Aspettando l’attesissimo blog, ormai in fase di ultimazione, proponiamo anche questa settimana i contributi dell’Ultima Legione in questa forma. Ecco “il fondino”, con i temi caldi dell’attualità. Per discutere e far discutere.

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Da un Pianeta ai confini della galassia, come sembra lontano Torino, soltanto il giorno dopo…

Parafrasando Blade Runner…

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare.

La nave spaziale da combattimento senese frantumare i bastioni del PalaIsozaki e purificarsi da ogni dubbio o sospetto nella fiammeggiante battaglia finale, e ho visto, anche sentito, fischi sibilare come raggi B balenanti nel buio vicino alle porte che chiudeva le partite, ed  extraterresti grigiastri togliere ai valorosi guerrieri l’onore di decidere da soli della propria sorte. E tutti questi momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia?

No, cari signori Arbitri. Non passa…

Anche nel caso voi foste una casta, chiusa, a prescindere, in difesa della propria esistenza e dei relativi privilegi, anche se vorreste confonderci con le pagliuzze, evitando la trave, noi le cose ve le diciamo lo stesso.

In entrambe le semifinali i fischi terminali sono stati quanto meno inopportuni. Tanto per usare un eufemismo ed evitare il guazzabuglio regolamentare tra il giusto e l’ingiusto. Oltre il quale risiede la vera competenza, ovvero la conoscenza e il rispetto dello spirito del gioco. Ma come fanno? Se a basket non hanno mai giocato? Possono anche mangiare il regolamento, poi, però, bisogna digerirlo. Possono essere eruditi, ma non colti, termine che deriva esattamente dal verbo coltivare, e, ripetiamo, si vede lontano un miglio che, con rare eccezioni, il campo da basket gli Arbitri non l’hanno mai direttamente coltivato. Risultato: spirito del gioco, sconosciuto! Come veniva unanimemente rilevato dal 100% dei presenti a Torino (acefali tifosi e partigiani esclusi), che in coro lamentavano e ricordavano il principio più elementare: le partite devono deciderle i giocatori (e allenatori). Tutti gli altri esclusi.

Arbitri, vil razza dannata?

Tiziano Zancanella

A prescindere, e noi veramente prescindiamo, dal fatto che si vedono in campo direttori di gara con profilo talmente pingue e tondeggiante che non dovrebbero stare su nessun campo di qualsivoglia sport, perché, se anche l’occhio vuole la sua parte, l’immagine è antitetica al concetto stesso di sport… Se vogliamo da questo prescindere, allora, perché lo diciamo? Per meschinità e vendetta. Ricordando, che dramma la memoria, l’accanimento contro Tiziano Zancanella… “è grasso, sembra un curato di campagna”… e che invece era uno dei pochi che lo spirito del gioco lo conosceva davvero. Proprio perché aveva giocato…

Signori Arbitri: se volete rispetto incominciate Voi a rispettare i giocatori.

Su 100 partenze  “reverse” o “stessa piede-stessa mano”, su 10 giochi sul “perno”, che Voi sanzionate come infrazioni, possibile che non ce ne sia manco una (1) buona? E se un giocatore ha lavorato duro e a lungo per aggiungere “quel movimento” al suo bagaglio tecnico, e voi glielo fischiate? Cosa vuol dire? Che non rispettate il suo lavoro! Altra cosa che ci fa impazzire: ci sono situazioni in cui è l’attaccante (soprattutto quando è lanciato in contropiede) a chiudere verso il difensore e provocare il contatto, che regolarmente viene addebitato al difensore. Anche in questo caso: lo spirito del gioco, questo sconosciuto. Così gli Arbitri si allontanano sempre più dai giocatori. Per recuperare credibilità, se non c’è dialogo, resta soltanto l’autorità, anzi, l’autoritarismo. E la frattura tra Arbitri e movimento è completata. Non resta che l’autoreferenzialità interna. Che è caratteristica propria di una casta.

Avrete notato che non abbiamo nemmeno sfiorato il cosiddetto problema del “protagonismo” arbitrale. Per noi non esiste. Se qualcuno ne fosse afflitto, e volesse fare l’arbitro, non è certo con giocatori, allenatori o giornalisti che deve confrontarsi, ma con uno psicologo…

Come sempre non pretendiamo di essere nel giusto o di avere ragione. Da noi stessi pretendiamo soltanto di essere leali e chiari (ci è venuto così, casuale, senza riferimento a qualche appartenente alla categoria, altrimenti l’avremmo scritto maiuscolo!). Se a qualcuno interessa discuterne, questo è il Sito giusto. Altrimenti fumatevi pure il sigaro in santa pace.

WERTHER PEDRAZZI

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