Openjobmetis Varese - Dolomiti Energia TrentoPartiamo dal finale. Otto secondi sul cronometro, palla in mano Pasta Reggia con due punti da recuperare. La palla arriva vorticosamente a Michele Vitali solissimo sul lato destro del campo: il numero 13 penetra ma non ha ancora la sua esplosività nelle gambe, Mitchell arriva e stoppa il pallone incastrandolo tra ferro e tabellone. Gli arbitri optano per il possesso alternato ed è la Dolomiti Energia Trento a portarsi a casa palla e partita sull’88-90, facendo sprofondare ancora di più la Pasta Reggia Caserta di Markovski, alla nona sconfitta consecutiva. Con questa stoppata è Tony Mitchell a vincere la sfida con Sam Young, ma entrambi sono stati preziosissimi nell’ultimo tiratissimo quarto, con il bianconero a crivellare la retina da fuori per 35 punti complessivi e il numero 1 avversario (28 e 7 rimbalzi) trascinatore anche dei suoi compagni come l’atleticissimo Josh Owens, che chiude a 22. Buscaglia e i suoi ragazzi continuano nel ruolo di matricola terribile, a Caserta invece la tristezza e la rabbia la fanno da padrone, con forti contestazioni verso il GM Atripaldi che, dopo un durissimo faccia a faccia con il tifo organizzato, ha deciso di lasciare l’incarico che gli ha dato la società.

Caserta: Young, Vitali, Michelori, Moore, Scott

Trento: Mitchell, Pascolo, Grant, Forray, Owens

Il Palamaggiò è un miscuglio di emozioni: i tifosi in curva contestano già all’inizio l’operato di Atripaldi, il resto del palazzetto li zittisce con i fischi, poi trasformati in applausi appena si vede Michele Vitali in quintetto che lotta come un ossesso su ogni possesso. Il carattere che mancava come il pane alla Juve, capace con due ottime difese di andare sopra 10-4 al 4’ con sei punti di Carleton Scott; la Dolomiti fa di necessità virtù e si affida prima all’atletismo di Owens, poi al talento di Mitchell per ribaltare l’inerzia con un break di 10-2 in tre minuti. Da lì entrano in gioco gli italiani: ancora Vitali, con la collaborazione di Michelori, spingono la Juve, contrastata dai primi punti di Pascolo, ed il primo quarto finisce 20-19.

Mentre ci si aspettava un lungo duello fra Tony Mitchell e Sam Young, sono gli altri giocatori a fare la differenza, mentre i due citati fanno a spallate tra di loro incidendo poco sul bottino di squadra (4 punti in due nel primo parziale). È prima Ivanov a dare il la al primo allungo, poi la prima firma del numero 4 e la tripla di Tommasini costruiscono il break di 11-2 che porta la Juve avanti di 10 (31-21 al 14’). Trento è però molto più reattiva degli avversari, riuscendo a macinare tanti rimbalzi offensivi che dimezzano lo svantaggio in 90’’(33-28 al 16’). Merito del rientro ospite è anche di Tony Mitchell, che ricorda le sue potenzialità offensive con un gioco da quattro punti per il -1; Sam Young, colpito nell’orgoglio, mette otto punti in filache tengono Caserta avanti fino a 10’’dalla sirena e ridando pepe alla sfida con il numero 1 avversario: ci pensa però Davide Pascolo eludendo per due volte la distratta marcatura di Scott a far mettere il naso avanti ai trentini sul 42-41.

Tiro in sospensione di S. Young ( Foto Alessandro Montanari 2014 )

Tiro in sospensione di S. Young ( Foto Alessandro Montanari 2014 )

Le due squadre alzano la propria difesa, la Juve si fa trasportare da Ronald Moore che con sette punti in fila porta i suoi in vantaggio. Ma se c’è Tony Mitchell dall’altra parte c’è poco da fare, Trento recupera con due triple siderali del numero 1 e si rimette a tirare con la schiacciata di Sanders al 26’ (52-54). Buscaglia decide dunque di schierarsi a zona costringendo la Juve al tiro da fuori. Gli ospiti barcollano concedendo tiri a Moore e Young, ma trovando il fondo del secchiello con Antonutti e Ivanov i bianconeri restano alle calcagna degli avversari, dando così fiducia al tifo. Sul più bello però la difesa dei padroni di casa si smarrisce consentendo tiri comodi a Grant e Sanders, Trento è avanti 63-67 all’ultimo stop and go.

Per la prima volta della gestione Markovski la Juve inizia sotto al 31’; a scattare fortissimo è Sam Young con otto punti consecutivi che tappano le falle della rivedibilissima difesa bianconera, a completare l’opera è il gancetto di Ivanov per il 73-72 al 33’. Le amnesie però continuano e Grant e Pascolo non esitano a punirle con gli ospiti che riprendono il comando sul 76-79. Al 36’ rientra prepotentemente in partita Owens che allunga le distanze fino al 76-84. Sembra il de profundis per i padroni di casa, che riescono a trovare linfa vitale dalla bomba di Scott al 37’. La Juve c’è, ma è sprecona per l’ennesima volta nell’ultimo parziale buttando via tre palloni per ricucire il risultato e deve ripartire dal -7 con due minuti da giocare. Ivanov getta il cuore oltre l’ostacolo segnando e procurandosi uno sfondamento,  magicamente Caserta è di nuovo a -2 all’ultimo giro di orologio. Palla ai principi del canestro: Young e Mitchell vanno in lunetta, col primo che resta sempre freddo, mentre il secondo trema per due volte. Poi il finale lo conoscete già; Trento strizza l’occhio alle posizioni buone di classifica, Caserta resta sempre più ultima e rabbiosa.

Pasta Reggia Caserta – Dolomiti Energia Trento 88-90 (20-19, 41-42, 63-67)

Caserta: Young 35, Ivanov 18, Scott 9. Rimbalzi 38 (Young 9), Assist 16 (Moore 5)

Trento: Mitchell 28, Owens 22, Pascolo e Grant 11. Rimbalzi 30 (Pascolo 8), assist 15 (Tre giocatori a 3)