Si comincia fra pochi minuti con la palla a due tra Varese e Cantù. In questo momento il derby lombardo rappresenta una guerra fra poveri, con entrambe le squadre a navigare nei bassifondi della classifica. I padroni di casa stanno sicuramente pagando anche l’impegno in Europa che gli sottrae energie, ma li si ipotizzava comunque un po’ più in alto; coach Moretti dovrà fare a meno di Luca Campani mentre Melvin Johnson verrà valutato a ridosso della partita. Se a Varese non si ride, a Cantù si piange: la squadra appare allo sbando con cinque ko consecutivi e l’addio di coach Kurtinaitis, rimpiazzato dal suo assistente Bolshakov, e con un Gani Lawal in meno. Il nuovo timoniere non potrà fare miracoli, ma l’ambiente brianzolo glieli chiede a mani basse, perché in caso di sconfitta si rimarrà ancora a quota 4 con un’altra squadra fra Cremona e Pesaro.
La domenica inizia con la sfida tra Avellino e Venezia a mezzogiorno. Entrambe le squadre sono rinfrancate da un prezioso successo che le tiene ai vertici della classifica; gli irpini possono guardare con serenità anche alla Champions League grazie al primo posto nel loro raggruppamento, ma non vogliono distrarsi per restare incollata alla capolista Milano e mettere in difficoltà Reggio Emilia che giocherà lunedì; di contro, anche Venezia è parsa nettamente rinfrancata dopo l’epico successo dopo due supplementari contro Caserta. Con un Jamelle Hagins recuperato nel fisico ed un MarQuez Haynes nella mente grazie alla buona prova con Oradea in Champions League, nulla è precluso per la squadra di De Raffaele.
Cremona e Pesaro si battono al PalaRadi per strappare due punti d’oro in ottica salvezza. Ad avere uno sprazzo di fiducia in più è sicuramente la Vanoli, che si è andata a prendere un importantissimo successo in casa di Sassari. Pancotto ed i suoi ragazzi ora hanno voglia di voler muovere ancora la classifica ed in una sfida del genere, davanti al proprio pubblico, un successo diventa la priorità. Per Pesaro invece non è stata una settimana semplice: Simas Jasaitis è stato al centro di alcune dispute di mercato e non è nemmeno certo di scendere in campo nella sfida di domani. Brandon Fields ha invece fiducia a tempo, ma ci si attende una scossa da lui e Thornton per uscire dalla crisi di tre ko consecutivi.
Pistoia e Torino sono leggermente più avanti rispetto a Cremona e Pesaro, ma comunque non possono guardarsi indietro. I toscani hanno strappato la pagina della gara con Milano e sono tornati al lavoro; molto probabilmente coach Esposito avrà Nathan Boothe al 100%, mentre farà il suo debutto anche Teddy Okereafor, che in settimana ha strappato un contratto con la The Flexx. Torino ha due punti in più, ma il roster è progettato per veleggiare un po’ più in alto; come detto negli ultimi giorni dal GM Atripaldi, bisogna imparare ancora l’arte dell’essere meno sciuponi, con la squadra che non è ancora riuscita a conquistare due vittorie in fila. Ora i piemontesi hanno la possibilità per farlo.
Anche Brindisi e Sassari, come Torino, rientrano nel gruppo delle ‘vorrei ma non riesco’. Tanta potenzialità, ma finora pochi risultati a testimoniare la bontà del progetto. I sardi provengono dalla bella vittoria in Europa a Belgrado, ma in campionato sono in striscia negativa da ben tre gare. Per ovviare al problema la dirigenza ha strappato Gani Lawal a Cantù, ma i problemi persistono: osservato speciale rimane Darius Johnson-Odom, ingabbiato nel ruolo di playmaker. La stessa Brindisi non ha ancora acquisito continuità per via degli infortuni, e la situazione non sembra migliorare visto il ko di kris Joseph che ne avrà per un paio di mesi. Ma la sfida verrà ricordata per la prima di coach Sacchetti contro la Dinamo dopo l’epopea che l’ha portato allo scudetto: per lui sarà, come andrà andrà, un momento da ricordare.
Caserta vorrà riprendere il suo cammino verso l’alto accogliendo al Palamaggiò la neopromossa Brescia. I bianconeri hanno ancora negli occhi la sfida persa dopo due supplementari a Venezia, ma rimangono una delle più belle sorprese della stagione. Le Final Eight sono ormai un sogno realizzabile e si può concretizzare proprio fra le mura amiche, dove la Juve si tramuta in una squadra superlativa, che ruba palloni a profusione (12 a gara a Pezza delle Noci) e subisce meno del solito. Brescia però ha spiccato il volo dopo un inizio traballante: le tre vittorie di fila con Brindisi, Varese e Reggio Emilia hanno spinto i lombardi verso il centro classifica, allontanandosi dalle zone calde. Merito anche dell’innesto di Christian Burns, che da quando è arrivato ha cambiato il gioco della Leonessa, ora molto meno prevedibile. Ma chi vorrà festeggiare è Daniele Cinciarini, che festeggia la partita numero 300 in massima serie.
Il posticipo domenicale metterà di fronte Trento e Milano. Un’altra sfida dai significati intrinsechi, con il PalaTrento che accoglierà Dada Pascolo per la prima volta da avversario. Coach Buscaglia mette da parte i sentimentalismi e pretende dai suoi giocatori il meglio possibile, anzi più del meglio per poter strappare un risultato che, in Italia, avrebbe dell’incredibile. La EA7 però, nonostante sia ancora imbattuta in campionato, non vive un momento felicissimo: le sconfitte in Eurolega iniziano a diventare troppe e l’asse play-pivot Kalnietis-Raduljica viene messo seriamente in discussione. Con loro, il coach Jasmin Repesa, che vuole allontanare gli spettri il prima possibile.
La decima giornata si chiuderà di lunedì con Reggio Emilia che ospiterà Capo d’Orlando. Nonostante il secondo posto in classifica, in casa Grissin Bon c’è qualche mormorio dovuto anche al ko in casa di Brescia. Lesic e James non convincono come dovrebbero, con il DG Frosini ad apostrofarli come ‘osservati speciali’ della società. Amedeo Della Valle vorrà festeggiare al meglio l’Oscar del Basket a lui assegnato, ma ci sarà bisogno di una vittoria. Invece in Sicilia si continua ad essere euforici, con il presidente Sindoni felicissimo del lavoro svolto finora da coach Di Carlo ed il suo gruppo. Purtroppo l’atmosfera viene guastata dall’assenza di Mario Delas, che ne avrà per due o tre settimane; per Tepic e compagni un nuovo problema, ma la voglia di sorprendere c’è ancora.