Logo Champions LeagueLa doppia sfida tra Juventus e Monaco avrebbe sicuramente regalato a una delle contendenti un sogno a cui credere, concedendo all’altra soltanto una bruciante delusione. È andata bene ai bianconeri, che passano il turno grazie al rigore realizzato da Vidal all’andata –vinta per una rete a zero- gestendo invece il risultato al ritorno. Tevez e compagni, meno lucidi del previsto, hanno sfruttato al meglio le occasioni create in casa, mentre nel Principato hanno tenuto botta –non certo senza qualche brivido, su una caduta di Chiellini in avvio e su una chiusura dello stesso difensore livornese in area nel finale- nei confronti nelle poche sortite offensive dei biancorossi.

Entrambe le gare sono state disputate dalle due compagini con estrema attenzione, solidità difensiva e un’evidente paura di sbagliare la gestione dei palloni, anche quelli più semplici. L’equilibrio ha regnato sovrano; gli episodi hanno deciso la qualificazione. Due pareggi infatti sarebbero stati più giusti ma, certo, il calcio è crudele: chi segna vince, chi perde piange. E così la stampa francese sottolinea i dubbi scaturiti da alcune decisioni arbitrali, quella italiana la compattezza e la determinazione dei ragazzi di mister Allegri; mentre il campo ha reso omaggio a due squadre dotate di un’ottima fase difensiva, con un sicuro futuro in patria e in Europa. Nell’arco delle due partite vi sono state alcune sbavature, soprattutto in fase di impostazione, ma l’esperienza dei bianconeri ha prevalso sulla freschezza dei  giovani Monegaschi.

La Juve fa dunque jackpot a Montecarlo, raggiungendo la semifinale di Champions dodici anni dopo l’ultima apparizione. Allora l’avversario fu il Real Madrid, una delle tre possibili rivali dei bianconeri assieme a Barcellona e Bayern Monaco. A Torino nessuno si monta la testa: con campionato ormai cucito sul petto e finale di coppa Italia conquistata, questo importante risultato europeo è causa di orgoglio, voglia di stupire e, non meno importante, di  succulenti introiti per le casse della società.

L’orgoglio è evidentemente quello di tornare a giocare di un prestigio tale; la voglia di stupire è quella dell’outsider, della mina vagante, pronta ad esplodere se mai ce ne fosse la possibilità. Certo, per avere speranze di gloria, servono due match imponenti, perfetti: due conigli dal cilindro che lo staff juventino può preparare in tutta tranquillità, vista la classifica di serie A. Le rivali sono tutte corazzate più pronte e preparate ad alzare la coppa dalle grandi orecchie: il Bayern Monaco ha dominato in Bundes e ha meravigliato il mondo nella sfida contro il Porto senza gran parte dei titolari; il Barcellona è in testa alla Liga e è tornato ad esprimere un calcio d’incanto; il Real Madrid, squadra detentrice del titolo, rincorre i blaugrana in campionato a sole due lunghezze, mentre in Champions ha ottenuto in extremis il pass per la semifinale. L’urna di Nyon sarà in ogni caso una pessima alleata; la Champions non tollera la paura, ma consacra la Juve tra le grandi. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

 

Matteo  Origoni
@MatteOri5


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati