Ndudi Ebi

UPS

 

Ndudi Ebi (ala/centro, Sidigas Avellino): cambiano i fattori, ma il risultato non cambia. Avellino si conferma anche quest’anno squadra prolifica per apparizioni in questa rubrica e soprattutto ai vertici delle voci statistiche di Serie A. Stavolta non c’entrano Troutman e Green, e nemmeno l’assente giustificato Linton Johnson (la madre è purtroppo venuta a mancare improvvisamente): è l’istrionico Ebi a farla da padrone contro la corazzata (?) EA7 Milano, facendo a fette i più quotati lunghi avversari su entrambi i lati del campo con il valido sostegno di Nikola Dragovic. Alla fine, per il lungo di origini nigeriane già protagonista con le canotte di Ferrara, Rimini e Imola, i punti di valutazione sono 33, frutto di 19 punti, 11 rimbalzi, ben 5 stoppate ed altrettanti recuperi.

 

Drake Diener, (foto S. Madau 2012)

Drake Diener (guardia, Dinamo Sassari): in una partita sempre in equilibrio contro la chebolletta Cantù, è ancora una volta il bomber di Fond Du Lac a fare la differenza. Dopo aver messo la testa avanti negli ultimi minuti, i canturini fanno l’errore di lasciare 1”10 ai padroni di casa con il punteggio di 63-64. Travis scarica per il cugino Drake che ripete la magia di gara2 contro Bologna: canestro sul fil di sirena nonostante Brooks alle costole, vittoria della Dinamo (65-64) e il PalaSerradimigni diventa una bolgia infernale. Più tardi in sala stampa Coach Meo Sacchetti racconterà: “Dopo il buzzer beater ho detto a Drake: preparati, d’ora in poi gli avversari non ti faranno più tirare”. La stagione è appena iniziata, ma i sardi hanno sicuramente una certezza: il “soldatino” Drake c’è.

Viktor Gaddefors (foto C. Sandrolini © 2012)

Viktor Gaddefors (ala, SAIE3 Bologna): casella delle sconfitte ancora immacolata per le Vu Nere, che escono vincenti anche dalla trasferta di Ancona contro la Sutor. Gara tutt’altro che facile per i bianconeri, braccati da Montegranaro per tutti i 40 minuti con un Donald Steele che ha mostrato a coach Recalcati tutto il suo potenziale (22 punti alla sirena). Sorretto da un Peppe Poeta finalmente tonico in regia, coach Finelli si è giovato dell’ottima prestazione di Gaddefors. Il “sosia” di Koponen eguaglia il suo career high di punti, 14, e garantisce pericolosità offensiva per tutta la partita. Al resto hanno pensato il solito monumentale Angelo Gigli (15 e 10 rimbalzi) ed un Kenny Hasbrouk doubleface, invisibile nella prima parte della gara, devastante nella ripresa dal perimetro.

 

Andrea Crosariol

Andrea Crosariol (centro, Scavolini Banca Marche Pesaro): il lungo cresciuto nelle giovanili del Petrarca Padova si è reso protagonista di una prestazione da incorniciare contro la Reyer Venezia: 18 punti, 7 rimbalzi, 3 stoppate e 30 di valutazione. Se consideriamo il fatto che ha tirato con 100% da due (9/9) marcato da un giocatore del calibro di Eric Williams, allora capiamo che per Crosariol si è trattata della serata perfetta. Dopo alcune stagioni deludenti a Roma, il centro nativo di Milano sta cercando il riscatto a Pesaro. In passato non sempre la testa ha assistito adeguatamente un corpo potenzialmente devastante, ma adesso Crosariol è chiamato al definitivo salto di qualità e nella partita contro l’Umana ha dimostrato di avere tutti i mezzi per poterlo realizzare.

Olek Czyk

Aleksander “Olek” Czyk (ala/centro, Virtus Roma): la ventiduenne ala/pivot poalacca si sta affermando come uno dei giocatori più sorprendenti del campionato per i molti che non ne conoscevano le gesta palesate nel corso della carriera universitaria dei college americani. Giunto nella capitale, si è già conquistato un posto nel quintetto base di coach Marco Calvani; nel successo ottenuto dai capitolini contro la Trenkwalder Reggio Emilia, pur limitato dai falli, in 17′ di gioco ha ottenuto 14 di valutazione realizzando 15 punti con il 75% in aggiunta ad un’ottima presenza in area sia a rimbalzo (4) che in fase difensiva, limitando decisamente il rendimento del diretto avversario. Giocatore di anacronistica ed oggi rara concretezza e solidità.

Troy Bell (foto S. Bonaceto 2012)

Troy Bell (play/guardia, Sigma Barcellona), Earving Walker (playmaker, Prima Veroli), Rodney Green (guardia, Novipiù Casale Monferrato) e Andrea Pecile (play/guardia, Biancoblu Bologna): la seconda giornata di Legadue – come spesso accade – è stata caratterizzata da grandi prestazioni statistiche, equamente divise tra due veterani della categoria come Bell (30 punti e 40 di valutazione) e Pecile (24 punti e 31 di valutazione) e due rookie come Green (32 e 35 di valutazione) e Walker (29 e 35 di valutazione), tutti exploit coincisi con vittorie della rispettiva squadra. L’impressione è che gli ingredienti per un campionato molto spettacolare ci siano tutti, anche dal punto di vista del livello di gioco espresso. E queste sono state solo le gemme più brillanti della giornata, non certo le uniche.

DOWNS

(Foto di Savino Paolella 2012)

Sergio Scariolo (foto S. Paolella 2012)

EA7 Emporio Armani Milano: clamorosa ed imbarazzante sconfitta dell’Olimpia, che esce distrutta dal Paladelmauro. Nessun alibi può spiegare la performance orribile della squadra biancorossa, travolta dal punto di vista della volontà e dell’energia da una Sidigas a tratti commovente e con la vistose assenze di Johnson e Hardy. Tutti colpevoli nell’EA7, con i nuovi innesti impalpabili (Chiotti), deludenti (Hendrix) se non addirittura dannosi (Stipcevic). Una lezione durissima che gli uomini di coach Scariolo, dovranno subito dimostrare di saper metabolizzare il colpo per evitare nuove ricadute, preoccupante soprattutto l’involuzione offensiva di Milano in caduta libera dopo la prima giornata promettente contro Caserta.

Mordente sotto gli occhi di Sacripanti (foto F. Passaretta ©2012)

Juve Caserta: allarme rosso nella città della Reggia. La squadra che Pino Sacripanti in economia ha strutturato quest’estate non ha avuto mai il suo centro Kyle Visser e si è trovata con il play Nick Wise rotto poco dopo che, con uno sforzo extra budget, la dirigenza si era regalata un giocatore in chiara parabola discendente come Marco Mordente, che pure gioca con grande cuore e passione nonostante i seri problemi personali. La netta sconfitta con Biella, probabilmente la squadra con meno talento in Serie A, è un campanello di allarme: ora il play da Arizona verrà tagliato, ma i soldi sono pochi e la squadra pare strutturata male. Salvarsi lottando con le unghie è la missione di “Pino Magique”, la squadra avrà la stessa passione?

Luca Vitali (foto M. Tonghini 2012)

Luca Vitali (plyamaker, Vanoli Cremona): l’azzurro, al pari di Crosariol, ha accettato l’ingaggio di un club di seconda fascia con proponimenti di rilancio della propria carriera dopo tre anni trascorsi in club di maggior rango. Tuttavia, il suo rendimento è, ad oggi, nettamente al di sotto delle aspettative, specie quelle di coach Attilio Caja, il quale non ha eluso commenti corrispondenti: “Aspettiamo il contributo di Vitali al fine di ottenere qualcosa in più; l’unica strada per conseguire l’obiettivo è il lavoro”. In una gara in cui il playmaker bolognese è apparso decisamente poco determinato, il referto recita -3 di valutazione e nessun punto a referto. Intanto i biancoblù si appoggiano a Lance Harris, miglior realizzatore di giornata con 30 punti, ma non è sufficiente a muovere la classifica inchiodata ancora a quota zero.

Terrence Roderick

Brandon Brown (ala/centro, Acegas Trieste) e Terrence Roderick (guardia/ala, La Gamberi Foods Forlì): giornata da dimenticare per due degli americani più quotati della Legadue: solo 10 punti e 9 rimbalzi (molti a buoi scappati) per il lungo dell’Acegas, decisamente poco per un giocatore di tale talento, specie come approccio alle partite giocate in trasferta. Trieste ha assolutamente bisogno di entrambi i propri USA per essere competitiva, e venerdì sera Brown è mancato. Roderick, invece, si era presentato già due anni fa come uno degli stranieri più elettrizzanti della lega, trascinando Rimini con i suoi salti da funambolo e prestazioni statistiche mirabolanti. Il giocatore visto domenica contro Pistoia è stato solo l’ombra di se stesso: 4 punti in 24 minuti ed un emblematico -6 di valutazione. Per un giocatore della sua importanza negli equilibri offensivi forlivesi, davvero una prestazione incolore. Se La Gamberi Foods vuole salvarsi deve avere sicuramente di più dal suo straniero di punta.