Olympiacos

Hines 7.5 Gioca una finale di intensità rara e riesce a lasciare segni evidenti nell’incontro su entrambi i lati del campo. In fase offensiva trova sempre buone conclusioni e i 12 punti messi a referto ne sono testimonianza. In difesa riesce a farsi valere dentro un’area il più delle volte affollata da gente ben più grossa di lui. Piazza una stoppata incredibile su Mirotic lanciato a canestro.

Law 8.5 Si carica la squadra sulle spalle nel momento più difficile dell’incontro quando il Real sembra ormai scappato via. Continuerà praticamente senza sosta a spingere sull’acceleratore fino alla sirena finale. Chiude con 20 punti, subisce 8 falli ed è quasi infallibile dalla linea dei liberi (11/13). Distribuisce anche 5 assist ai compagni. Il titolo di migliore della serata non può che essere suo.

Antic 7 Il macedone si dimostra ancora una volta un giocatore preziosissimo per i campioni d’Europa. Fa capire presto a coach Bartzokas che non è il caso di insistere con Powell. Con lui nel pitturato i lunghi del Real vanno in difficoltà. Insacca la tripla che da il via alla rimonta dei greci e fornisce ai compagni un paio di assist da highlights. I numeri, 10 punti e 6 rimbalzi, non riescono a fotografare l’impronta netta che ha lasciato sulla partita

Spanoulis 4.5 Arriva a questa finale con un gran peso sulle spalle. Se l’Olympiacos è una truppa che funziona alla meraviglia lui ne deve essere il comandante in campo. Non inizia male, fa peggio. Commette il primo fallo molto presto ed è un’infrazione decisamente evitabile. Perde 3 palloni e non trova mai il canestro. Le cose si mettono male e lui non riesce ad entrare nella gara. Costringe il suo coach ad affidarsi a Sloukas per cercare di dare una scossa a tutti gli altri. Chiude il primo tempo con 0 punti e -10 di valutazione.

Spanoulis ver 2.0  9  Vassilis torna dagli spogliatoi per il secondo tempo con i suoi che hanno ricucito fino al -4 e riesce a liberarsi di tutto ciò che lo ha tenuto fuori dalla battaglia per 20 minuti. Infila tre bombe consecutive nel terzo quarto, segna quella del +8 nell’ultimo periodo e punisce ancora la difesa del Real quando gli spagnoli cercano di riavvicinarsi. Lo fa da nove metri. Sarà il canestro che porta il titolo verso Atene per il secondo anno consecutivo. Segna 22 punti in 20 minuti con 5/9 da oltre l’arco e conquista di nuovo il titolo di MVP delle final four. Il fatto che tutto ciò arrivi dopo un primo tempo terribile non fa che renderlo ancor più un campione e, soprattutto, un vincente senza pari del basket europeo dei nostri tempi.

Perperoglou 7- Se sul -17 di fine primo quarto i greci non sono affondati e sono riusciti a rientrare prima e a prendersi il titolo poi un gran merito va dato a chi, in uscita dalla panchina, ha cambiato l’inerzia dell’incontro. Perperoglou è forse il più rappresentativo di questi. Ha messo più d’una firma sulla rimonta ed ha contribuito ad affondare la barca madrilena con un gran canestro all’inizio dell’ultimo periodo. 10 punti alla fine.

Shermadini 6.5 Gioca per soli 6 minuti, ma riesce a rendersi protagonista con due recuperi decisivi ed un gioco da tre punti nelle fasi finali e cruciali.

Sloukas 7- Viene chiamato in causa quando Bartzokas si accorge che Spanoulis fatica ad entrare in partita e la squadra sembra fuori controllo. Entra e mette ordine, porta lucidità. E’ con lui che l’Olympiacos cambia faccia. Contribuisce con Perperoglou a portare dalla panchina quella linfa che permette ai greci di rimettersi in carreggiata. Chiude con 11 punti ed un luccicante 7 su 7 dalla lunetta.

Powell 5.5 Inizia in quintetto, ma si capisce presto che fatica moltissimo a contenere i lunghi del Real. Torna in panchina e lì rimane.

Gecevicius ne

Printezis 6- Si fa notare per un assist di ottima fattura. Per il resto, lui che un anno fa aveva dimostrato di saperlo fare, non incide mai su questa finale. 5 punti e poco altro.

Papanikolaou 6 Anche lui non riesce a ripetere l’ottima prestazione dello scorso anno. La fiammata che arriva nelle fasi finali fatta da un gran assist per Antic ed una schiacciata da ricordare gli vale la sufficienza.

Katsivelis sv

Coach Bartzokas 8 Eredita un onere non da poco. La squadra campione in carica parte nuovamente da sfavorita in queste final four. Si sbarazza della corazzata moscovita, poi torna a prendersi il titolo contro un Real che, a detta di molti, è nettamente più attrezzato della squadra greca. Nella finale si trova subito a dover affrontare il “problema” Spanoulis ed un passivo pesantissimo. E’ bravo a pescare dalla panchina le carte giuste e a riportare a galla i suoi.

 

REAL MADRID

Draper sv

Fernandez 6.5 E’ un giocatore raro per questo torneo e lo dimostra sin dalle prime battute. Inizia con una tripla. Poi serve da dietro la schiena un assist da replay. Infila anche una tripla pazzesca che vale il 20-7 e permette al Real di prendere il volo. A questo aggiunge una grande intensità difensiva, ruba palloni e chiude ogni varco. E’ proprio quando si ferma a rifiatare che l’Olympiacos inizia la sua rimonta. Torna ad essere protagonista nel terzo quarto poi cade vittima della frustrazione e commette due falli davvero rudi. O da vero Rudy se preferite. Se è comprensibile, ma non accettabile, che il nervosismo porti a certi gesti è decisamente indiscutibile il fatto che avrebbe potuto chiudere in modo migliore una grande stagione.

Suarez 5.5  Poco incisivo. Non porta molto dalla panchina quando il Real ne avrebbe un gran bisogno.

Reyes 6 Dopo una semifinale di gran livello non riesce a ripetersi. Fa il suo in fase difensiva e raccoglie anche 6 rimbalzi, tre dei quali offensivi. Il 2/6 ai liberi pesa sulla valutazione della sua prestazione.

Mirotic 6- Insacca una tripla importante ed occupa bene lo spazio nel pitturato. Subisce l’incredibile stoppata di Hines e si fa male. Torna solo nelle fasi finali quando ormai i giochi sono fatti.

Rodriguez 6.5 Chiude con la bellezza di 17 punti in soli 17 minuti. Va sottolineato però che gran parte di questi arrivano in una fase della gara che se non si può definire garbage time poco ci manca. Gli va riconosciuto in ogni caso il merito di essere stato l’ultimo insieme Llull ad alzare bandiera bianca.

Hettsheimeir sv

Begic 6 Parte da leone piazzando ben tre stoppate nei primissimi minuti. Una di queste, portata in collaborazione con Mirotic, verrà messa sullo score del compagno. Ne mette una quarta ad inizio del terzo periodo. Grande presenza difensiva. Gioca però 10 minuti in tutto.

Carroll 5.5 Mette una tripla e due liberi. Per il resto porta poco alla causa del Real Madrid.

Llull 6.5 Inizia fortissimo con due bombe consecutive e trascina, in collaborazione con Rudy, il Real al +17 della prima sirena trovando il canestro anche in penetrazione. Poi esce dalla partita proprio quando i greci ci rientrano. Infilerà altre due triple nel finale. Come per Rodriguez da segnalare la grande determinazione e la grande voglia di crederci quando ormai sembrava (e lo era) tutto finito.

Slaughter 6- Segna 9 punti con 4/4 al tiro, ma il rientro dell’Olympiacos inizia proprio quando lui mette piede in campo. In difesa soffre non poco. Poi sembra ritrovarsi nel secondo tempo, ma un tecnico (dubbio) chiamatogli per simulazione lo innervosisce. Finisce con l’iscriversi insieme a Fernandez al festival dei falli di frustrazione.

Coach Laso 7 Il suo Real si è comunque reso protagonista di una grande stagione. Ha sconfitto con merito il Barcelona ed ha riportato la squadra in finale. Sulla partita nello specifico si fatica a capire il perchè del limitato utilizzo di Begic che aveva iniziato bene ed anche quello altrettanto limitato di Rodriguez in regia in alcuni momenti dell’incontro. La stagione, in ogni caso, è da applauso.