Numerose le novità previste, anche per merito di Ferdinando Minucci, il presidente di Siena confermato nel Board dell’Eca. Alcune affascinanti, come la reintroduzione della palla a due per tutte le situazioni di palla contesa senza più la legge del possesso alternato o l’allargamento del campo per dare maggior spazio agli attacchi, sempre più stitici

Ferdinando Minucci

Il basket prova a cambiare volto, a riformarsi dall’interno aumentando lo spettacolo. Le idee sono nate attorno al tavolo dell’assemblea del Board dell’Eca (Euroleague Economical and Commercial Assets). Il cuore pulsante della pallacanestro,il motore economico, ha avanzato le proposte. Ora starà alla Commissione Tecnica Mondiale della Fiba decidere, si spera a gennaio, se accettarle.

Numerose le novità previste, anche per merito di Ferdinando Minucci, il presidente di Siena confermato nel Board. Alcune affascinanti, come la reintroduzione della palla a due per tutte le situazioni di palla contesa senza più la legge del possesso alternato o l’allargamento del campo per dare maggior spazio agli attacchi, sempre più stitici. Altre tecniche e logiche mirate ad accorciare i tempi di pausa, come i time out non più da 60 ma da venti secondi, limitandone a due le chiamate negli ultimi due minuti di gara. Ma non basta, c’è anche la volontà di concedere un solo tiro libero più palla dopo un fallo tecnico e l’espulsione immediata per un giocatore che dovesse prendere due tecnici nella stessa gara.

Evoluzioni necessarie per uno sport che vive di spettacolo e vuole offrirne di migliore. C’è anche da dire, però, che il Board si è fermato a modificare l’esistente e il visibile senza andare ad affermare un concetto fondamentale: è necessario insegnare i fondamentali ai giocatori in modo da evitare passi in contropiede, passaggi inguardabili, tiri sgangherati e totale incapacità di costruire un gioco d’attacco che non sia legato alla fisicità del singolo.

Passi avanti comunque che ora la Fiba dovrà valutare e poi indirizzare a tutti i campionati per un 2013 di show time o di morte celebrale, soprattutto in Italia, dove il basket raccoglie, giornata dopo giornata, meno dell’un per cento di audience ad ogni partita trasmessa.


Raffaele Vitali - Laprovinciadifermo.com