Siena+SponsorQUI SIENA – Ed eccoci ai playoff, l’ultimo atto di una stagione difficile e tormentata che si chiuderà come il peggiore degli incubi, ma che deve essere affrontato “con emozione e positività, la stessa che ci abbiamo messo per tutta la stagione ma soprattutto la stessa emozione e lo stesso spirito positivo con cui la gente di Siena ha continuato a sostenerci per tutta la regular season”. Rubiamo le parole a Marco Crespi perché lui, meglio di chiunque altro, può spiegare cosa è stata la stagione di Siena. Lui ha sempre creduto nel suo lavoro, ricominciando ogni volta da zero, sapendo di avere tra le mani un grande materiale umano. E, con tutto il rispetto per il grande lavoro fatto da Paolino Moretti a Pistoia, troviamo quanto meno discutibile non l’aver assegnato il premio di miglior coach dell’anno a chi, in emergenza, è riuscito a portare a casa il secondo posto.

Come lo stesso Crespi sa benissimo playoff vuol dire anche resettare tutto. I biancoverdi si trovano davanti forse uno degli avversari peggiori, aldilà del valore comunque alto della squadra di Menetti, soprattutto per gli accoppiamenti difensivi e per la capacità di Reggio Emilia di saper mettere in campo tanti quintetti diversi con diverse variabili tattiche. Crespi lo sa benissimo e soprattutto sa bene quanto sia importante in questa ottica il rientro di Erik Green che si è allenato, bene, con la squadra tutta la settimana ed è carico per il ritorno in campo. Nelle due gare giocate quest’anno, anche se quella di andata considerato il roster di Siena conta il giusto, si è visto molto bene con quali armi la Grissin Bon possa fare male alla squadra di Crespi. Cinciarini è molto bravo a mettere in ritmo i compagni e può sfruttare la sua fisicità superiore contro qualsiasi esterno biancoverde; Kaukenas con il tiro e James White in 1vs1 avevano scavato un solco nel primo tempo al PalaEstra; Cervi, ma soprattutto Brunner, hanno banchettato in mezzo all’aria; la capacità dei lunghi di uscire ed essere pericolosi dal perimetro, mette a disagio la difesa di Crespi. Il coach varesino nel secondo tempo della gara di ritorno aveva trovato le contromisure con Ress al fianco di Ortner e con una grande serata al tiro di Green. La ritrovata atleticità di Othello Hunter può essere sicuramente un punto a favore della Mens Sana, così come le difficoltà in trasferta della Grissin Bon, che quest’anno ha vinto “on the road” solo due volte e l’ultima il 16 marzo a Bologna. Siena dovrà tenere come sempre i ritmi bassi, correre solo quando strettamente necessario, limitare le palle perse, spaziarsi bene e cercare il tiro a più alta percentuale, in modo da aprire l’area per le penetrazioni di Haynes ma soprattutto del rientrante Green.

Si riparte da zero, un’altra volta, forse un vantaggio per una squadra, una società, senza domani, che è qui con il solo obiettivo di divertirsi e regalare qualche altra settimana di felicità ai propri tifosi.

Reggio+SponsorQUI REGGIO EMILIA – Finally here we are. Dopo la regular season eccoci finalmente ai playoff che ci pongono davanti ad una sfida molto interessante contro una Mens Sana Siena che, almeno sul campo, ha dimostrato una compattezza davvero notevole, scordandosi delle vicissitudini societarie, giocando un basket fisico in difesa e basato molto sul tiro da tre punti e sull’uno contro uno delle guardie Marquez Haynes ed Erick Green in attacco. I precedenti in stagione vedono una vittoria a testa, il che la dice lunga sull’equilibrio che ci attende.

 Ma Reggio cosa può fare per rompere l’equilibrio ?

Due aspetti chiave in attacco potrebbero essere l’utilizzo massiccio del post basso di James White contro Carter e Viggiano, dato il maggior tonnellaggio dell’ala di Washington, e l’uno contro uno di Kaukenas e Cinciarini contro le guardie senesi, non sempre eccelse nella difesa sulla palla. In difesa le attenzioni di Reggio si dovranno concentrare nel negare il più possibile dei tiri in ritmo ai giocatori toscani, tutti dotati di ottime mani da oltre l’arco dei 6,75, lunghi compresi come per esempio il capitano Tomas Ress e l’ex Treviso Spencer Nelson.

Altro aspetto su cui gli uomini di Menetti dovranno lavorare sarà mettere pressione sui portatori di palla avversari, dato che sia Green che Haynes sono due combo-guard adattate al ruolo di playmaker. Nel pitturato sarà invece una battaglia tra i centimetri di Cervi e Gigli, uniti ai chili di Greg Brunner, contro l’atletismo di Othello Hunter e l’esperienza di Ben Ortner, altro ex di turno. Ci aspettiamo una serie combattuta, forse la più equilibrata delle quattro, con Reggio che ha l’obiettivo di vincerne una a Siena per poi provare a chiudere i discorsi a cavallo del week-end, anche se sarà obiettivamente molto difficile.

(in collaborazione con Francesco Vacondio da Reggio Emilia)


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