Gigi Datome

Roma c’è, è viva e sta provando la rincorsa verso i playoff. E’ difficile ma, con una classifica che continua ad essere piuttosto corta nella fascia centrale, potrebbe non essere impossibile, specie se l’Acea continuerà ad essere quella delle tre vittorie consecutive. Ed il solo parlarne è già un grande risultato, perché circa un mese fa le prospettive apparivano ben diverse, con Lardo esonerato, la squadra a ridosso della zona retrocessione e un ambiente spaventato da un futuro societario incerto. Ora, invece, con la salita al timone di comando di Marco Calvani, molte cose sembrano cambiate. Sono stati maggiormente responsabilizzati i giocatori, con l’idea di dare maggiore libertà offensiva a Tucker (15.3 punti col 59% da due e il 38.4% da tre nelle ultime 3) e ancorare la difesa con un super stoppatore come Varnado, giocatore grezzo in attacco e arrivato pure in condizioni fisiche approssimative, utilizzabile anche al fianco di Slokar ma che solo ora sta trovando la forma migliore. E la vittoria su Siena è un bel timbro sul momento positivo di Roma, che può dare ulteriore fiducia ad un gruppo che ha trovato pure contributi sostanziosi da Gordic, in quintetto al posto di un Maestranzi ancora non al meglio, da Datome (1° italiano nella classifica marcatori: 16° con 14.5 di media) che ha castigato la squadra che l’ha lanciato in serie A con i due tiri liberi del definitivo sorpasso a 24” dalla fine, e da Djedovic che oltre ai 14 punti ha difeso bene su Rakocevic sull’ultimo attacco senese. E’ una Montepaschi che mai prima di quest’anno con Pianigiani aveva perso sei partite in regular season: già questa è una notizia, che dà grande merito alle avversarie, anche se sembra che in un certo senso stia facendo più calcoli rispetto al passato. E’ sempre una squadra fortissima, ma non appare più la schiacciasassi che sommergeva sotto divari pesantissimi ogni avversario e soprattutto probabilmente sta gestendo energie e uomini in ottica europea. Anche ieri, nella serata in cui McCalebb ha sbagliato un libero pesantissimo a 32” dal termine, è rimasto fuori per ragioni precauzionali nel turnover degli stranieri il solito Lavrinovic, con cui Siena praticamente non perde mai.

Quinton Hosley (foto FM)

SASSARI CONTINUA A CORRERE – Non si vuole fermare Sassari. Il Banco Sardegna supera anche Avellino e si mantiene nel gruppo provvisorio delle seconde. E’ la sesta vittoria consecutiva per i sassaresi che dunque allungano ulteriormente la miglior serie positiva della loro storia nel massimo campionato. Pare che – dopo aver vinto a Milano – l’intermezzo in Coppa Italia, affrontato senza particolari pressioni, non abbia lasciato scorie nei ragazzi di coach Sacchetti. Sicuramente non ne ha lasciate in Quinton Hosley che prima della sosta aveva schiantato Milano e dopo ha continuato allo stesso modo risultando rebus indecifrabile anche per la Sidigas. Nelle ultime due gare, i punti totali sono 59, con 15/29 da due, 7/11 da tre e 65 di valutazione. Grande impatto per l’ala di passaporto georgiano, ma è importante pure il rientro dopo una ventina di giorni ai box di Travis Diener che, pur non al meglio e contro un cliente ostico come Marques Green, ha piazzato subito la zampata nell’allungo del 3° quarto. Una fuga poi gestita con qualche patema di troppo nel finale contro una Sidigas caparbia, orgogliosa e mai doma, nonostante l’assenza di un elemento fondamentale per i suoi equilibri come Taquan Dean.

Mason Rocca

RIPARTONO MILANO, BOLOGNA E CANTU’ – Erano tutte e tre reduci da sconfitte (1 Milano, 2 Cantù, addirittura 3 Bologna) e sono tutte riuscite a ripartire. L’Emporio Armani solo nel 2° tempo ha saputo raddrizzare una partita che rischiava di mettersi male dopo il +10 di Casale all’intervallo. La partita l’ha cambiata Rocca, seduto nei primi 20’, che ha dato la svolta in attacco e in termini di energia, anche se una bella spinta è arrivata pure da Radosevic (15 di valutazione in 15’). Chiuso il rapporto con Nicholas, Scariolo cercherà un sostituto ma non prima dell’All-Star Game. Anche se la rotazione è comunque ampia (2 in doppia cifra, 4 a quota 9 punti), in questi giorni si valuterà meglio per capire che tipo di giocatore può servire. Invece Cantù (senza Basile e con Brunner infortunatosi al gomito nel finale) ha messo in campo contro la Benetton una buona solidità, che le ha permesso di tenere la testa sempre dentro la partita, affrontarla con lucidità anche nell’unico reale momento di difficoltà. Tutto questo in una gara sospesa per alcuni minuti per l’espulsione di un tifoso, ma soprattutto nella giornata del ritorno di Micov – che comunque sarà preservato e quindi non andrà nell’ultima (inutile per la qualificazione) trasferta di Eurolega –, della leadership silenziosa di Mazzarino e dell’impatto consistente di Markoishvili e Shermadini. Si è visto un ottimo Leunen e, considerate le potenzialità del giocatore, questo è accaduto troppo raramente in stagione. La Canadian Solar invece, pur senza Poeta e con Gigli acciaccato (e rimpiazzato in quintetto da un Lang per la prima volta in doppia cifra), ha trovato da un eccellente Douglas-Roberts – che alla lunga ha vinto un bel duello con Borisov – e dalla solidità difensiva e a rimbalzo (+14 il saldo) la spinta per battere una Teramo che era reduce da 5 vittorie nelle ultime 7 ma è nuovamente senza la guardia titolare, visto che Goods ha deciso di interrompere il rapporto con la società abruzzese a causa del mancato pagamento di parte dello stipendio di gennaio. Un sostituto ora difficilmente arriverà e potrebbe essere un fattore non da poco nella corsa salvezza, che coinvolge anche Cremona, battuta a Biella nella fiera del tiro da tre (in totale 55 tentativi dall’arco e 59 da due), ancora una volta con gli americani che hanno dato poco, e con Daniele Cinciarini portato in ospedale per accertamenti dopo aver battuto la nuca a terra in una caduta.

Keydren Clark (foto R.Caruso)

LA VENDETTA DI VENEZIA – Si sono invertite le parti tra Venezia e Pesaro. Dopo il +20 marchigiano di una settimana fa in Coppa Italia, l’Umana si è riscattata offrendo una prestazione di assoluto livello e schiantando pesantemente al suolo una Scavolini Siviglia davvero ai limiti del presentabile. Troppo fragile mentalmente la truppa di Dalmonte (9 tiri liberi sbagliati nel solo 1° tempo), capace di restare in partita solo un quarto, prima di crollare senza opporre la minima resistenza ad una squadra che ha recepito al meglio l’energia del pubblico del Palaverde, trasformata nella grande prova balistica di Clark, nell’applicazione dell’eterno Young, nella capacità di Szewczyk di sfruttare la sua doppia dimensione per portare fuori gli avversari più lenti o vicino a canestro quelli più leggeri. Clamoroso il 54% da tre e la precisione di un attacco che, dopo il +14 del 1° tempo (2 soli canestri subiti su azione nel 2° quarto), ha distrutto Pesaro al rientro dagli spogliatoi con un 7/10 dall’arco. Uno schiaffo pesante per la Scavolini, che non ha avuto nulla da Hickman e Jones e pochissimo da Hackett, ed è stata sicuramente complice della super partita di Venezia, che, alla sesta vittoria nelle ultime sette, può tranquillamente aspirare ad una posizione nella griglia playoff.

Kristjan Kangur

CASERTA SCIVOLA MA LA SOCIETA’ RESPIRA – La squadra di Sacripanti è caduta in casa al termine di una gara molto tirata, concedendo a Varese il parziale decisivo negli ultimi minuti per una rara vittoria in trasferta (è solo la terza in stagione). Kangur – alla seconda miglior prestazione offensiva stagionale – è stato protagonista con 12 punti nel quarto conclusivo, in cui uno Stipcevic sempre molto sottovalutato ha piazzato 5 preziosi assist, ma Caserta ha pagato, dopo una buona partenza, un calo difensivo inaccettabile che ha permesso alla Cimberio di segnare addirittura 91 punti, quando la media stagionale fuori casa era di poco sotto i 70 (69.5). Inutile la miglior prova stagionale di un Charlie Bell che, dopo aver collezionato tre zeri in 7 partite, ne ha messi 31: un dato comunque incoraggiante per il futuro. Così come è incoraggiante per il futuro societario la notizia della collaborazione con la Iavazzi Ambiente dei fratelli Raffaele e Franco, abbonati e tifosi storici della Juve, proiettata anche alla prossima stagione.