Decisamente amareggiato coach Piero Bucchi, che commenta così la prova dei suoi ragazzi, giunti ad un passo dallo sbancare uno dei palazzetto più ostici di tutta la Serie A: “Credo che abbiamo fatto, nel complesso, una buona gara, che è girata quando, con noi sopra di otto punti, abbiamo preso una penetrazione e sula successiva transizione difensiva la tripla di Ress. 5 punti facili facili, troppo facili, che quando giochi fuori casa possono compromettere l’esito della partita, perché credo che proprio in quel momento sia girata l’inerzia della gara. Abbiamo concesso loro un’iniezione di fiducia in un momento in cui eravamo abbastanza in ritmo, consentendo loro di ribaltare l’inerzia della contesa. Nel complesso è stata una buona gara, devo dire che la squadra ha fatto una buona partita, e siamo molto rammaricati del fatto che forse sarebbe bastata un po’ più di attenzione nei momenti chiave per poter commentare un’altra gara, con un altro esito. La prendiamo come una buona partita, ed una buona prova giocata fuori casa”. È mancato davvero un soffio, quel colpo del ko che già in qualche occasione è costato la vittoria all’Enel, come nel terzo periodo quando con Brindisi pienamente in controllo della partita, due triple di Dulkys e Ress hanno permesso a Venezia di entrare nell’ultimo quarto con solo 6 punti di distacco: “Non so cosa sia mancato per dare la sferzata decisiva. – continua il coach – Ad essere sincero, il fatto di aver giocato martedì non so quanto abbia influito sui ragazzi, ma credo che sia la cinicità quella in cui abbiamo peccato questa sera. Le due triple alla fine del terzo periodo sono state costruite bene da Venezia, a differenza di quelle a cui ho fatto riferimento prima, in cui abbiamo commesso due autentiche sciocchezze, quando ci siamo dimenticati sul perimetro un giocatore pericoloso come Ress lasciandolo solo, andando in confusione e collassando in area pensando che fosse un lungo da non temere. Sono stati 5 punti pesanti, nell’ultimo quarto, in un momento vicino alla fine per cui ancora più decisivo, ed in cui ogni palla ha un peso specifico superiore ed ogni errore lo si paga a caro prezzo. Va anche sottolineato però che in un palazzetto come questo, contro una squadra come questa, scappare via e vincere di venti punti non sia una cosa così semplice. Ci sta che Venezia rientri una prima volta, è una cosa più che normale, ma sulla seconda mi arrabbio di più, perché onestamente dobbiamo essere più cinici, sono errori sciocchi che potevamo evitare, e questo mi dispiace. Sarebbe bastato un po’ di attenzione in più per evitare la bagarre finale, in cui tutto diventa più difficile, i contatti aumentano, il pubblico di casa spinge molto, per conservare quel vantaggio sprecato con due sciocchezze”. Dopo aver dominato a rimbalzo, negli ultimi dieci minuti il calo di Brindisi è costato davvero caro: A mio avviso, è calato un po’ James Mays, che sta recuperando ma non è ancora in condizione. Sicuramente gli manca ancora qualcosa per tenere più minuti, perché fin quando ne ha avuto, ha davvero dominato”. Da non dimenticare l’impegno di EuroChallenge, che ha portato la squadra in Romania in una trasferta faticosa, valsa l’accesso al turno successivo: “È chiaro che quando si gioca un impegno europeo, qualcosa lo si lascia in giro. Abbiamo fatto un viaggio all’interno della Romania mercoledì che, posso assicurare, non è stato dei più confortevoli. Penso sia normale che ci sia un po’ di affaticamento, così come dobbiamo essere consapevoli che proprio per questo ci sono 3-4 partite in una stagione in cui si paga il conto”.

Per Carlo Recalcati, una bella rivincita dopo l’inaspettata eliminazione dalle Final Eight per mano dei pugliesi: “Mi sembra scontato dire che siamo molto soddisfatti, perché era una partita che era stata preannunciata come non facile vista l’assenza di Goss, e che si era messa anche nel modo non ideale per noi. Siamo stati bravi a crescere nel secondo tempo dal punto di vista difensivo, raggiungendo il picco negli ultimi dieci minuti dove l’intensità e la concentrazione sono state davvero massime. Abbiamo concesso davvero poco ai nostri avversari, quindi va fatto un grande applauso ai miei giocatori. Dobbiamo essere contenti perché questa vittoria può essere una bella iniezione di fiducia per alcuni giocatori che non stavano attraversando un momento eccezionale sotto questo punto di vista, ed oggi sono stati tutti molto utili, con Ruzzier superlativo negli ultimi dieci minuti su Pullen, nei quali gli ha tolto molto spazio, con Dulkys che ha segnato canestri decisivi, ed è un giocatore che ha davvero bisogno di segnare, con Ceron che è stato utilissimo nel primo tempo per permetterci rotazioni ampie e permettere a Jackson, che è stato in alcuni momenti il nostro giocatore più pericoloso, di preservare la situazione non ottimale dei falli. Senza dimenticare chi ha giocato sotto canestro, con un ottimo Ress che ha fatto valere la sua esperienza, con tante chiusure che hanno fatto tornare i conti alla nostra difesa, con Peric, capace di crescere costantemente durante i 40 minuti giocando un finale in cui ha lavorato tanto difensivamente, con Radic, che è stato utilissimo pur nei pochi minuti in cui lo ho impiegato, contrastando Mys al meglio nel momento in cui lo stavamo soffrendo maggiormente. Tutti hanno fatto qualcosa di importante, compreso Stone che ha giocato con grande padronanza nel finale. Ci siamo ripresi quanto lasciato in Coppa Italia, ed ora lo possiamo dire, meglio aver vinto questa che quella di nove giorni fa, perché grazie a questo successo abbiamo messo una squadra come Brindisi, un ottimo team che vale le prime quattro della Serie A, distante in classifica. Non dimentichiamo un dato estremamente importante, ovvero il fatto di aver vinto nonostante avessimo perso i primi tre quarti, con un finale di pura intensità che non giocavamo da molto, a differenza della prima parte di stagione. Voglio spendere alcune parole anche per Viggiano, che ha giocato una partita di sostanza. In questo momento manca un po’ di continuità al tiro, ma ha trascinato la squadra all’inizio della ripresa. Ha perso un po’ di fiducia nel periodo in cui ha tirato con basse percentuali, ma va sottolineato come sia professionista estremamente serio, che effettua sedute di tiro supplementari con Dulkys, non dice mai nulla, si impegna sempre. Ci sono semplicemente momenti in cui non va dentro, ed è proprio per questo va sottolineato il suo impatto sulla gara, che ha dato fiducia a tutti, facendoci risollevare dopo aver subito per lunghi tratti il dominio di Brindisi e tenendoci in partita”.

Anche nei volti dei giocatori l’amarezza è ben visibile, così come è ben comprensibile la sensazione condivisa di essere stati ad un passo dallo sbancare Venezia, dove l’ultimo quarto ha visto i lagunari salire d’intensità lasciando al palo la squadra ospite: “Abbiamo pagato a caro prezzo i turnovers – afferma Jacob Pullen – che hanno portato Venezia a punti facili. Inoltre, non siamo riusciti ad eguagliare la loro intensità in alcuni momenti chiave della partita, e contro una squadra come questa, è una cosa che non possiamo permetterci. Ed è proprio questo che alla fine ci è costato la vittoria”. L’impegno di EuroChallenge non sembra però aver influito sull’andamento della gara: “Viaggiamo molto, ma questa non è una scusa a cui aggrapparsi quando si perde una partita di basket. Abbiamo avuto le nostre occasioni per vincere questa gara, ed alla fine ciò che resta è la grande intensità dell’Umana nel quarto periodo. Abbiamo avuto il controllo della partita per i primi tre quarti, abbiamo avuto l’occasione di spezzare la partita e di allungare sulla Reyer ma non l’abbiamo fatto, e se lasci l’opportunità ad una squadra come Venezia di restare a contatto, come abbiamo fatto, loro trovano sempre una maniera di vincere, come hanno fatto”. Nonostante il dominio di Mays, che aveva aiutato nel costruire quel vantaggio che sembrava intoccabile: “Ha giocato una grande partita, catturando molti rimbalzi che ci hanno concesso molte seconde opportunità. Nel quarto periodo ogni possesso è importante, e noi non siamo stati capaci di fare il massimo in ognuno di questi. Quest’anno abbiamo avuto in molte occasioni due facce, in alcune occasioni dopo una sconfitta abbiamo giocato molto bene, altre molto male. Speriamo di far tesoro di tutto il buono che abbiamo fatto e riscattarci subito contro Cremona”. Elston Turner, sembra essersi ripreso bene dalla dura collisione con Ress, che aveva fatto spaventare tutti: “Fortunatamente non è stato nulla di grave, ho preso una bella botta al collo, ma sto bene”. Per quanto riguarda la sfida, le sue parole fanno eco a quelle del suo playmaker: “E stata una partita difficile, e siamo molto dispiaciuti per aver giocato bene per quasi tutta la partita, avendo la sensazione di poterla vincere. Avremmo dovuto fare un lavoro migliore per chiudere la partita, ma non siamo riusciti a pareggiare la loro intensità, hanno iniziato a giocare davvero duro e noi non siamo stati in grado di reggere il loro livello fisico, che ha permesso loro di fare giocate decisive”. Anche per James Mays, il migliore nelle file dei pugliesi, è grande il rammarico: “Alcune giocate nei minuti finali non sono andate come avremmo voluto, e loro sono stati molto bravi nell’alzare il loro livello, che non siamo riusciti a pareggiare. Grazie a questo, hanno acquisito confidenza, il pubblico di casa li ha spinti in una maniera incredibile ed un paio di chiamate arbitrali a loro favore hanno completato il quadro, mentre noi abbiamo sbagliato tiri decisivi. Abbiamo peccato nell’esecuzione di alcuni possessi, cosa che invece abbiamo fatto al meglio nella prima parte di gara. Detto questo, la fiducia nella nostra squadra resta alta, abbiamo sempre la convinzione di poter battere chiunque, ed una sconfitta non cambia niente, ci sentiamo sempre una delle migliore squadre della Serie A”. “Per tutto l’anno abbiamo avuto alti e bassi – commenta Massimo Bulleri, l’ex della partita – ed oggi i bassi sono arrivati nel momento peggiore. Usciamo in ogni caso da questo campo a testa alta, avendo giocato fino veramente alla fine, un bel segnale per il futuro”.


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