Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole. Questa frase di eloquente origine cinematografica – Full Metal Jacket, Kubrick – sembra rievocare, non senza tumulti, l’animo schietto e rovente di un certo Attilio Caja, “salvatore della patria” cremonese per due volte nella sua lunga carriera. In occasione della quattordicesima giornata, il mago delle salvezze torna a Cremona col petto cucito dallo stemma dell’Openjobmetis Varese nel tentativo di rivitalizzarla mediante la sua struggente esperienza ma anche con un rinforzo nel roster: l’ ex Alba Berlino Dominique Johnson. Giusto 4 punti sotto i biancorossi vi è parcheggiata la Vanoli Cremona che, con un Wojciechowski in meno causa influenza, si trova davanti quello che potrebbe essere il crocevia della stagione a causa delle pieghe che potrebbe prendere la classifica dopo questa pericolosa sfida salvezza. Oltre ad inaugurare il nuovo anno, il Derby Lombardo preannuncia una sfida da mezzogiorno di fuoco, in cui l’indomito istinto di sopravvivenza può solo esserne la trama.

La dicotomia delle due squadre in campo si legge immediatamente dalle divise, bianca per Cremona e rossa per Varese, ma in profondità la differenza non sembra essere così marcata: avvio di gara equilibrato con entrambi i team che se la giocano a viso aperto in un Pala Radi in evidente fermento. Cremona sembra essere quella più fagocitata nella fluidità del gioco mentre Varese, in particolare verso la fine del quarto si mostra incredibilmente fallosa: 5 i falli di squadra che, però, non preoccupano Eyenga e compagni  che riescono a convertire in punti i loro gesti tecnici. Partita equilibrata, già ricca di colpi degni dei film del buon Sergio Leone. La prima frazione termina 23-20.

Christian Eyenga (Foto Claudio Devizzi Grassi)

                    Christian Eyenga 

Il copione della gara non sembra cambiare ma soprattutto non pare tradire le aspettative iniziali. Si gioca punto a punto, si corre con molta, anche troppa, intensità e proprio per tale eccesso si sbaglia. E’ il minimo comune denominatore di entrambe le squadre che in qualcosa dovranno pur distinguersi; ad emergere in particolare ci sono Eyenga da una parte e una buona coralità di squadra della Vanoli dall’altra ma sempre minata da qualche fallo ingenuo. I falli sono di casa anche per i biancorossi che permettono a Cremona di chiudere il primo tempo in perfetto equilibrio. 40-40 il finale del primo tempo di un match finora quasi riassumibile in una tipica espressione alla Clint Eastwood.

Secondo tempo che inizia con la stessa intensità con la quale si è chiuso il secondo quarto. Cremona (ri)parte in quinta e si porta avanti, aiutata in particolare dal calore del suo pubblico; Varese spara ma fallisce il bersaglio. La preda Cremona contrattacca e pugnala i biancorossi alle spalle: due bombe di Turner e Holloway portano i biancoblu a più 4. La Vanoli è cinica e sembra in serata, e sono proprio Biligha & company che obbligano Caja al primo time out di riparazione del quarto. Tuttavia la musica non cambia. Cremona sta avanti e non demorde, Varese ci prova affidandosi alla leadership di Eyenga, il più prolifico dei suoi. Sul finire la Vanoli sembra terminare la polvere da sparo, elemento che non manca a Bulleri che cerca di rinvigorire i suoi, ma in modo abbastanza frugale. Il terzo quarto finisce 66-60.

Paolo Lepore catechizza i suoi

Paolo Lepore catechizza i suoi

Nell’ultimo capitolo del match si può quasi percepire nell’aria la colonna sonora di Pulp Fiction da tanto l’atmosfera si fa thrilling e accattivante. Su queste note Cremona prova a non mollare l’osso mentre Varese cerca la reazione. Come un pistolero quasi al tappeto i biancorossi fanno fatica a pervenire, soprattutto quando arriva il quinto fallo dell’esperto Kangur. La Vanoli cerca di raccogliere le ultime energie dagli errori offensivi di Varese e specialmente dalla carica del Pala Radi, tornato l’ambiente rovente degli anni scorsi. Cremona ha la pistola dalla parte del manico ed è pronta a sferrare il colpo di grazia, al contrario dell’agonizzante Varese sotto di 11 a due minuti dalla fine. L’epilogo è dolce per il Pala Radi: 85-71 per una Vanoli che torna alla vittoria e si proietta a meno due dalla stessa Varese, che colleziona così il terzo k.o di fila.

Parziali: 23-20; 17-20; 26-20; 19-11

Vanoli Cremona: T.Thomas 25; T.Holloway 15; P.Biligha 12; F.Mian 7; P.Harris 9; M.Carlino 8; R.Gaspardo 3; E.Turner 6; A.Amato; D.Boccasavia n.e.

Openjobmetis Varese: C.Eyenga 20; Anosike 13; D.Johnson 8; E.Maynor 7; A.Avramovic 2; N.Pelle 2; M.Bulleri 4;D.Cavaliero 3; K.Kangur 3; G.Ferrero 9;