Charlie Recalcati (foto di Savino Paolella 2013)

Charlie Recalcati (foto di Savino Paolella 2013)

In sala stampa tocca a Carlo Recalcati aprire le danze. Questo il commento dell’allenatore della Sutor dopo la vittoria della sua squadra: “Sono molto soddisfatto” attacca, “per la vittoria e perché è arrivata facendo le cose che avevo chiesto e che dovranno diventare una nostra caratteristica in futuro. Abbiamo difeso e preso i rimbalzi, fattori che permettono poi di poter perdere qualche pallone in più e concedere qualche errore. Abbiamo tirato bene i liberi finalmente. Ma la chiave è stata l’impatto della nostra difesa nel primo tempo. È vero che loro hanno tirato male nella prima parte, quindi probabilmente non è tutto merito nostro, ma la nostra aggressività gli ha concesso tiri più scomodi. Nel secondo tempo sono cresciuti, hanno preso ritmo e anche noi siamo calati un po’; la gara si è riaperta, ma siamo riusciti a ripartire ed è un bel segnale. Per noi era molto importante vincere, dobbiamo continuare così; questa vittoria ci consente di aspettare Collins con meno patemi e soprattutto queste vittorie sono importanti per i giocatori che prendono fiducia nei compagni”.

 

Recalcati parla poi dei singoli, sollecitato in particolare a commentare le prove di Detrick a Mazzola: Detrick non è stato negativo, ha marcato sempre gli avversari più pericolosi, White e Bell. Non ha fatto canestro ma ha dato molta compattezza in difesa e ha lavorato molto bene individualmente. Campani mi interessava che fosse della partita, l’ho fatto entrare subito perché capisse che era arruolato a tutti gli effetti, era importante che tornasse a respirare l’aria di queste gare. Mazzola è stato molto attivo, è anche merito suo il buon lavoro a rimbalzo e in difesa. La sua disponibilità al sacrificio è stata importante. Per lui questo campionato sarà formativo, giocando con Sakic, aggiungerà alla capacità di sacrificarsi molta qualità, proprio grazie al confronto costante con un giocatore molto tecnico. Questa squadra è nuova e non sta lavorando da tantissimo. È importante che i ragazzi trovino la fiducia nei loro compagni. Diventerà fondamentale nel tempo”.

 

 

Max Menetti - Foto Bignami

Max Menetti – Foto Bignami

Subito dopo è il turno di Max Menetti che analizza la sconfitta della sua squadra: “Credo sia una partita facile da commentare. Nei primi due quarti abbiamo sofferto e fatto fatica nel trovare ritmo, abbiamo fatto confusione, gestito male l’attacco. Abbiamo tenuto botta grazie alla difesa. Dopo l’intervallo abbiamo fatto 15 minuti molto belli. Negli ultimi 5 minuti tra falli tecnici e altro la gara ci è scappata di mano. Per vincere fuori casa serve costanza e freddezza, non ci sono bastati quegli ottimi 15 minuti. Ripartiamo da lì: tra un po’ inizia l’Eurochallenge e ci darà modo di giocare e trovare l’alchimia. Comunque ho avuto una bella risposta dei ragazzi dopo un primo tempo in cui non avevamo costruito praticamente nulla”.

I falli tecnici hanno nel finale influenzato la partita. Uno di questi è stato fischiato proprio a Menetti: “Dobbiamo capire che bisogna tacere, è l’unica via, e la più semplice. Io stavo parlando con l’arbitro perché in quel momento mi sembrava ci fosse un metro diverso, qualche fischio veniale, e volevo richiamare l’attenzione dell’arbitro. Pensavo di essere richiamato, invece mi hanno detto che già era stato richiamato Fioretti quindi ho preso il tecnico. Comunque bisogna dare meriti a chi sta di fronte e penso che Montegranaro abbia meritato la vittoria: sono stati più bravi di noi a metterci in difficoltà. Ne approfitto” conclude “per ringraziare per l’affetto della gente che ritrovo sempre quando torno qui”.