Ecco le dichiarazioni dei due coach dell’incontro, Riccardo Paolini e Maurizio Buscaglia dopo la vittoria di Trento su Pesaro.

Paolini: Per come abbiamo giocato i primi due quarti avremmo dovuto chiuderli con un buon vantaggio, e non sotto.  Purtroppo abbiamo fatto quelle due o tre palle perse in transizione che ci sono costate carissime, permettendo a Trento di chiudere avanti. Nella seconda metà di gara è successo lo stesso,ne abbiamo perse tre costosissime, che unite ad un paio di uno contro uno subiti, ci hanno penalizzato. Insomma, le palle perse sono state decisive: non ne abbiamo poi fatte tantissime, 15, ma sono tutte capitate nei momenti cruciali. Detto ciò, merito a Trento: ha fatto una partita solida, come sempre, e quando è servito Forray ha fatto la partita, dimostrandosi davvero un giocatore di livello.

Buscaglia: Nella prima parte di gara è mancata l’aggressività necessaria: però soli 27 punti subiti in 20 minuti, a dispetto di un controllo relativo dei rimbalzi, tutto sommati sono stati buoni. Nella seconda metà siamo stati bravi a non perderci a immaginare la partita che avremmo voluto, ma a correggere quella che stavamo facendo. Cambiando le due o tre cose che servivano a metterla a posto: impattando bene il terzo quarto, lavorando meglio a rimbalzo e muovendo tanto la palla. Mi tolgo il cappello di fronte a Pesaro, che ha fatto una gran partita impedendoci di giocare come avremmo voluto.

Jamarr SANDERS- Foto Alessio Musolino 2015

Jamarr SANDERS- Foto Alessio Musolino 2015

Ecco di seguito le pagelle di Trento- Pesaro.

TRENTO

Mitchell. 7. Tony gioca una super gara, mettendone 21, prendendo 8 rimbalzi e distribuendo 7 assist; poi, al 40′, si fa cacciare.

Sanders. 6. Gara forse un po’ sottotono rispetto alle ultime uscite, è stranamente impreciso dal campo (1/6) e perde ben 5 palloni.

Spanghero. 5,5. Marco non è nel suo miglior periodo in maglia bianconera. È subito fuori dalla partita, commette tre falli in un niente, e il tiro da tre continua a non entrare.

Pascolo. 7. Finisce ancora una volta in doppia cifra, mostra una nuova arma, il tiro da tre dall’angolo, e mette i canestri che tengono distanti gli ospiti.

Grant. 7. Ormai una garanzia in uscita dalla panchina, sono  importantissimi i suoi 10 punti, in una giornata in cui non segna quasi nessuno.

Owens. 7. A fine secondo quarto segna i punti che portano in vantaggio i suoi e che svoltano la gara. In attacco non è preciso e in difesa fatica, ma chiude con 8 punti e 7 rimbalzi.

Armwood. 6,5. Ha un clamoroso impatto nella gara. Esce dalla panchina e mette quattro punti in un amen, a cui si aggiunge una stoppata.

Forray. 8.Il capitano gioca la sua miglior gara in Serie A, nel momento del bisogno. Se gli altri non segnano, e ci pensa lui. E a tutto ciò, si aggiunge, il solito lavoro difensivo, e di leadership: chiude con 15 punti ( career high in A), 3 recuperi e altrettanti rimbalzi. Hombre del partido.

PESARO

Ross. 7. Ne mette ben 19, top-scorer dei suoi, grazie allo sconfinato talento che possiede, ma non incide in maniera decisiva sulla gara e le percentuali non sono buone.

Myles. 6,5. Mostra solo a tratti ciò di cosa è capace, finendo con un buon 50 % dal campo.

Basile. 6. Sta in campo  14′ e perde un solo pallone.

Musso. 7. Nella giornata in cui Jose Mauri castiga la Juve, anche al PalaTrento sono protagonisti gli italo-argentini. Se l’MVP è Forray, Musso è il migliore dei suoi, tenendo in vita Pesaro per 37′.

Raspino. 5,5. È missione su Mitchell, ma dopo due possessi capisce subito quanto sarebbe stata dura, vedendo battersi dal #1 bianconero. Poi, in  ogni caso, si sbatte nella propria metacampo, ma offensivamente fa fatica, e perde 2 palloni.

Wright. 6,5. Non sembra stare al massimo. Ci prova.

Judge. 6,5. È da solo contro i lunghi trentini. Lotta e tira giù 11 rimbalzi, di cui ben 4 offensivi.

Crow. sv. In campo per 4′- in cui sbaglia una tripla- ma non se ne accorge nessuno.

Lorant. 6,5. Buona gara per il lungo ungherese, che mette a referto 14 punti. Quando si becca il tecnico, il suo quarto fallo, si spengono le speranze degli ospiti.

Federico Fuiano