Szymon Szewczyk al tiro, foto di Daniele Furlanetto © 2013

Szymon Szewczyk al tiro, foto di Daniele Furlanetto © 2013

Umana Reyer Venezia – Enel Brindisi 76 – 68 (10-13, 35-33, 57-46)

MESTRE – Nonostante il calo di tensione nel quarto periodo, la Reyer conquista una vittoria importante in chiave playoff a scapito dell’Enel Brindisi, che paga a caro prezzo la serataccia al tiro da 3 (4/25) e soprattutto del miglior realizzatore della Serie A Jonathan Gibson, che chiude la contesa con un 4/16 dal campo che la dice lunga sulla sua serata al tiro. Sugli scudi di un ritrovato Tim Bowers, del solito Simon Szewczyk e di un Clark a cui le mani non tremano mai quando la palla pesa, gli orogranata conservano il settimo posto in classifica appaiati alla Trendwalker, vittoriosa in casa contro Milano.

Venezia: Clark, Young, Diawara, Szewczyk, Marconato

Brindisi: Reynolds, Gibson, Viggiano, Robinson, Simmons

Dopo il sostanziale equilibrio dei primi minuti di gioco, è Brindisi ad accelerare per prima, approfittando dei molti errori in fase di costruzione degli orogranata (8 perse nel primo periodo) e portandosi sul 13-7 grazie ai punti di Reynolds e Robinson. Mazzon sostituisce Marconato con Magro e Clark con Bulleri, iniettando nuova linfa vitale nei padroni di casa che riescono a limitare l’attacco di un Enel ostinata alla ricerca del tiro dalla lunga distanza senza fortuna (0/6) ma che continua a faticare nel creare buoni tiri in attacco. Al rientro dal mini-break Brindisi parte fortissimo, con due schiacciate di Grant a cui la Reyer però risponde prontamente, prima con il lay-up di Szewczyk e poi con Bowers che sfrutta la prima palla recuperata per la formazione di casa (17-14). Sotto canestro la Reyer dorme, concedendo 3 rimbalzi offensivi agli ospiti che però non ne approfittano e vengono raggiunti dalla tripla di Szewczyk. Bulleri da la scossa definitiva alla compagine di Mazzon infilando 5 punti consecutivi che uniti alla terza tripla di Szewczyk portano in testa gli orogranata. Brindisi si affida alle caldissime mani di Reynolds e Grant per rispondere ai padroni di casa, che però allungano nuovamente con la bomba di Diawara e con Bowers (33-28). Il botta e risposta continua, con Gibson che finalmente si sblocca ed infila la prima tripla dell’Enel su 11 tentativi, che manda le squadre al riposo sul punteggio di 35-33. Al rientro in campo i padroni di casa ingranano la quarta, ed in 5 minuti piazzano grazie a Clark e Diawara un parziale di 10-2 che vale il +8 sull’Enel. Simmons prova a dare la scossa agli ospiti dopo la quarta tripla di Szewczyk riportando l’Enel entro la doppia cifra di scarto, ma gli ultimi due possessi orogranata mandano le squadre all’ultimo minibreak con 11 punti di differenza (57-46). Bulleri prova a chiudere la contesa ma Brindisi è caparbia e resta in gara grazie al solito Reynolds e ad un perfetto (4/4) Grant, che riduce a soli 5 punti il distacco tra le due formazioni (63-58). Fultz prima e Gibson poi sprecano due occasioni per riportare la contesa entro il possesso di distanza, ma la Reyer non è da meno e riesce a produrre solamente un punto con l’1/2 di Clark dalla lunetta. Ndoja in penetrazione porta il punteggio sul 64-60, Young fa tirare una boccata d’aria ai suoi con i liberi del +6, Fultz sbaglia in penetrazione e Clark dall’altra parte infila una tripla di vitale importanza a 2′ allo scadere dei 24 che fa esplodere i 3500 del Taliercio. Gibson risponde ai 2 liberi di Clark con la seconda tripla della sua contesa a 60″ dalla sirena ma è troppo tardi, e nonostante i brividi ed il tentativo di rimonta brindisino, la Reyer conquista la vittoria numero 11 in campionato.

Umana Reyer Venezia – Enel Brindisi 76 – 68 (10-13, 35-33, 57-46)

Venezia: Clark 15, Bulleri 10, Diawara 7, Marconato 4, Zoroski NE, Szewczyk 19, Young 2, Bowers 12, Rosselli, Magro 7, Hubalek NE, Candussi.

Brindisi: Viggiano, Robinson 6, Reynolds 14, Formenti, Fultz 4, Ndoja 8, Simmons 13, Zerini NE, Gibson 13, Grant 10

Spettatori: 3506

Arbitri: Seghetti di Livorno, Aronne di Viterbo, Borgioni di Roma

Il migliore: Simon Szewczyk

Il peggiore: Jonathan Gibson