Vanoli Cremona
Vitali 5,5 – pur preciso dal campo e ispirato nelle assistenze, accende il suo talento ad intermittenza (6 assist e 6 palle perse) ed è troppo impalpabile nei momenti decisivi, stanti i suoi 10 anni di massima serie nel background. Il pubblico ha mostrato di volerlo aspettare. Contro la Virtus sul parquet è stato ancora Godot.
Porzingis 5 – troppo irruente in difesa ed impreciso in attacco, non ci mette nemmeno lavoro sporco e rimbalzi.
Kotti 6,5 – è l’unico che sa trovare la profondità in area per Cremona divenendo diligente terminale d’attacco vicino a canestro.
Jackson 6,5 – si prende molte responsabilità in attacco, non sempre assistito dalla invocata lucidità. Tiene attaccata la Vanoli fino alla fine del terzo quarto.
Ruini 5,5 – il suo minutaggio si giova dei problemi di falli di Johnson, la circolazione di palla, meno; in special modo quando Vitali fa capire di sentirsi meglio da play, mandandolo in sofferenza in posizione di guardia.
Johnson 4 – si macchia prestissimo di 3 falli mostrando di soffrire il mestiere di Poeta. Non entra mai nella partita.
Harris 6,5 – ha il merito di mettere atletismo in una partita contratta, in cui la sua vena al tiro, diversamente da quella dei compagni, è stata molto positiva (60% da 2; 38% da 3).
Huff 5 – 3 punti in 24′ testimoniano che il finlandese deve crescere soprattutto in termini di intraprendenza. Con gli altri lunghi soffre eccessivamente nel primo tempo su Smith.
Stipanovic 4 – Caja gli concede solo 8 minuti che gli sono sufficienti per mettere in luce tutte le sue carenze su i due fronti.
All. Caja 6 – Ingeneroso imputare a Caja l’inesperienza dei suoi, che diversamente dagli avversari, allorché sotto di 10, hanno mollato, ma pur se la situazione si era fatta nel finale complicata soprattutto per i falli, non gli è riuscito di mettere la squadra in condizione di trovare contromisure alle difficoltà in attacco.
Saie 3 Bologna
Gaddefors 5 – in cinque minuti gli riesce di non farsi notare.
Imbrò 6 – eleganza e padronanza non gli mancano, forse un po’ trattenuto per la responsabilità di far girare l’attaco delle V nere, trova una tripla alla fine del terzo quarto che segna il cambio di inerzia della gara.
Poeta 6,5 – soprattutto mestiere e grinta per sopperire alla rarefazione dei giochi a 2 ed alla sterilità degli esterni nella prima metà gara, ma anche scelte oculate che si traducono in cifre solide.
Moraschini 5 – non lascia segno sulla partita nei soli 7 minuti giocati, provando però 3 triple senza successo.
Rocca 4,5 – la Virtus si affida nel bene e nel male al gioco degli esterni senza mai chiedergli rollare. Anche sotto le plance non mette nemmeno uno dei suoi soliti canestri e va a referto solo con 2 liberi in 21 minuti.
Gigli 5,5 – l’asse azzurro con Poeta non si innesca, rendendolo poco coinvolto; riappare anche lui a referto solo nel parziale letale del quarto quarto.
Minard 7 – le percentuali esaltano le scelte di tiro del topscorer della gara (8/10 da 2). Killer silenzioso.
Smith 7 – magari non polito in attacco ma in grado di presidiare il post e generare falli e mismatch. Tiene a galla la Virtus nei primi 20 minuti in attesa che si svegli Hasbrouk.
Hasbrouck 7 – completamente avulso dal gioco per 20 minuti, entra in temperatura giusto per l’ultimo quarto in cui con 4 triple scava inesorabile il solco durante il blackout di 7 minuti della Vanoli.
All. Finelli 6 – la Virtus non ha mostrato gran che di sistemico in attacco e non ha dovuto faticare oltre modo in difesa per avere ragione di una Vanoli dalla fisionomia forzatamente ancora indefinita. La vittoria è parsa concretizzarsi, oltre che in virtù della maggiore esperienza, prevalentemente in ragione della vena intermittente al tiro degli esterni bolognesi, senza l’apporto dei quali le V nere erano sprofondate a meno 10 e con i centri dei quali sono invece arrivate persino a più 20.