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Paul Davis

La Montepaschi lascia due punti e la differenza canestri nelle mani di un Khimki appena più volenteroso della disastrata compagine senese.

MOSCA – L’orario è inusuale anche per gli spettatori russi, il team di Banchi è pieno di problemi tanto che i giocatori vanno in campo (sono appena 10 di un roster che a settembre sembrava perfino eccessivo) con moderata tensione. Lasciati Daniel Hackett e Tomas Ress in Italia sperando di recuperarli alla causa in vista della gara decisiva contro l’Olympiacos della prossima settimana, il coach dei tricolore deve incassare dopo nemmeno cinque minuti il nuovo stop per Benjamin Eze. Dall’altra parte del campo, la squadra di Kurtinaitis gioca un buon basket gratificato dalla buona precisione al tiro (60% da due, 42% da tre con le stesse medie la Mens Sana vinceva di sottogamba)  senza dimostrare di avere il killer instinct per dominare la gara.

Si deve dire, a parziale discolpa dei Campioni d’Italia, che diverse difficoltà sono nate da cattiva intesa di quintetti probabilmente mai ipotizzati in allenamento, con sfasature evidenti in difesa (troppi tiri aperti non contestati ai padroni di casa) e 13 palle perse in attacco. In avvio si soffre subito Loncar e Planinic 6-0. La risposta è nelle mani di Kangur da tre punti e Marco Carraretto: al 5’ siamo 14-8. Rivers ha già cominciato a bucare la retina, ma Bobby Brown è vivo e tiene il galleggiamento. Solo un gioco da due+uno permette a Fridzon di portare i suoi in vantaggio al termine del primo periodo 25-20.

Inizio equilibrato del secondo quarto, senza particolari sussulti del Khimki guidato da Khvostov. Kurtinaitis rimanda in campo Planinic che con Paul Davis confeziona l’allungo 8-0 che al 15’ vale il 39-26. Canestro e libero per Ortner che, senza particolarmente brillare mette insieme una prestazione interessante. Monia porta i suoi sul +15, ma la reazione senese è uno 0-8 di Brown e Lechthaler che lascia di stucco il pubblico locale e il coach Kurtinaitis grazie alla tripla allo scadere del play bianco verde made in Los Angeles: 44-37.

Banchi si aggrappa all’ultimo quintetto, ma l’antisportivo di Lechthaler rimette dentro Ortner su Davis. Sportellate sotto canestro, con minuti di grande equilibrio rotto da Rivers al 25’ che riporta il Khimki in doppia cifra (52-42). Solo sul finire del tempo Siena sembra riprendersi: Janning si iscrive al tabellino punti e due liberi di Brown valgono il -5 (59-54), ma due fiammate di Rivers riportano le distanze in doppia cifra in appena 35 secondi 64-54.

L’inerzia dunque è per i padroni di casa che, a cavallo dei quarti, hanno confezionato un parziale di 14-0 che sembra risolvere la gara. La tripla di Rivers dopo 2’30” dell’ultimo quarto è un 72-54 da chiudere ogni discorso. Janning e Sanikidze confezionano invece uno 0-8 che parla di una Mens Sana dura a morire: timeout al 35’ per un Kurtinaitis veramente preoccupato della sufficienza dei suoi ragazzi. I russi tentano di controllare il finale, ma la tripla di Rasic e il lay up di Ortner significano un +7 (76-69) al limite della differenza canestri rispetto all’andata (+6 Siena 82-76 ndr). Seguono due liberi per Davis e un altro canestro di Ortner per il definitivo 78-71: nell’ultimo minuto due triple fallite di un nulla dai senesi mandano tutti sotto la doccia e lasciano a Banchi qualche rimpianto su un discorso qualificazione che, nonostante tutto, è sembrato si potesse chiudere stasera.

KHIMKI MOSCA – MONTEPASCHI SIENA 78 – 71 (25-20, 44-37, 64-54)

KHIMKI MOSCA: Augustine 4, Fridzon 8, Koponen 3, Vyaltsev 6, Loncar 8, Rivers 19, Monia 4, Khvostov 2, Zhukanenko, Planinic 6, Davis 18, Nielsen. All. Kurtinaitis.

MONTEPASCHI SIENA: Brown 17, Eze, Carraretto 5, Rasic 6, Kangur 12, Sanikidze 6, Ortner 11, Lechathaler 2, Janning 8, Moss 4. All. Banchi.