Frank Vitucci (foto S. Paolella 2013)

Frank Vitucci (foto S. Paolella 2013)

MANITAL AUXILIUM TORINO – OPENJOB METIS VARESE 72-84 (14-28, 25-16, 17, 22, 16-18)

TORINO – Nel continuo via-vai di casa Manital, fa il suo esordio in maglia Torino Chris Goulding, nazionale australiano, chiamato a sostituire il partente Dawkins, assente ingiustificato al primo allenamento post sconfitta contro Cremona e successivamente tagliato dalla società. Contro Torino ci sarà una OpenJob Metis Varese, in crisi di gioco e di risultati da inizio stagione e reduce dalla brutta sconfitta casalinga contro Capo d’Orlando.

Sfida che ha quindi il sapore dello spareggio, con Torino che deve vincere per aggangiare Varese in classifica e deve cercare anche la difficile impresa di ribaltare il -14 dell’andata.

Varese prova subito ad alzare il ritmo e a giocare in tranzisione per evitare di giocare contro la dfesa schierata e quando non ci riesce trova il canestro da oltre l’arco e il massimo vantaggio sul +16 a inizio secondo quarto. Torino paga le ottime percentuali in attacco da parte di Varese e uno stato di forma di uno dei giocatori chiave, Jerome Dyson, non ancora al top. L’americano ex Sassari fatica a trovare soluzioni, mandando fuori giri l’attacco di casa, che solo da White trova un apporto continuo, in un leit motif che dura ormai da troppe partite.

L’attacco di Varese gira bene anche quando la squadra di casa prova ad aumentar l’intensità e i ritmi e a metà secondo quarto le percentuali dicono 60% dal campo per gli ospiti con 5/8 da tre, grazie ad un Kuksiks protagonista. Vitucci prova a mettere in campo un quintetto grosso e atletico, con Eyenga da 2 insieme a Dyson, Rosselli e Mancinelli, con coach Moretti che dall’altra parte prova la zona 2-3 per controllare i tabelloni. I continui cambi tattici di Frank Vitucci mettono in difficoltà Varese e Torino riesce a riavvicinarsi nel punteggio a metà partita e, forzando tre palle perse di fila agli avversari, a pareggiare a 44 a inizio terzo quarto.

Varese non si scompone però e grazie ad una difesa più attenta riesce a riprendere in mano la sfida, con Torino che non è in grado di dare continuità al proprio gioco offensivo e che deve arrendersi ad una avversaria che gioca con più voglia di uscire dalle sabbie mobili di una possibile retrocessione.

A condannare la squadra di casa una difesa incapace di contrastare Varese, che chiude la sfida con il 59% da due e il 65% da tre e un Kuksiks da 7/8 dall’arco.

Per Torino una dura facciata contro la realtà e una retrocessione che pare ancora più vicina dopo la vittoria di Capo d’Orlando contro Caserta.

Contestazioni a fine gara con il pubblico che se la prende con i giocatori, prima con cori inequivocabili contro tutta la squadra, poi arrivando al confronto con D.J. White, forse stasera l’unico davvero salvabile di Torino.