Coach Andrea Capobianco

Coach Andrea Capobianco

 CODOGNO Andrea Capobianco, responsabile tecnico del settore squadre nazionali maschili, in tandem con Antonio Bocchino, impegnato a dirigere il doppio allenamento quotidiano, è l’anima dell’interessante “Progetto azzurri” che ha fatto tappa per cinque giorni al “Campus”.

«Quest’anno il piano è stato modificato per seguire i 1998 e 1999, con differente livello di intervento – spiega il 46enne coach napoletano –. I 36 ragazzi convocati in questi giorni per il centro-nord, visti al “Trofeo delle regioni” o nelle varie giornate azzurre organizzate in giro per l’Italia, sono divisi in due gruppi per un lavoro sui fondamentali individuali e sulle varie situazioni di gioco a livello maggiormente complesso. Un’ulteriore tappa sarà poi quella del raduno centro-sud».

Lo staff tecnico federale ha impostato un programma articolato e stimolante:

«L’idea è di dare una specializzazione più evoluta, compatibilmente all’età dei ragazzi, con un piano a livello fisico, mentale eAntonio Bocchino tecnico – continua Capobianco -. Un passo avanti da fare con i vari referenti tecnici territoriali e i giovani allenatori (invitati in buon numero al “Campus”, ndr): è fondamentale allargare in modo integrato i vari aspetti di intervento dando ai giocatori le qualità utili a interpretare autonomamente le varie situazioni tecniche in campo».

All’aspetto tecnico viene unito il fattore fisico:

«I riferimenti sono il preparatore Cuzzolin, insieme a Molina e Torbol, io e coach Bocchino seguiamo la parte tecnica – dice il tecnico azzurro -. Dobbiamo ringraziare la federazione che fa grandi sforzi organizzativi, tutto lavoro dietro le quinte, fondamentali per noi allenatori e l’Assigeco per aver messo a disposizione il “Campus»”». La casa rossoblu simboleggia l’importanza del vivaio: «Seguiamo da vicino il buon lavoro che viene fatto da queste parti e quanto è impostato con la prima squadra, dove Andrea Zanchi fa giocare parecchio i giovani».

Andrea Capobianco, come coach dell’Under 18 azzurra, la scorsa estate ha dato spazio al talento di Luca Vencato, classe 1995, una delle “perle” del vivaio Assigeco:

Francesco Cuzzolin«Non amo parlare dei singoli – premette il tecnico federale -. Luca sa bene che è convocato perché lo merita e che ad alti livelli si deve lavorare duro, con entusiasmo, fare sacrifici: è intelligente e ha qualità morali per capire che nello sport nessuno regala nulla».

Molto interessante è anche lo scambio tra i tecnici federali e i vari coach presenti al raduno.

«Per crescere e migliorare idee e lavoro sono fondamentali il confronto e la collaborazione fra i vari tecnici – chiosa Capobianco -. Noi spieghiamo ciò che facciamo in campo, un po’ come i nostri vecchi maestri, discutendone con i giovani allenatori e i referenti regionali. Stimola tutti ed è utile».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi