Sergio Scariolo

In una serata complessivamente tranquilla per Siena, che pur con Andersen in panchina per affaticamento muscolare (ma a breve rientrerà Lavrinovic), consolida contro Teramo la prima posizione, è Milano a salire alla ribalta. Lo fa però nel modo sbagliato, perché quella con Varese – che, pur con Weeden rimandato ad altri appuntamenti, in casa si conferma insidiosa per tutti – è la quarta sconfitta in fila di una squadra in crisi di risultati, di gioco e di fiducia. La truppa di Scariolo perde così contatto dal terzetto PesaroCantùBologna, tutte vittoriose, e si ritrova agganciata al 5° posto dalla Sidigas di Vitucci.

Omar Cook

Scariolo afferma di aver visto anche segnali positivi, ma sono sicuramente di più quelli negativi per una squadra che pare non avere personalità sufficiente per fronteggiare i momenti di difficoltà, nella stagione ma anche all’interno della singola partita. La presenza di Gallinari nei primi mesi ha probabilmente inciso in negativo perché assumendo, volente o nolente, un ruolo di primo piano ha ostacolato la crescita di un gruppo totalmente nuovo, impedendo così che dalle sue dinamiche interne potesse emergere un leader che sarebbe poi rimasto tutto l’anno. Qualcosa più degli altri in questo senso aveva dato Hairston ma ora la sua assenza per infortunio sta pesando come un macigno. Il coach bresciano predica lavoro, coesione e fiducia, ma ha annunciato anche l’arrivo di un rinforzo, che sarà “un elemento esperto, completo, di personalità e carattere”. Non verrà tagliato nessuno, ma in pratica è un’ammissione che i giocatori attuali da soli non si sanno tirare fuori dai guai. Hanno bisogno di una guida in campo, di un riferimento che sta dimostrando di non essere Cook, non può essere un deludente Nicholas e di certo non può diventare l’ultimo arrivato Alessandro Gentile, che ha tanto talento ma anche 19 anni e di certo non ancora le carte in regola per essere il salvatore della patria (infatti si sta facendo trascinare nella mediocrità). Ma se ne arriva uno nuovo, le rotazioni si allungano ancora – e in questi casi spesso sarebbe meglio accorciarle – e allora viene spontaneo chiedersi se era così necessario portare subito Gentile a Milano.

All’Emporio Armani serve subito una vittoria per fermare questa fase negativa, e non è semplice perché i prossimi avversari rispondono al nome di Fenerbahce in Eurolega e Pesaro in campionato. La Scavolini, risultati alla mano, è una delle squadre più in forma, viaggia sull’onda dell’entusiasmo di 5 vittorie in fila (7 nelle ultime 8). Anche se contro Biella ha rischiato e non ha brillato particolarmente per la qualità del gioco, ha dimostrato di avere acquisito una solidità psicologica solo auspicata poco più di un mese fa. Importante la crescita di Hickman, che pare salito di livello rispetto all’inizio, così come l’incisività di Hackett nei momenti in cui l’Angelico di un grande Coleman aveva fatto seriamente tremare l’Adriatic Arena. La coppia di guardie “H&H” è fisicamente una delle più prestanti del campionato e anche quando c’è stato bisogno della zona, si sono fatti sentire parecchio sulle linee di passaggio. Un cliente non facile per l’Olimpia domenica prossima al Forum.

Greg Brunner (foto Roberto Caruso)

BRUNNER – La scelta di Brunner, un altro da lanciare al debutto in Eurolega, è stato un acquisto in pieno stile-Cantù, che ha preferito un elemento già rodato nel campionato italiano, utile e facilmente inseribile in un sistema che spartisce le responsabilità come nessun altro in serie A. E l’idea si sta già rivelando vincente perché dopo il buon impatto all’esordio con Bologna, l’ex Sutor è salito subito sul palcoscenico dei protagonisti contro Cremona, andando a mettere 17 punti con un solo errore al tiro, in una sfida in cui la Bennet ha ruotato molto gli uomini per gestire le energie in piena Top 16. Ma ha potuto farlo anche perché la Vanoli Braga ha offerto davvero poca resistenza, sbagliando, come ha riconosciuto coach Caja, l’approccio mentale al match e rendendo inutile la buona prova di Lighty alla prima da avversario al Pianella.

CASALE NON VINCE PIU’ – Continua il momentaccio di Casale, arrivata contro Sassari alla quinta sconfitta in fila. La squadra di Crespi, esaurito l’effetto-novità con Shakur, non riesce più a vincere e deve riuscire a sfatare la maledizione degli arrivi in volata: non è il primo che perde, stavolta la tripla del pareggio di un Janning – fin lì il migliore dei suoi – si è fermata sul ferro. Pesante l’infortunio che ha tolto di scena in settimana Nnamaka, ha esordito ed è partito subito in quintetto il neo-arrivato Hukic. Ma dal suo debutto, pur essendo comprensibili le difficoltà di un brevissimo periodo di adattamento, era lecito attendersi di più. La Novipiù comunque rimane squadra viva ed ancora presente nella scia soprattutto di Cremona, ma anche di Teramo e di una Montegranaro che ha fatto arrabbiare coach Valli per la non-difesa messa in campo ad Avellino.

Ron Slay (foto Brandolini)

AVELLINO – La squadra di Vitucci ha superato l’esame di maturità vincendo di squadra (5 uomini in doppia cifra, 3 dei quali con almeno 19 punti), con la forza del suo attacco a ritmo alto, del tiro da tre e dei rimbalzi, settore nel quale un grande Slay (doppia-doppia, ci sono molti lunghi così incisivi partendo dalla panchina?) non ha fatto pesare le difficoltà dovute all’influenza di Linton Johnson. Avellino è una splendida realtà di questo campionato, che viaggia sulla spinta delle sue guardie Marques Green e Taquan Dean, sin dall’inizio gli autentici trascinatori del gruppo che Vitucci sta riuscendo ad esaltare, pur con uno straniero giovanissimo in quintetto (Gaddefors) e una panchina non lunghissima.

Sani Becirovic

TREVISO E ROMA SOFFRONO – Continuando ad andare oltre i propri limiti – e in attesa che Charlie Bell inizi ad esprimersi a livelli anche solo paragonabili a quelli a cui ci aveva abituato nel nostro campionato – Caserta strappa un successo prezioso al Palaverde, in una sfida contro la Benetton che potrebbe essere davvero pesante in ottica salvezza. Il grande equilibrio è stato rotto solo nell’ultimo minuto dai due tiri liberi di Collins, che hanno seguito un gravissimo 1/2 di Becirovic e preceduto un’azione conclusiva gestita davvero male da Treviso. La squadra di Djordjevic davvero non migliora in termini di continuità e si ritrova ancora invischiata nei bassifondi. Insieme ad una Roma, scivolata anch’essa in casa, nella sfida tra Virtus. Ha vinto quella bolognese, semplicemente più forte e più profonda, mentre quella romana – a cui un sacco di volte è mancato un centesimo per fare un euro – è sicuramente quella più turbolenta. Dopo l’annuncio del patron Toti di voler lasciare a fine stagione, a pagare per l’ennesima caduta interna, è stavolta Andrea Crosariol, messo fuori rosa per un’altra prova deludente e un rifiuto a rientrare in campo, giustificato però dal giocatore con un problema al ginocchio. In attesa di ulteriori chiarimenti arriverà in ogni caso un rinforzo dal mercato, quella presenza tra i lunghi che manca sostanzialmente da inizio stagione è ad un passo dall’assumere le sembianze di Brian Skinner, veterano di tante battaglie NBA e visto l’anno scorso a Treviso.


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