Coach andrea Mazzon

Coach Andrea Mazzon

Coach Andrea Mazzon “Sogni? dormo poco…”

Sulla partita: “Avere sempre umiltà e fiducia nella proprie capacità è la base di ogni giocatore ed allenatore per ottenere risultati. Stasera abbiamo eseguito il piano partita con una determinazione speciale. Abbiamo portato la partita dove volevamo, abbiamo tenuto le marcature a uomo con le unghie, perché giocare a zona  nei primi venti minuti contro una squadra di Eurolega sarebbe stato un suicidio. Ci siamo riservati alcune cose tattiche per gli ultimi 5 minuti del quarto quarto, che si sono rivelate realmente importanti nel momento in cui il livello fisico si è alzato: siamo passati a zona in parecchi possessi e gli abbiamo fatto fare obiettivamente molta fatica, e questo ci ha dato la spinta per indirizzare la partita verso di noi. Ad alcuni giocatori ho detto che ero un po’ arrabbiato con loro, perché devono credere di poter giocare a questo livello e di poter essere dominanti in alcune partite. E’ bellissimo vedere l’Umana che batte Montepaschi, ed è bellissimo vedere i giocatori che giorno dopo giorno acquisiscono consapevolezza, pur mantenendo i piedi per terra. Sappiamo che per competere a questi livelli dobbiamo sempre mettere qualcosa in più, per noi la partita oggi è durata 41 minuti”.

Sul terzo quarto: “E’ stata una difesa da Eurolega, spettacolare, ci hanno fatto giocare a nove metri dal canestro. Quei dieci punti che ci siamo portati dietro sono serviti a ritrovare energie, e ci hanno dato il tempo di capire dove potevamo punirli. Ho visto comunque le facce giuste, le facce di chi non avrebbe mollato. La chiave di tutto questa sera è stata il non voler accettare la sconfitta per nessun motivo”.

Sulla squadra: “I ragazzi meritano un grande applauso, sono stati forti mentalmente. Tutti i giocatori escono dal campo sudati e stanchi, ma pochi escono con il mal di testa a causa della concentrazione. E’ bastato non fare il quarto fallo di squadra nell’ultimo periodo, per non rischiare di portare la partita all’overtime, e questo fa pensare che il minimo errore avrebbe potuto capovolgere l’esito della partita. Sono orgoglioso di mettere mostra giocatori italiani che di fatto nessuno in Serie A ha voluto, lo stesso Tim Bowers è stato firmato a fine estate, Alvin e Tamar non giocavano in A da anni. Questi giocatori erano in Lega Due e chiunque avrebbe potuto prenderli”.

Coach Simone Pianigiani “Venti minuti di blackout sono troppi”

Sulla partita: “Innanzitutto devo fare i complimenti a Venezia, che come ci aspettavamo ha aggredito noi e la partita; noi non siamo stati in grado di rispondere, per venti minuti, pur ruotando tutti i giocatori a disposizione non abbiamo trovato energia, abbiamo sbagliato tiri facili e perso troppi palloni. Nel secondo tempo abbiamo provato una difesa diversa e ritrovato energie, il che ci ha permesso di tornare a giocarcela punto a punto, dove però siamo stati meno freddi di quanto una squadra esperta come la nostra dovrebbe essere. Venezia è stata brava a rintuzzare anche nel nostro periodo migliore, ci hanno messo l’anima e l’hanno portata a casa, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile: per il periodo che attraversiamo e per l’ambiente che sapevamo avremmo trovato”.

Sulla squadra: “Non posso pensare agli assenti, è ovvio che Lavrinovic avrebbe fatto comodo, così come avrebbe fatto comodo Kaukenas. A Cremona li abbiamo persi entrambi, dopodiché per un mese non abbiamo perso né in campionato né in Eurolega. E’ stata una reazione che ha logorato mentalmente tutta la squadra, io stesso oggi ho abusato di Andersen perché non riuscivo ad avere da altri quello di cui avevo bisogno. Thornton arriva da un periodo di inattività, non è stato e non sarà semplice inserirlo nei meccanismi, ma è un giocatore di grande esperienza e si sta già rendendo molto utile”.

Andrea Michelori “L’avvio è stato molto difficile”

Sulla partita: “L’avvio per noi è stato molto difficile, nel terzo quarto eravamo riusciti a ripassare in vantaggio, ma la Reyer è stata brava a rimettere subito una breve distanza tra di noi. In trasferta strappi del genere spesso si pagano, ed infatti è capitato”.

Pietro Aradori “Il pubblico è stato fantastico”

Sulla sua prestazione: “Odio perdere, ed odio farlo sbagliando io stesso il tiro decisivo, ma sono cose che possono capitare. Preferisco essermi preso le mie responsabilità. Sapevamo che sarebbe stato difficile giocare su questo campo, il pubblico è stato veramente fantastico e si vedeva che tutta la città aspettava questa partita, in più loro hanno avuto a disposizione due settimane per preparare l’incontro”.

Sul calendario: “Ora andremo a Malaga e poi direttamente a Caserta. Siamo in tanti, siamo 12 o 13 giocatori, e la squadra è stata costruita per affrontare il doppio impegno e per scendere in campo sempre alla ricerca della vittoria”.