Luigi Gresta (foto di Alessio Brandolini)

Luigi Gresta (foto di Alessio Brandolini)

Ha sfiorato il suo primo successo da capoallenatore contro la sua ex squadra, Luigi Gresta coach della Vanoli Cremona: «Abbiamo giocato una buona gara in attacco per lunghi tratti. Ma quando giochi bene e non la butti dentro da tre punti diventa difficile riuscire portare a casa i due punti. Il 2/22 da tre punti in cui almeno sedici- diciassette tiri erano ad altissima percentuale ed è banale dirlo: non si vince». Ma Gresta invita all’ottimismo: «Quando i tiratori non fanno canestro c’è poco da fare. Ci lavoriamo sul tiro e bisogna dare fiducia ai propri tiratori, non condannarli».  Gresta evidenzia un’altra pecca commessa dalla sua squadra: «Abbiamo sbagliato il 55% dei tiri liberi, ben dieci tentativi di cui due da parte di Jarrius Jacskon, il nostro miglior tiratore, in occasione del fallo tecnico fischiato a Cavaliero». La scelta di limitare Ivanov e Thomas ha dato i suoi frutti ma il tecnico cremonese sottolinea un aspetto:  «Quando limiti i lunghi con raddoppi e rotazioni si possono creare tiri sul perimetro come per Richardson ed è qualcosa da metter in conto». Sui rimbalzi invece: «Abbiamo sofferto nel primo tempo. Nel secondo un po’ meno. Dei rimbalzi guardo molto i rimbalzi offensivi concessi e Avellino ha preso il 32% rispetto al 40% del primo tempo, in virtù delle nostre percentuali basse al tiro». Alla Vanoli va riconosciuto anche alcuni meriti: «Siamo stati sempre a contatto contro una squadra che ha un roster lungo  e che lotta per obiettivi diversi rispetto alla nostra salvezza.  Il vostro è un palasport sempre bello che lo scorso anno ho definito un happening. Abbiamo perso di cinque ma torniamo a casa con maggiore fiducia. Se ce la giochiamo ad Avellino, ce la possiamo giocare in altri campi»

Frank Vitucci (foto Davide Baselice)

Frank Vitucci (foto Davide Baselice)

Contento della vittoria ma consapevole che la strada è ancora lunga, Frank Vitucci commenta così la prestazione della sua squadra: «Oggi per noi era quasi obbligatorio vincere. Abbiamo vinto con merito partita non facile. Ci aspettavamo un avversario con qualità bene espresse in campo. Nei momenti cruciali fatte giocate consistenti. Ci è mancato di chiuder le partite anzitempo, pecchiamo di cinismo e non capitalizziamo quando l’avversario è in affanno». Il coach biancoverde riconosce alla squadra di aver ovviato bene all’assenza di Dean: «Sicuramente oggi dovevamo sopperire ad un’assenza importante e l’abbiamo fatta abbastanza bene. Abbiamo subito nel secondo tempo troppi uno contro uno. I nostri lunghi hanno faticato più del previsto. Buoni segnali sono giunti da Lakovic, Cavaliero e dall’ottima prova di Richardson. Contava fare un risultato positivo dopo Sassari e guardiamo positivamente avanti» conclude Vitucci.

Il trainer veneziano ammette che la sua Sidigas non offre ancora quel gioco che in tanti si aspettano per la qualità del roster: «Stiamo facendo meglio ma non ci esprimiamo al 100% o  almeno non lo facciamo simultaneamente. È importante il risultato. Abbiamo sempre possibilità di migliorare».  Uno dei protagonisti insieme a Richardson è stato Jarvis Hayes nell’insolito ruolo di “4” tattico: «Ho deciso di schierarlo in questo ruolo perché non lo ritenevo così veloce nel tener testa alla velocità degli esterni di Cremona».

Sui fischi per aver schierato Biligha per soli 15”: «In questo momento non ci possiamo permettere troppi sperimentalismi. Abbiamo tante soluzioni. Paul avrà le sue chance. Il ragazzo ha capito nonostante siano arrivati alcuni dei fischi». Riguardo ai tempi di recupero di Dean dall’infortunio: «Resterà fuori nelle prossime due gare. Se ritorneremo sul mercato bisognerà concordarlo con la società».

Davide Baselice