EA7 Emporio Armani Milano – Banco di Sardegna Sassari 84-71 (1-1)

MILANO – Vittoria senza se e senza ma dell’EA7 in gara 2 contro il Banco di Sardegna. Dopo la sconfitta, un po’ a sorpresa, in gara 1, serviva una reazione, e reazione è stata. Milano vince una gara controllata dal primo all’ultimo minuto, dominata a rimbalzo e vinta, finalmente, grazie alla maggiore aggressività su entrambi i lati del campo. L’unico vantaggio ospite arriva con Sanders dopo 2 minuti e mezzo; dopodiché, l’Olimpia spinge sull’acceleratore, Sassari non segna più per quattro minuti e mezzo e i padroni di casa vanno sul +17 (27-10) con un break di 22-4, un break aperto dai 9 punti quasi di fila di Moss e chiuso dall’intensità di Hackett.
La Dinamo prova in parte a rientrare nel secondo quarto, sfruttando le amnesie difensive (ma anche offensive, a dirla tutta) della second unit di Milano, con un 9-0 che vale il -6, ma basta il ritorno in campo dei vari Hackett, Gentile e Samuels a togliere l’inerzia a Sassari, che torna sotto di una decina di punti prima della tripla di Vanuzzo poco prima dell’intervallo.

Alessandro Gentile si è caricato la squadra sulle spalle nel secondo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Alessandro Gentile si è caricato la squadra sulle spalle nel secondo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Al rientro in campo è la volta di Kenneth Kadji, che segna 7 punti in fila e riporta i suoi a -6, ma l’Olimpia è concentrata e determinata, e risponde colpo su colpo con un Gentile che penetra più o meno a piacimento nella burrosa difesa avversaria. Milano ormai ha la partita saldamente in mano, e nemmeno un paio di minuti di pura follia da parte della terna arbitrale riesce a togliere l’inerzia ai padroni di casa, che nell’ultimo periodo chiudono i conti con un paio di triple di Gentile e parecchi viaggi in lunetta, toccando anche il +16.
Non è però tutto oro quello che luccica in casa milanese: se da un lato l’EA7 ha avuto il solito Hackett (13 punti, 7 rimbalzi, 7 assist) e ritrovato David Moss (18 punti e 6 rimbalzi) e Samardo Samuels (14+12), oltre all’ottima reazione dopo gara 1 di Alessandro Gentile, dall’altro sono arrivate risposte assai negative dai vari Ragland, Kleiza e Brooks. Se quest’ultimo è stato semplicemente impalpabile, i primi due in meno di cinque minuti del secondo quarto hanno fatto più danni della grandine, con coach Banchi costretto a “panchinarli” per tutta la seconda metà di gara: «Siamo alla sesta partita contro Sassari quest’anno, ci conosciamo troppo e non possiamo permetterci la minima flessione sotto il profilo dell’atteggiamento. Basta rilassarsi un attimo per far sì che la Dinamo giri completamente la partita. Bisogna essere pragmatici, devo guardare in faccia i miei giocatori e scegliere cosa è meglio per vincere la partita». Parole che sanno tanto di bocciatura, soprattutto per alcuni: «Questo tipo di partite impari a vincerle con il tempo e l’esperienza. Sono legittimamente allarmato dall’assenza di contributo da parte della panchina, ma anche naturalmente predisposto all’idea che i giocatori si debbano bruciare un po’ la pelle in situazioni come questa, prima di imparare a gestirle». Parole dirette, diciamo noi, più ad alcuni giocatori che ad altri, che una certa esperienza dovrebbero già averla. Sicuramente, però, non sono dirette a Bruno Cerella e Frank Elegar, che al di là delle cifre hanno giocato con la giusta intensità e la giusta aggressività.
Caratteristiche che, invece, sono mancate a Sassari: «Abbiamo concesso un po’ troppo, in particolare a Gentile, che nel terzo quarto a mio avviso avrebbe dovuto tirare più liberi che facili appoggi al ferro – ha detto coach Sacchetti –. Dobbiamo innalzare la nostra aggressività e costringere Milano a fare cose più difficili. Spero per gara 3 di avere qualcosa in più da qualche giocatore e, in casa nostra, mi aspetto che le palle vaganti le andiamo a prendere noi, mentre stasera sono state tutte di Milano». Palle vaganti e, aggiungiamo noi, rimbalzi, soprattutto offensivi: l’Olimpia stravince la sfida in questa voce statistica (51-34), catturando addirittura 25 rimbalzi (oltre il doppio dei suoi avversari) nella metà campo d’attacco. Inoltre, come velatamente sottolineato dall’allenatore della squadra ospite, la Dinamo, oltre a un Dyson troppo a corrente alternata per fare la differenza, ha avuto pochissimo da Brooks e Lawal e niente da Logan, tirando anche male da 3 (7/22), arma principale dell’attacco sassarese.
Insomma, se in gara 1 Sassari era riuscita a nascondere la superiorità fisica di Milano “menando le mani”, oggi, con un metro arbitrale sicuramente diverso, le cose sono state molto più difficili per la squadra di Meo Sacchetti. Ciò non toglie che anche l’arbitraggio di stasera sia stato a dir poco scadente, assolutamente inadeguato a questo livello. Basti pensare alle diverse volte in cui Samuels è stato letteralmente trascinato per terra a rimbalzo, al fallo assurdo fischiato a Sanders mentre lui e Hackett si buttavano su una palla vagante, all’ancora più assurdo fallo offensivo (e tecnico al minimo accenno di protesta) fischiato a Samuels nell’azione successiva, per compensare l’errore precedente. Potremmo andare avanti venti minuti, ma ci fermiamo, cercando di accontentarci del bicchiere mezzo pieno: arbitraggio inadeguato ma, almeno in questa partita, ugualmente inadeguato da entrambe le parti.

MVP. Alessandro Gentile ha risposto da vero leader dopo quanto successo in gara 1; nonostante un primo tempo difficile da 7 punti e 2/7 al tiro, nella ripresa il capitano milanese risulta decisivo con 18 punti, chiudendo la sua gara a quota 25.

EA7 Emporio Armani Milano – Banco di Sardegna Sassari 84-71 (27-11, 15-24, 22-17, 20-19)
Milano: A. Gentile 25, D. Moss 18, S. Samuels 14. Rim (51): S. Samuels 12. Ass (15): D. Hackett 7.
Sassari: E. Sosa 18, J. Dyson 13, R. Sanders e K. Kadji 11. Rim (34): J. Brooks 6. Ass (10): J. Dyson 4.