Il brusio, e poi un denso  silenzio, al comparire nell’Accampamento di un guerriero solitario, ritto sotto il peso delle armi, con lo sguardo fermo e anche un poco atroce… Finché non esplode il grido…

Ave, Lentulo di nome, ma di fatto veloce ed implacabile con la daga…

Ave a te, o strenuo Difensore di ogni esule pensiero..

Ave… a Te, fratello dolce e crudele…

(immagine di L. Tarlazzi)

Chissà come, o da chi, hai saputo…?

Confesso… Non ci speravo più… Quante volte sarai sfuggito alla crocefissione, mercante e maestro, di schiavi e gladiatori… Non ci speravo più…

Troppo tempo, dall’ultima volta insieme, fuggendo druidi crudeli, rifugiati in una gelida capanna dal tetto di zolle d’erba, e lo stentato focherello acceso su quattro pietre in croce, fuori soltanto distese d’erica bagnata, e in fondo oltre le nere scogliere un mare freddo, come il nostro cuore, e grigio, come le nostre delusioni…

 Senza parlare, senza guardarci,  soltanto guardare, quel mare oscuro, dispersi e braccati nella desolata isola di Gaelia, ad ovest di Britannia…

Si,lo so… Fui io ad alzarmi e dire: “Devo tornare…”, per poi scoprire che ozi ed agi non mi scaldavano il cuore come il calor bianco ed il fragor delle battaglie…  

Ma ora che il fato ci ha ricondotti insieme, no… non ci denuderemo per mostrar la mappa delle ferite incise sulla pelle… no…  ancor più serreremo l’elmo e la corazza…

E’ tempo. Mostrami se ancora sei capace di ruvide e sprezzanti orazioni… Voglio che sia tu a presentar te stesso alla Legione…

Ordunque…

 

“Mi chiamo Marco Lentulo Difensore, il nome è italico, romano, ma per voi io sono barbaro e questo non mi mette a disagio. Per me è un dettaglio e per voi no, ma non importa, non sacrifichiamo nemmeno agli stessi dei…

 Mi trovo bene qui, al ritrovo della Ultima Legione, di solito per noi andava bene una taverna qualsiasi, ma va bene anche qui ora, dopo le  ultime sanguinose campagne in Acaia, Iberia, Dalmazia e Bithinia, voi le chiamate con altri nomi ma nemmeno questo importa.


Io che sono barbaro vedo bene l’Impero che si sgretola fra scandali e corruzione, avete avuto sempre bisogno di me, di noi, per conquistare i vostri trofei e non avete mai voluto ammetterlo, ma ora che il tempo dei trionfi è passato
starnazzate a destra e a manca come le oche di Furio Camillo.

Se c’è un esempio da prendere per acclarare il mio pensiero mi viene in mente quel gioco con cui vi trastullate, pallanelcesto o qualche cosa del genere.

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