Coach Ticchi (credits: Virtus Pallacanestro)

SEGAFREDO BOLOGNA – FAMILA SCHIO 84-86

 SEGAFREDO: Dojkic 15 (2/6, 4/6), Laksa 11 (1/5, 1/4), Zandalasini 19 (3/5, 3/8), Andrè  4 (1/4), Rupert 10 (2/6 da tre), Pasa 5 (1/3, 1/2), Parker 18 (7/11, 1/1), Cinili, Barberis 2 (0/1 da tre). N.e.: Del Pero, Orsili. All.: Ticchi.
FAMILA: Verona 11 (2/5, 1/2), Mabrey 15 (2/7, 3/5), Howard 20 (4/6, 3/6), Bestagno 12 (3/5, 1/3), Keys 8 (1/7, 2/2), Sventoraite 4 (2/4), Sottana 16 (2/5, 2/5), Crippa, Mestdagh (0/2, 0/1). N.e.: Mutterle, Penna. All.: Dikaioulakos.
ARBITRI: Radaelli, Wassermann, Bertuccioli.
PARZIALI: 23-27, 40-42, 64-64.
NOTE – T2 S 15/34, F 16/41; T3: S 11/28, F 12/24; TL: S 21/26, F 18/24; R: S 37 (8 o., 10 Parker), F 39 (9 o., 9 Howard); PR: S 4 (2 Pasa), F 8 (2 Crippa, Keys); PP: S 14, F 11. A: S 11 (3 Dojkic, Parker), F 19 (4 Sottana); S: S 2 (1 Parker, Laksa), F 1 (1 Howard). Fallo antisportivo fischiato a Mabrey al 17’11’’ (35-36) e al 29’53’’ (62-64). Espulsa Mabrey al 29’53’’ (62-64). Fallo tecnico fischiato a Rupert al 26’17’’ (51-54), a Keys al 33’55’’ (74-74). Nessuna giocatrice uscita per cinque falli.

BOLOGNA – Un pensiero fisso: strappare il triangolino tricolore dalla canotta della Famila. Per la Segafredo, un obiettivo semplice. Anzi, no, complicatissimo. In una finale scudetto non c’è nulla di facile, di scontato. Nemmeno per una Schio che, tra Eurolega, una Coppa Italia giocata (e vinta) sino in fondo e una semifinale messa in cassaforte in gara -3, di energie ne ha consumate parecchie. Ma quando mai? Le venete hanno messo su una gara dalla forte durezza mentale, resistendo a qualsiasi tentativo avversario di mettere le mani avanti. Una Virtus che ha dato tutto, con la testa e con il fisico, ma che deve mangiarsi le mani per qualche errore di troppo negli istanti finali (qualche palla buttata via, un paio di canestri già fatti ma andati a male…). Questione di particolari, dirà Ticchi in sala stampa. Gara bellissima dal punto di vista emotivo, giocata di fronte a 5337 spettatori (record per una partita di basket femminile), 40’ duranti i quali non c’è stato un solo secondo di pausa, di noia, di prevedibilità. Alla fine è la Famila a raccontarla, ma in gara -2 potrà succedere di tutto.
Che sarà una serata tirata lo si comprende sin dai primissimi istanti di gara: passano appena 5’’ e il trio arbitrale deve già fischiare una palla contesa. Segnale che le protagoniste scese sul parquet sono pronte a buttarsi su di ogni pallone che capiti loro a tiro. Battaglia sia, dunque, che l’ex Laksa, con la sua precisione dal perimetro, prova a indirizzare verso i colori bianco-neri: 6 punti consecutivi della guardia lettone valgono il 6-2 del 2’. La Segafredo risponde presente, ma Schio non si lascia intimidire. Passa qualche minuto ed ecco servito un parziale di 1-9, che porta il punteggio sul 7-11 attorno al 4’, e non è che le venete si accontentino, anzi. All’8’10’’, un arresto e tiro di Howard vale il 14-23. Poi, dalla panchina, fa il suo ingresso Parker. Un ingresso devastante. La pivottona nordamericana, oltre a sbracciare sotto i cristalli, butta dentro canestri fondamentali. È un suo tiro libero a centrare il 29-29 del 12’17’’, poi Zandalasini, sempre dalla linea della carità, riporta in vantaggio le felsinee: 31-29, siamo al 14’. Da lì in poi il match va avanti con un punto a punto inesorabile, nei confronti del quale i due quintetti sembrano volersi adagiare.
Schio prova a rompere gli schemi: dopo l’intervallo lungo, le ospiti tornano a calcare il parquet con la giusta determinazione, con una Mabrey brava a trovare i punti che portano le arancioni sul 42-49 dopo appena 1’30’’ dalla ripesa dei giochi. Per fortuna della Virtus, Zandalasini c’è, c’è anche Andrè dopo un primo tempo incolore: con quattro punti, i primi di gara -1, la numero 22 riacciuffa la parità (51-51 al 25’30’’). Ospiti di nuovo in fuga, Sottana centra la tripla del 53-60 al 27’10’’, segue parziale di 9-0 sigillato da una bomba di Dojkic al 28’15’’ (62-60), ma le buone notizie, per le padrone di casa, non si esauriscono qui: passa poco più di un minuto e Mabrey è colta nel secondo fallo antisportivo, l’espulsione è automatica. L’ultimo quarto è a dir poco estenuante: l’equilibrio è pressoché costante, Pasa prova a romperlo quando, a -4’20’’, mette dentro, da sotto, il canestro dell’80-74: inutilmente. Le ragazze di coach Dikaioulakos rispondono colpo su colpo, fino a un finale da infarto: partiamo dagli ultimi 29’’, quando Zandalasini, dalla lunetta, fa 1/2 (84-82), a -14’’, Howard azzecca il tiro dai 6,75 che porta il punteggio sull’84-85, a -7’’, Parker fallisce l’appoggio da sotto. Passano 3’’ e in lunetta finisce Sottana, che imita Zandalasini (84-86). La Segafredo ha 4’’ a disposizione, ci prova di nuovo Zandalasini dai 6,75 ma la mira non è delle più felici. La Famila alza le braccia al cielo, il primo episodio della finale scudetto è suo.
In sala stampa, George Dikaioulakos sottolinea la spettacolarità del match: <<Una partita – afferma il coach della Famila – che è stata uno spot bellissimo per il basket femminile italiano. Ho fatto i complimenti alle mie ragazze, abbiamo vinto con la tattica, certo, ma anche con il cuore. Martedì prossimo? Restiamo umili, coi piedi per terra, ma sappiamo quel che vogliamo>>. Giampiero Ticchi invece, è un po’ più deluso: <<Uno a zero per Schio – attacca il tecnico pesarese – ma martedì ci aspetta gara -2. Loro hanno giocato un’eccellente partita, noi non abbiamo tirato fuori la giusta cazzimma a inizio gara, ma è stata anche una questione di particolari, di piccole cose che hanno segnato la serata>>. Rivincita martedì prossimo a Schio, palla a due alle 20.