I SuperTramps, Alessandro Petronio e Luca Bordato (Foto pagina FB SuperTramps)

I SuperTramps, Alessandro Petronio e Luca Bordato (Foto pagina FB SuperTramps)

Nella prima puntata di Pick’n’Pop, trasmissione di basket e cultura in onda su Radio Caserta Nuova (Frequenza 100.0) il mercoledì dalle 19 alle 20.30 condotta da Alessandro Aita e Ruben Romitelli, è intervenuto un ospite davvero speciale. Il suo nome è Alessandro Petronio, guardia classe 1994 della Tezenis Verona, che ha deciso di passare l’ultima estate con un viaggio on the road. Anche se il termine è riduttivo: con il compagno ed amico Luca Bordato ha deciso di partecipare al Mongol Rally, una gara non competitiva a scopo benefico, compiendo 13.000 chilometri in 34 giorni con un’auto con almeno dieci anni d’età con massimo 1200cc di cilindrata e senza gps. Vi sembra una esperienza facile? Per nulla, e per vederne i risultati basta andare su Facebook sulla pagina SuperTramps.

Alessandro, come è partita la vostra avventura?

Siamo voluti partire, invece che da Londra, direttamente dalla nostra Verona per portare la pallacanestro nei posti in cui le persone non avevano la possibilità di giocarlo. Per far questo, abbiamo deciso di montare un canestro sulla nostra Panda del ’92. È stata una esperienza incredibile, non ci aspettavamo tutto questo seguito e questo successo, ma soprattutto non ci aspettavamo l’affetto e la simpatia di tutti coloro che abbiamo incontrato. La gara è a scopo benefico, noi abbiamo deciso di donare la quota d’ingresso a Slums Dunk, il progetto nato dalla testa di Bruno Cerella per migliorare le condizioni di vita in Africa.

Quali sono stati i momenti più toccanti che avete provato?

Ce ne sono stati tanti. Il momento più simbolico è stata la partenza del secondo giorno, in cui siamo andati a Zagabria a vedere il museo di Petrovic. Era sabato, il museo era chiuso ma il ragazzo che si occupa del museo stesso lo ha tenuto aperto per noi. Come momenti pericolosi, il primo giorno in Russia ci siamo persi nel deserto e la macchina non partiva. Così abbiamo dovuto passare la notte sperduti in mezzo al nulla. A posteriori sono contento che mi sia capitata un’esperienza del genere, ma in quel momento io e Luca non eravamo poi così felici…

Ad un certo punto siete stati anche fortunati: avete trovato un meccanico pieno di Panda nel bel mezzo della Mongolia…

Eravamo precisamente ad Althai, nel centro della Mongolia. Rompemmo la sospensione sulle strade mongole ed eravamo alla ricerca di un pezzo di ricambio. Trovammo una officina piena di Panda con le quali abbiamo avuto i pezzi di ricambio. Ma i mongoli sono molto furbi: sapendo del Mongol Rally, ci hanno spiegato che ogni anno acquistano le macchine dei vecchi partecipanti per avere i pezzi di ricambio. Abbiamo visto addirittura ambulanze inglesi, la loro è una mossa realmente intelligente.

Cosa ti è rimasto culturalmente delle popolazioni che hai visto?

Pensavo di fare un viaggio verso il terzo mondo, ho sempre immaginato Siberia e Mongolia in questo modo. Ma queste popolazioni sono molto più sociali e amichevoli di noi con il prossimo, a dispetto di noi che siamo sempre attaccati a telefonini e social network. Sono molto più aperti al dialogo, rivelandosi sempre ospitali, e al gioco all’aria aperta. Ricordo che in una delle loro yurte (tende semovibili, ndr) ho visto addirittura un canestro attaccato, costruito con mezzi di fortuna, e giocano 24 ore su 24. Noi pensavamo di portare il basket a loro, mentre… ci giocano più di noi! Altro popolo che mi ha sorpreso in positivo sono i russi: me li aspettavo freddi, come la loro condizione climatica, invece abbiamo scoperto che per loro i turisti europei sono considerati alla stregua degli dei, portandoci in giro per le loro città e offrendoci da bere per quattro, cinque serate.

Dopo una esperienza del genere, la voglia di fare nuove avventure è rimasta?

Certo, abbiamo già un nuovo progetto per il prossimo anno di cui non vi anticipo nulla, ma sarò una bomba perché si svolgerà nel nostro paese. Non aggiungo niente, ma vi invito a tenere d’occhio la  nostra pagina Facebook.

Parliamo del basket giocato: che ne pensi della tua Verona?

La squadra è principalmente un bel gruppo, composto da brave persone. Abbiamo giocato una buona preseason, giocando una buona pallacanestro. Gli allenamenti sono duri, con un allenatore come Marco Crespi non puoi aspettarti altro. Michelori? Una persona fantastica, e con un tocco di esperienza che a una squadra giovane come la nostra non può fare altro che bene.