Raffaele Iavazzi (Foto Serpe)

Raffaele Iavazzi (Foto Serpe)

A poco più di un mese dall’amarissima retrocessione, all’ombra della Reggia si possono finalmente tirare un po’ di somme. Ciò non vuol dire che la situazione si ritrovi cristallina e limpida, ma alcuni tasselli iniziano ad andare al proprio posto. Il patron Lello Iavazzi ha trovato in Rosario Caputo la spalla con cui tener alto il nome della Juvecaserta; l’ex numero uno, artefice della scalata in massima serie del 2008 e della semifinale scudetto due anni dopo, si è offerto per dare una mano senza entrare nell’organigramma societario, magari come sponsor per far tornare il marchio Pepsi sulle maglie bianconere. Dall’avvento del presidente IBG sono letteralmente scomparsi dai radar Carlo Barbagallo e la Fondazione C’E’; a due settimane dalla conferenza stampa in cui l’imprenditore di origine siciliana affermò la sua volontà di trattare per la società, non sono ancora spuntati i nomi di coloro che dovrebbero far parte di questo gruppo di imprenditori, ammesso che possano ancora essere di quel’idea. Il pallino della Fondazione esiste da febbraio, e da allora ad oggi le informazioni sono rimaste ancora rarefatte. Intanto Barbagallo resta ancora il proprietario del 10% del pacchetto societario, e di quella parte di Juve ancora si sa poco.

Caputo dunque sarà nuovamente dalla parte dei bianconeri per tentare una nuova scalata alla serie A, ma si potrebbe perdere per strada colui che ha lottato gli ultimi sei mesi per rendere reale il miracolo salvezza: Enzo Esposito. El Diablo, che già nelle scorse settimane ha tenuto un comportamento attendista, sarebbe adesso ricercato dalla Giorgio Tesi Group Pistoia; i toscani hanno appena divorziato da coach Moretti e vedono nel fu numero 6 (22.1 di media nelle 19 gare giocate in maglia Mabo nel 1997/1998) l’allenatore giusto dal quale ripartire. Per ora non c’è ancora certezza, ma la voce si espande a macchia d’olio, e fino ad ora non arriva una smentita da parte dell’ambiente bianconero.

I pensieri sono forse rivolti al Palamaggiò, uno dei simboli della Juve. Non è stato ancora trovato l’accordo con la Provincia per risolvere le problematiche del palazzetto situato in Pezza delle Noci; proprio in merito è stato organizzato lunedì un incontro con il Presidente Di Costanzo ed il delegato provinciale del CONI Michele De Simone per il destino del palazzetto costruito in cento giorni. Intanto si pensa anche alla squadra, ancora da costruire. Michele Antonutti e Claudio Tommasini sono i più papabili a rimanere in Campania il prossimo anno, facendo da base per l’annata in seconda serie. Iniziano intanto a circolare i primi nomi per rimpolpare il roster. Il primo è un nome storico: Linton Johnson. Americano, sposato con una casertana, si allena nella città della Reggia durante la offseason, sarebbe un giocatore di esperienza sotto le plance per aiutare un Tessitori che, se rifirmato, potrebbe crescere alla sua ombra e far esplodere il suo talento. Nelle ultime ore è invece spuntato un nuovo nome fra gli esterni, quello di Marco Spanghero, dato in uscita da Trento e sul quale la Juve pare stia intraprendendo un sondaggio. C’è tempo per costituire la squadra, che si pensi prima all’ossatura.