La sconfitta all’esordio in campionato in quel di Brindisi non è certo il miglior biglietto da visita con cui affrontare il primo impegno europeo, per di più nella tana dell’Efes, storicamente indigesto alle “scarpette rosse”.

 (Foto Savino Paolella 2013)

(Foto Savino Paolella 2013)

La sensazione è che il lavoro di Banchi non possa dare effetti immediati e che, nell’attesa, Milano dipenda sostanzialmente, dal talento dei singoli. Al contrario, di fronte troverà una formazione con poche novità, la più importante delle quali è quel Zoran Planinic dispensatore di passaggi illuminanti e playmaker oversize in grado di sfruttare il mismatch con Jerrells vicino a canestro. Proprio il duello in cabina di regia potrebbe essere una delle chiavi di volta di un match che si presenta equilibrato e nel quale la differenza potrebbe essere segnata dagli accorgimenti tattici, specialmente difensivi, dei due tecnici.

L’assenza di Moss, che poteva essere speso anche nello spot di 4 viste le degenze di Gigli, Chiotti e Kangur, toglie un’importante’arma tattica a Banchi, l’ex senese poteva essere l’uomo giusto per metter la museruola ad un tiratore di striscia come Vasileiadis.

Interessante il duello sotto le plance dove il binomio Wallace-Samuels incrocerà gli sguardi con Erden e Barac, coppia ben assortita che lo scorso anno ha spesso rappresentato la chiave di volta del match.

Capire fino a che punto Milano possa metabolizzare il primo ko stagionale e proiettarsi verso una dimensione europea che lo scorso anno non ha avuto è impresa ardua. I lombardi vorranno correre in campo aperto sfruttando l’atletismo del proprio pacchetto esterni. Se ci riusciranno per l’Efes sarà dura tenere il ritmo di Langford e soci, in caso contrario l’Ipecki diverrebbe un palazzetto dove non augureremmo di giocare nemmeno al peggior nemico. E agli uomini di Banchi tornerebbero alla mente i fantasmi di Brindisi.

Pronostico: vince Milano in volata.

Uomo chiave: Curtis Jerrells


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