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Fitipaldo e Drake Diener

Fitipaldo e Drake Diener

Bruno Fitipaldo (Betaland Capo d’Orlando): Quando è arrivato in Sicilia, alcuni nutrivano dei dubbi su quanto sarebbe potuto essere determinante per la squadra di Gennaro Di Carlo. Fisico troppo normale, poca esplosività nelle gambe, un playmaker diverso rispetto a quelli che siamo abituati a vedere in Italia, ormai molto più realizzatori. In queste prime sei giornate però l’uruguaiano si sta imponendo come uno dei migliori registi del nostro campionato. Se già contro Cantù aveva sfoggiato una buona personalità (doppia doppia da 13 punti e 14 assist) ella sfida vinta al supplementare con Brescia è una vera e propria iradiddio: 33 punti con 6/8 da tre, 10 passaggi vincenti per i propri compagni e 44 di valutazione, issandosi come il migliore di giornata e, in quanto a numeri in una partita, dell’intero campionato. La salvezza della Betaland passa dalle sue mani.

Marco Ceron (Consultinvest Pesaro): In casa marchigiana il copione sembra essere scritto da anni. Palla agli Marco CERON - foto Alessio Musolino 2015stranieri, che penseranno a rimpinguare il bottino della squadra; agli altri, gli italiani, restano le briciole. Ma nella importante vittoria contro Venezia emerge prepotentemente l’ex di turno, sedotto e abbandonato dalla Reyer e accolto calorosamente dai marchigiani. Ceron aggiorna infatti alcuni suoi record personali nella sua domenica di gloria all’Adriatic Arena: 23 punti con cinque triple a segno in 38 minuti giocati e 20 di valutazione. A 24 anni è il momento di crescere definitivamente, e questa prova potrebbe essere il suo trampolino di lancio.

Raphiael Putney (Foto Gennaro Buco, Juvecaserta Basket Official)

Raphiael Putney (Foto Gennaro Buco, Juvecaserta Basket Official)

Pasta Reggia Caserta: Nonostante le beghe societarie ancora lontane dall’essere risolte, i bianconeri stanno letteralmente volando in campionato. Contro Trento è arrivata in maniera schiacciante la quarta vittoria in sei partite, una partenza che in molti avrebbero semplicemente sognato soltanto spulciando la portata delle avversarie. Invece i bianconeri, con un roster profondo e competitivo, sono appaiati a Sassari insidiando le zone altissime della classifica. Dopo qualche anno sembra essere tornato l’effetto Palamaggiò, che ha permesso di guadagnare tre dei quattro successi stagionali finora. Se la Juve dovesse tenere questo passo, potremmo avere una candidata a sorpresa per le Final 8 che mancano dal 2010.

Amath M'Baye all'Università (Fonte basket-infos.com)

Amath M’Baye all’Università (Fonte basket-infos.com)

Amath M’Baye (Enel Brindisi): Nella stagione in chiaroscuro della Enel Brindisi, composta da vere e proprie altalene di emozioni, Meo Sacchetti ha trovato una sicurezza. Il lungo francese si sta imponendo come uno dei più interessanti dell’intera Serie A, diventando il punto di riferimento dell’attacco dei pugliesi. Contro Cremona ha confermato tutte le ottime impressioni su di lui, con 27 punti e 6 rimbalzi portati a casa, aggiungendo una discreta pericolosità al di fuori del pitturato. Ora la Enel è a 6 punti, attendendo un passo in più degli altri stranieri, ma nell’area colorata c’è già un pericolo pubblico.

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Aaron Craft ai tempi di Ohio State (Fonte elevenwarriors.com)

Aaron Craft ai tempi di Ohio State (Fonte elevenwarriors.com)

Aaron Craft (Dolomiti Energia Trentino): Nella disfatta dell’Aquila contro la Pasta Reggia Caserta c’è ben poco da salvare. Solo il 35% dal campo e un -17 pesantissimo con cui coach Buscaglia deve fare i conti. Ma ad aver deluso più di tutti è il playmaker ex Ohio State, che praticamente non ne ha combinata una giusta. Due punti arrivati dalla linea della carità con 0/8 dal campo, ma una giornata storta al tiro può anche starci. Ma se il tuo regista titolare mette a referto soltanto un assist vuol dire che è stato letteralmente ingabbiato dalla difesa avversaria. Da un giocatore del genere è lecito aspettarsi molto di più che un misero -5 di valutazione.

Melvin Ejim,lungo della Reyer Venezia

Melvin Ejim della Reyer Venezia (Foto R.Caruso 2016)

Umana Reyer Venezia: Dopo le prime giornate in cui la chimica di squadra pareva fosse alle stelle, gli orogranata hanno smarrito loro stessi. In casa di Pesaro arriva il terzo ko nelle ultime quattro gare in massima serie; la sfida dell’Adriatic Arena, così come nel successo con Cremona, sembrava poter girare dalla parte dei lagunari grazie alle prodezze di un singolo, in questo caso Tyrus McGee, ma questa volta non è bastato contro un ex dal dente avvelenato come Marco Ceron. Coach De Raffaele punta il dito sull’incostanza del rendimento, che raggiunge enormi dislivello nell’arco dei quaranta minuti; se Venezia vuole essere protagonista in questa stagione dovrà risolvere i propri problemi.

Perl contrasta TurnerVanoli Cremona: Per i bianco blu le cose vanno sempre peggio. Arriva nel Monday night la quinta sconfitta consecutiva per la compagine di Cesare Pancotto, che sembra la pallida imitazione di quella dello scorso anno. Brindisi si porta a casa la vittoria nell’ultimo parziale doppiando la Vanoli sul 17-35, arrivata troppo stanca nel finale. Succede quando regali agli avversari non uno, non due ma tre americani: il trittico York – Omar Thomas – Holloway colleziona soltanto quattro punti con dieci tiri, troppo poco per dare un contributo importante alla causa. Ora Cremona si ritrova sul fondo dello schieramento con soli due punti: c’è bisogno di cambiare.