Dal nostro corrispondente

Alba Berlino-Limoges CSP 89-66

Contro il Limoges si rivede un grande Jamel McLean (foto: Arth)

Contro il Limoges si rivede un grande Jamel McLean (foto: Arth)

BERLINO – Dare la palla a un Nobel passando per Frejus non è una cosa che possano fare tutte le squadre*, e già per questo il Limoges meriterebbe qualche punto simpatia. Ma non è con questi punti, purtroppo per i gialloverdi, che si vincono le partite, men che meno quelle di coppa, e i francesi lo confermano cadendo alla O2 World Arena nella quarta giornata dell’Eurolega 2014/2015 contro un buon Alba Berlino, spinto dalla motivazione supplementare che una sconfitta in casa contro la squadra di Jean-Marc Dupraz sarebbe equivalsa ad un quasi certo addio alle velleità di Top 16.

Il talento, al Limoges, non manca, e la panchina è abbastanza profonda da permettere a coach Dupraz ampie rotazioni, ma come spesso accade alle francesi la squadra appare a tratti mal organizzata tatticamente e piuttosto compassata in entrambe le metà campo, senza – cioè – la cattiveria agonistica spesso portata a sublimazione dalle formazioni balcaniche. E così succede che a Berlino Ramel Curry e compagni vengono strapazzati dalle mutevoli difese di Sasa Obradovic e soprattutto da Jamel McLean, l’eroe della storica vittoria Alba contro gli Spurs un mese fa, che nel secondo quarto sale in cattedra propiziando, a suon di canestri, rimbalzi e assist, il parziale che vale il +23 all’intervallo. Le statistiche dell’ex Scafati sono piuttosto eloquenti: al riposo già 11 punti, 3 rimbalzi, 3 assist, 3 falli subiti e 5/5 da due, ben spalleggiato da Cliff Hammonds (9 punti, 3 assist e 2 recuperi all’intervallo), dall’ex brindisino Alex Renfroe e dal resto della squadra, come confermano i nove giocatori mandati a referto dai padroni di casa nella prima metà di gara.

E a proposito di cattiveria agonistica, quando a inizio ripresa ci si aspetta la reazione rabbiosa del Limoges sono invece i ragazzi di coach Obradovic a partire meglio, toccando il +30 nel giro di 2′ e superandolo poco dopo grazie alle bombe di Niels Giffey e al solito McLean, che sguazza nella pochezza dei lunghi avversari almeno quanto gli americani del Limoges sguazzano nella ritmo sincopato dell’attacco gialloverde. La gara si trascina così alla fine senza particolari sussulti (con Berlino che tocca più volte il +36 e dà spazio anche a Ismet Akpinar, 19enne nato ad Amburgo da famiglia turca), per la felicità dei tifosi gialloblù e per la tranquillità di Taurino e Sahin, due terzi italiani della terna arbitrale completata dall’ucraino Shulga. L’Alba rimane in corsa per il passaggio del turno (ma il sorprendente successo del Cedevita a Tel Aviv rischia di complicare la vita al club della capitale tedesca), il Limoges si tiene stretto il successo sul Cedevita ma si concede uno “scoppola” quasi impossibile da ribaltare – nonostante la timida rimonta finale – e dovrà decidere cosa vuole fare “da grande” in questa Eurolega.

Alba Berlino-Limoges CSP 89-66
Alba:
J. McLean 18, N. Giffey 18, A. Renfroe 15. Rim (39): J. McLean e A. Renfroe 7. Ass (22): A. Renfroe 6.
Limoges: J. Smith 17, R. Curry 13, J. Batista 9. Rim (28): N. Boungou-Colo e O. Camara 4. Ass (10): R. Curry 6.

* Se non si fosse capito, ci si sta riferendo all’ala Nobel Boungou-Colo e al lungo Frejus Zerbo