(Photo by Roberto Serra / Iguana Press)

(Photo by Roberto Serra / Iguana Press)

Vigilia di Sutor-Virtus Granarolo. La truppa è pronta, e a poche ore dalla partenza per Montegranaro coach Giorgio Valli fa un bilancio di questi giorni di preparazione, e racconta le tappe dell’avvicinamento.

 

“E’ stato un periodo proficuo per il nostro lavoro in palestra, siamo stati tanti giorni insieme. Dopo Siena ho dato due giorni di riposo ai ragazzi e poi siamo andati avanti ininterrottamente, spesso allenandoci due volte al giorno. In mezzo c’è stata anche l’amichevole di San Patrignano, esperienza bellissima dal punto di vista emotivo e test agonistico importante. Siamo pronti per giocare contro Montegranaro. Ho anche potuto sfruttare al massimo il tempo per integrare Ebi e conoscere Walsh, che certamente è un giocatore che conosce bene il basket, completo, uno che può mettersi al servizio della squadra dandole davvero quel qualcosa in più”.

 

La palestra ha dato al tecnico bianconero risposte importanti. “Il lavoro è stato proficuo, anche sull’attacco. Senza mai mettere in secondo piano il discorso difensivo. Montegranaro, come tutte le squadre di Recalcati, è un gruppo dove ognuno ha “licenza di uccidere”, di prendersi tiri in serenità, e in casa viaggia quasi a novanta punti segnati di media. Io tra l’altro ho lavorato lì due anni fa, più o meno con le stesse problematiche, e so che saranno un’arma in più per quei ragazzi. Non bisogna mai sottovalutare chi sta giocando per salvarsi. E’ un fatto che ci sono sei punti a dividerci, e abbiamo una grande occasione per sistemare alcuni discorsi che riguardano la nostra classifica”.

 

Massimo rispetto per l’avversario, predica Valli. Dunque, partita da affrontare con la massima concentrazione: “La Sutor è una squadra che esegue meno i giochi rispetto a Siena, ma attacca molto di più il canestro, ed è molto pericolosa. Sarà importante partire bene, tenersi attaccati alla partita ed avere pazienza, perché in trasferta vinci abbassando il ritmo dell’avversario, facendolo lavorare molto in difesa. Non voglio snaturare i miei giocatori, in Virtus ci sono ragazzi che hanno l’istinto del canestro, ma in questi giorni ho insistito sul fatto che un conto è giocare uno contro uno, un altro giocare uno contro tre. Vedo che mostrano interesse per quello che dico, e sono fiducioso”.

 

C’è stata, anche la tegola dell’infortunio a capitan Imbrò. Aspettando Matteo, e sostenendolo nel suo recupero, bisogna attrezzarsi per cercare di limitare i problemi che la sua assenza inevitabilmente provocano. “Per ‘coprire’ i minuti che ci dava Matteo, Hardy è senz’altro il candidato numero uno, ma in allenamento anche Gaddefors e Walsh hanno lavorato su questo. D’altra parte, dobbiamo staccarci dall’icona del play classico, e pensare come un gruppo”.

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Virtus Pallacanestro Bologna