei prossimi quattro scontri arriveranno al Palamaggiò con ancora qualcosa da giocarsi. Nonostante il fattore casa favorevole, con tre gare a Pezza delle Noci, la Juve è la squadra con il peggior rendimento fra le mura amiche (cinque vittorie e sette sconfitte). Si sorride guardando gli scontri diretti, tutti a favore tranne quelli con Cantù, ma i bianconeri necessitano almeno di un successo nelle prossime due gare con Reggio Emilia e Avellino per poter vivere in tranquillità gli ultimi scampoli di stagione.

Fesenko Kyrylo (Foto R.Caruso 2016)

Kyrylo Fesenko (Foto R.Caruso 2016)

Se ad inizio anno Cantù si fosse ritrovata ancora in lotta per la sopravvivenza nessuno avrebbe storto il naso. Invece i brianzoli sono stati stravolti dall’ondata Gerasimenko, con il magnate russo che ha costruito settimana dopo settimana un roster per concorrere ai piani alti della classifica. Cambiare così tanto nel corso di pochi mesi non riesce a dare sempre gli effetti sperati, anzi può essere deleterio, come in questo caso: e adesso l’Acqua Vitasnella si ritrova nelle sabbie mobili con dei giocatori francamente poco abituati a questo tipo di obiettivi. Tolta la sfida di Trento di domenica, le ultime tre giornate sono alla portata della squadra allenata da Bazarevich, da settimane sulla graticola. Ma anche la Fortitudo Bologna del 2008/2009 era una squadra che avrebbe dovuto guardare la volata salvezza da posizioni di rilievo, ed invece ricordate come è finita?

Dexter Pittman (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Dexter Pittman (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Chi invece era consapevole di disputare una stagione nei bassifondi era la Virtus Bologna. Perso, o se vogliamo mai avuto, il faro Allan Ray, le Vu Nere hanno vissuto una stagione ancora più tribolata delle aspettative, fra la ricerca di un leader che potesse far sentire la propria voce nei momenti difficili, infortuni e qualche scommessa persa di troppo, con il pensiero rivolto a Penny Williams e Courtney Fells. L’ultimo mese degli emiliani si presenta piuttosto difficile: non per la qualità delle squadre (Pistoia in caduta libera, Cantù in una situazione simile, l’affamata Torino e il derby con Reggio Emilia) ma per le tendenze della squadra di Valli, che giocherà ben tre gare lontano dalla Unipol Arena. E in stagione è arrivata finora solo una vittoria fuori Bologna. Ci vorrà la leadership di Collins ed i muscoli di Pittman, forse l’unica vera nota lieta della stagione, per evitare le trappole che attendono la Virtus.

Daye Austin _(Foto R.Caruso 2015)

Austin Daye (Foto R.Caruso 2015)

Archiviato il pesante ko con Caserta, Pesaro ha ripreso subito la strada giusta per la salvezza sbancando al supplementare il Taliercio, casa di Venezia. Austin Daye è sicuramente il faro della banda di Paolini, ma il lavoro dirigenziale fatto durante l’anno è stato ottimale per mettere una pezza ad una costruzione estiva molto sottotono. Non parliamo solo dell’acquisto del figlio di Darren, ma anche degli innesti di Sheperd e soprattutto del cavallo di ritorno Lydeka, che ha consegnato ai marchigiani un totem difensivo e una buona mano nel pitturato quando viene chiamata in causa (74% da due nelle 13 partite disputate). La salvezza dei biancorossi passerà soprattutto dall’Adriatic Arena, dove hanno raccolto otto delle dieci vittorie stagionali; le sfide con Capo d’Orlando e Cantù saranno decisive per non arrivare all’ultimo giro a giocarsi tutto nella sfida con Torino.

(Foto Savino PAOLELLA 2016)

Jerome Dyson  (Foto Savino PAOLELLA 2016)

A chiudere la nostra disamina è proprio Torino, ancora ultima ma capace di far impennare le proprie quotazioni con tre vittorie consecutive riaprendo il discorso salvezza e dando senso di esistere al nostro articolo. La Manital occupa da tempo il fondo dello schieramento, ma gli aggiustamenti in corsa hanno aggiunto tanto talento ad un roster che ad inizio stagione pareva accreditato ad una stagione tranquilla. Jerome Dyson era uno degli alfieri della Sassari scudettata nemmeno un anno fa, mentre DJ White non ha patito l’infortunio di inizio stagione confermandosi un vero e proprio crack in un contesto europeo. L’Auxilium ha due scontri diretti con Bologna e Pesaro nelle ultime due giornate, ma prima dovrà affrontare Sassari e Brindisi; per continuare a credere ad una permanenza in massima serie inimmaginabile fino a un mese fa ci vuole almeno un successo nelle prime due gare di questo rush finale.

A quattro giornate dal termine non c’è ancora una ‘favorita’ per l’ultimo posto; il campionato più appassionante degli ultimi anni continua a vivere sul filo dell’equilibrio. In vetta, ma soprattutto in coda.