Voglia di volare, la Trenk aspetta Roma per andare oltre i propri limiti. Coach Menetti: “Roma è una squadra forte sul campo, servirà il nostro meglio”

Greg Brunner vs Venezia (Foto Francesco Pattacini 2013)

Greg Brunner, uno che va oltre i propri limiti da tutta una vita, saprà aiutare la Trenk a fare altrettanto e a battere Roma? (Foto Francesco Pattacini 2013)

Non è facile riconoscere i propri limiti. Non è facile vedere con i propri occhi la fine delle proprie capacità, il muro dei propri difetti, come una strada che finisce nel vuoto. Stendersi sopra il burrone e guardare giù.
Essere consapevoli di ciò che si può fare, di ciò che si sa fare, di dove finisce la propria strada, però, non è un limite, ma una virtù straordinaria, una bussola perfetta per orientare il cammino, una mappa da aggiornare in continuazione.

Anche la Trenkwalder ha molti limiti e forse li ha messi a nudo come non mai nella bruciante sconfitta contro Venezia, ma sa di dover ripartire e pensare già alla prossima sfida, nuovamente tra le mura del PalaBigi, che la vedrà opposta all’Acea Roma di coach Marco Calvani, domenica sera, ore 18.15, nella 3a giornata di ritorno del campionato di Serie A.

Alla vigilia è proprio coach Menetti a guardare avanti, alla gara che verrà, ripartendo però da quello che è stato, da cosa è andato e cosa no nella bellissima ma sfortunata contesa con la Reyer, in cui la Trenk ha tutt’altro che sfigurato al cospetto di una grande squadra ma la sua prova non è bastata.

“Rivedendo la partita, la prima cosa da dire è che Venezia ha giocato molto bene su entrambi i lati del campo, ha fatto una grande partita in un momento per lei straordinario, punendo sempre i nostri errori. Noi abbiamo fatto una partita più che sufficiente. Nel primo quarto ci siamo un po’scollati su tre-quattro azioni in cui non abbiamo segnato, e abbiamo commesso troppi errori, ne ho contati più o meno quindici in tutta la gara, che ci hanno impedito di arrivare negli ultimi minuti con un distacco inferiore. Ma non abbiamo mai mollato, buttando in campo tutto e sbagliando per ben due volte il tiro del pareggio a 30 secondi dalla fine.

In questa settimana di ottimo lavoro e grande spirito abbiamo lavorato molto sulla concentrazione e la solidità, non perdere mai di vista il focus difensivo e non pensare che siamo in difficoltà nei momenti meno buoni ma continuare a giocare. Contro Roma sarà fondamentale”.

A Reggio arriva infatti l’Acea Roma, la squadra più in forma del campionato (sì, dopo l’altrettanto in palla Venezia il calendario della Trenk non è per nulla benevolo), in striscia di 5 vittorie consecutive e reduce dall’impresa al Pianella di Cantù, espugnato solo sette giorni fa grazie a una prestazione solida ed entusiasmante che ha attestato ufficialmente il ruolo di grande squadra di una formazione partita con l’obiettivo di una tranquilla salvezza. E accortasi cammin facendo di poter ambire a molto di più e arrivata ora, dopo un girone d’andata da dieci vittorie, a duellare con la strafavorita Siena per il terzo posto in classifica, a quota 24 punti. Coach Menetti sa quali sono state le scelte giuste della Virtus.

Roma è stata molto brava a scegliere giocatori di grande atletismo e talento per formare un bel gruppo, una squadra che sembra stare bene insieme, e ad affidarsi a Marco (Calvani, NdR). Lo conosco bene e apprezzo molto i complimenti che ci ha fatto in settimana (ha definito la Trenkwalder «una squadra di assoluto valore» che ha disputato «un ottimo campionato», NdR), è un allenatore bravissimo e capacissimo che ha vinto dei campionati e la cui professionalità e bravura sono un valore aggiunto per Roma in questo momento”.

A Reggio arriva l’Acea Roma, ma all’andata la discesa biancorossa nella Città Eterna era stata tutt’altro che barbara e vittoriosa: la Virtus giallorossa aveva infatti dominato una Trenk capace di resistere solo un quarto e mezzo e scioltasi definitivamente nel secondo tempo, finendo anche a -30 prima di recuperare nell’inutile ultimo periodo e aggiustare il punteggio sul 77-66 finale. A Reggio arriva l’Acea Roma e, assicura Menetti, sarà tutta un’altra storia rispetto al primo round.

“Quella di andata fu una partita particolare, iniziammo molto male ma riuscimmo a rientrare prima di cadere in un buco tremendo dopo l’intervallo e crollare. Loro avevano fiducia, energia e agonismo del tutto superiori ai nostri e la gara durò solo 15 minuti. Bisogna cadere e farsi male per imparare e quella caduta fu un passo importante per la nostra crescita.

Ora è tutto diverso, loro sono in un momento d’oro da 5 vinte di fila e hanno vinto 7 delle 9 trasferte, ma noi giochiamo in casa e sappiamo quanto la nostra città ami le grandi sfide: la piccola Reggio che affronta la capitale Roma. Avremo bisogno di tanta carica emotiva da parte del pubblico, che sostenga e inciti sempre tutti, dall’inizio alla fine, soprattutto i giocatori in difficoltà. Ci tengo a sottolinearlo, tutti si impegnano sempre al 101% e meritano di essere spronati durante la partita, con un semplice “Vai!”, un applauso. Poi se qualcuno avrà giocato male, ben vengano i fischi al termine, ci stanno, sono parte del gioco. Ma fino alla fine il sostegno e il tifo devono essere la parola d’ordine”.

Ci sarà bisogno del contributo di tutti, squadra, staff, pubblico e ambiente, perché come detto l’avversario è di quelli tosti, da tenerti sveglio la notte a pensare alle possibili contromisure. Già, quali saranno le contromisure di coach Menetti alle armi a disposizione di coach Calvani?

“Noi dovremo fare le nostre cose, come al solito, ma anche prepararci al loro impatto atletico: se pensiamo di fermare Lawal o di sfidarlo in una gara di salto in alto con Brunner sbagliamo tutto. Loro hanno tante frecce al loro arco. Hanno l’MVP italiano del campionato, Gigi Datome. Hanno un giocatore come Goss, una garanzia, bravissimo a cucirsi il ruolo di 2-1 ed esprimere il suo talento in una grande squadra. Hanno un pacchetto lunghi atletico e di grande tecnica, un elemento come Bobby Jones che ha trovato la sua collocazione perfetta e spesso spacca le partite e poi vorrei spendere due parole per D’Ercole, un ragazzo che sta facendo un campionato straordinario per merito suo e grazie all’ottimo lavoro dello staff tecnico. Insomma, Roma è una squadra forte sul campo, e non sulla carta, dovremo fare una delle nostre migliori partite per sperare di vincere e potrebbe non bastare. Più si va avanti nella stagione e più gli avversari forzano i tuoi errori e possono impedirti di vincere anche quando dai il meglio di te stesso, come è accaduto con Venezia. Per questo dovremo alzare i nostri limiti, la nostra intensità, la nostra concentrazione e la nostra fiducia, per sperare che basti. Daremo tutto”.

Andare oltre i tuoi limiti, migliorare un po’ ogni giorno, allungarti di qualche centimetro per raggiungere ciò che non pensavi di poter toccare, guardare giù per capire quanto sei su.

«La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare…»

Così cantava Jovanotti.