EA7 Emporio Armani Milano – Montepaschi Siena 72-68

Vittoria importante per l’Olimpia Milano, che ribalta una partita che si era messa piuttosto bene per Siena nel primo tempo e raggiunge al quinto posto in classifica la FoxTown Cantù sconfitta ad Avellino. E, fin qui, in due parole, quanto è successo; il problema è “come” è successo. Partita brutta (a dir poco), una sorta di festival degli errori iniziato da Siena nel primo quarto, continuato da Milano nel secondo, ripreso ancora da Siena nel terzo e concluso, tanto per portare un po’ di novità, dagli arbitri nell’ultimo.

Alessandro Gentile, MVP per Milano (Foto: Savino Paolella 2012)

Alessandro Gentile, MVP per Milano (Foto: Savino Paolella 2012)

L’Olimpia inizia da grande squadra quale aspira a essere dall’inizio di questa stagione, portandosi fin da subito intorno ai 5 punti di vantaggio, con Siena a sbagliare un tiro dopo l’altro, sia dal campo che dalla lunetta, e i padroni di casa a cercare di approfittare della pigrizia difensiva di Janning su Gentile, con risultati alterni ma sufficienti a chiudere i primi 10 minuti sopra di 8 punti (23-15). Poi, però, tutto si blocca. Nel secondo quarto Milano segna solo 3 punti: il primo in apertura di quarto, con un libero di Radosevic, gli altri due con un contropiede di Gentile a 3 minuti dall’intervallo. Nel mezzo, Siena prima ricuce il divario con Brown, Sanikidze e Moss (24-24), e poi passa in vantaggio sfruttando al meglio il primo degli episodi strani con protagonisti gli arbitri di questa partita. Bourousis subisce fallo da Moss e, dopo il fischio, sbatte (o va a sbattere) ripetutamente contro giocatori di Siena. Gli arbitri optano per un fallo antisportivo piuttosto misterioso (al massimo sarebbe stato un tecnico per reazione, visto che, in ogni caso, il contatto eventualmente provocato da Bourousis non era particolarmente violento), che regala due liberi e il possesso a Siena. Poi, certo, Bourousis ci mette del suo, regalando altri due liberi agli avversari facendosi fischiare un tecnico per proteste. Siena va così a +4 con i quattro liberi di Moss, toccando poi il +7 con la tripla di Rasic a 1.40 dall’intervallo (26-33).
Nel secondo tempo, un po’ a sorpresa, è Siena a non sapere più che pesci pigliare: Milano rientra e supera gli ospiti con un parziale di 9-0 propiziato da Melli, Green, Bourousis e Gentile (35-33), mentre Siena va a referto solo dopo più di 5 minuti di gioco, con Bobby Brown. Che qualcosa non quadra lo si capisce anche dai due falli dello stesso Brown su tiri da tre biancorossi, prima su Green e poi su Gentile. Invece, al contrario, l’EA7 sembra esserci con la testa e rimane bene o male in testa fino all’inizio del quarto periodo, quando Brown si risveglia e Siena recupera. Rasic segna il +3 a 6.40 dal termine, Radosevic schiaccia subendo fallo ma sbaglia il libero, Brown allunga di nuovo a +3, ma Gentile è pronto a rispondere dall’arco dei 6,75.

Ioannis Bourousis a "colloquio" con gli arbitri (Foto: Savino Paolella 2012)

Ioannis Bourousis a “colloquio” con gli arbitri (Foto: Savino Paolella 2012)

Insomma, finalmente in campo si inizia a vedere una parvenza di pallacanestro: a 5 dal termine Melli segna il +2, Brown risponde ma Milano prova ad allungare con una schiacciata di Radosevic e un canestro e fallo in contropiede di Hairston, per il 58-53 a 4 minuti dalla fine. Moss ricuce il divario con una tripla, Gentile segna in penetrazione e, poco dopo, è ancora lui a segnare la tripla del +6, a 2.13 dalla sirena. Partita finita? Nemmeno per sogno, perché Brown è pronto a rispondere con la stessa moneta, a cui poi seguono due liberi di Melli e un canestro di Janning per il 65-62 con 90 secondi da giocare. Dopo una serie di errori da entrambe le parti, Kangur fa 0/2 in lunetta, ma Janning strappa il rimbalzo a Melli e Bourousis e spara la tripla del pareggio a 40 secondi.
Dopo il timeout, Milano a sorpresa affida il tiro decisivo a Melli, che senza paura infila dall’angolo la tripla del nuovo +3, a 23 secondi dal termine. Kangur e Bourousis vengono mandati in lunetta ed entrambi fanno 1/2 (69-66), poi però Brown accorcia, sempre dalla lunetta, a -1.
E, qui, inizia la follia: sulla rimessa da metà campo Gentile passa la palla direttamente nelle mani di Sanikidze, che parte in palleggio ma perde il pallone (forse a causa di un contatto), che finisce nelle mani di Green; Kangur fa fallo per fermare il gioco, ma gli arbitri decidono per un inspiegabile antisportivo, che manda in lunetta il play biancorosso (1/2, 70-68, 7 secondi sul cronometro) e dà nuovamente la palla a Milano. Stavolta il passaggio è per Hairston, che subisce fallo da Bobby Brown. Ma anche questa volta la terna arbitrale si erge a protagonista, interpretando il fallo come antecedente alla rimessa in gioco del pallone, e fischiando così il secondo antisportivo nel giro di meno di un secondo, che costa la partita a Siena: Hairston segna i due liberi e, sulla rimessa in gioco della palla, la Montepaschi evita addirittura, forse un po’ polemicamente, di fare fallo.

Matt Janning, uno dei pochi a salvarsi per Siena (Foto: Savino Paolella 2012)

Matt Janning, uno dei pochi a salvarsi per Siena (Foto: Savino Paolella 2012)

Così, ancora una volta una partita viene decisa dagli arbitri; se per incompetenza o mania di protagonismo scegliete voi. In ogni caso, Milano ottiene due punti importantissimi, che la portano al quinto posto, a soli due punti da Roma e dalla stessa Siena. Ma c’è poco da essere allegri: stasera (al netto degli arbitri) non ha vinto la squadra migliore… diciamo che ha perso la peggiore. In altre parole, Milano ha giocato piuttosto male, specie nel disastroso secondo quarto, ma Siena ha fatto ancora peggio, non riuscendo a trovare il canestro se non su iniziative di Brown e faticando parecchio a contenere il genio e la sregolatezza di Alessandro Gentile. Il “problema” per i milanesi è che per Siena si è trattato di una “serata-no”, per l’EA7 invece giocare male è ormai la normalità.

MVP. Il fatto che il miglior giocatore della partita sia Alessandro Gentile la dice lunga sulla partita stessa. Con tutto il rispetto per il talento del giovane ex Treviso, il fatto che sia il go-to-guy della squadra (pur con l’assenza di Langford), è abbastanza preoccupante. Come detto, il talento abbonda, ma le scelte sono ancora a dir poco discutibili. Gentile può segnare un gran canestro in uno contro uno e, nell’azione dopo, forzare uno contro tre senza prendere neanche il ferro. In ogni caso, in una partita in cui a contare sono stati più gli “attributi” che le finezze tecniche, è risultato decisivo, chiudendo con 22 punti, 6 rimbalzi, 9/16 al tiro e 26 di valutazione.

LVP. Benjamin Eze aveva iniziato piuttosto bene, concedendo il tiro da fuori a Bourousis ma facendo la voce grossa a rimbalzo. Poi, però, è sparito, per poi ricomparire nel terzo quarto, facendosi notare per tre falli nei primi 70 secondi di gioco, che in pratica lo tolgono dalla partita. Chiude con 2 punti, 5 rimbalzi e 1/3 al tiro.