La sconfitta all’esordio in campionato in quel di Brindisi non è certo il miglior biglietto da visita con cui affrontare il primo impegno europeo, per di più nella tana dell’Efes, storicamente indigesto alle “scarpette rosse”.
La sensazione è che il lavoro di Banchi non possa dare effetti immediati e che, nell’attesa, Milano dipenda sostanzialmente, dal talento dei singoli. Al contrario, di fronte troverà una formazione con poche novità, la più importante delle quali è quel Zoran Planinic dispensatore di passaggi illuminanti e playmaker oversize in grado di sfruttare il mismatch con Jerrells vicino a canestro. Proprio il duello in cabina di regia potrebbe essere una delle chiavi di volta di un match che si presenta equilibrato e nel quale la differenza potrebbe essere segnata dagli accorgimenti tattici, specialmente difensivi, dei due tecnici.
L’assenza di Moss, che poteva essere speso anche nello spot di 4 viste le degenze di Gigli, Chiotti e Kangur, toglie un’importante’arma tattica a Banchi, l’ex senese poteva essere l’uomo giusto per metter la museruola ad un tiratore di striscia come Vasileiadis.
Interessante il duello sotto le plance dove il binomio Wallace-Samuels incrocerà gli sguardi con Erden e Barac, coppia ben assortita che lo scorso anno ha spesso rappresentato la chiave di volta del match.
Capire fino a che punto Milano possa metabolizzare il primo ko stagionale e proiettarsi verso una dimensione europea che lo scorso anno non ha avuto è impresa ardua. I lombardi vorranno correre in campo aperto sfruttando l’atletismo del proprio pacchetto esterni. Se ci riusciranno per l’Efes sarà dura tenere il ritmo di Langford e soci, in caso contrario l’Ipecki diverrebbe un palazzetto dove non augureremmo di giocare nemmeno al peggior nemico. E agli uomini di Banchi tornerebbero alla mente i fantasmi di Brindisi.
Pronostico: vince Milano in volata.
Uomo chiave: Curtis Jerrells
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