EA7 Emporio Armani Milano – Panathinaikos Atene 66-64

Continua nel migliore dei modi il cammino europeo dell’EA7: dopo la sconfitta di misura con il Barça e la convincente vittoria contro il Bayern, che è valsa il passaggio alle Top 16, Milano riesce a domare il blasonato Panathinaikos, grazie a una difesa più che buona su tutti e 40 i minuti, a un attacco paziente e a tratti di discreta qualità, e all’ormai solito super Hackett.

Daniel Hackett, sempre più determinante in Europa (Foto: Savino Paolella)

Daniel Hackett, sempre più determinante in Europa (Foto: Savino Paolella)

Dany Boy, infatti, anche stasera si è autoproclamato leader della squadra, prendendosi carico delle maggiori responsabilità fin dal primo quarto, quando, con la tripla del +5 sull’11-6, ha scaldato l’atmosfera mettendo in chiaro che l’Olimpia era lì per giocarsela fino alla fine. Atmosfera poi raffreddata da un tragicomico inconveniente tecnico: un listello del parquet nell’area del Pana si rompe e ci vogliono quasi 10 minuti di bricolage per sistemarlo alla bell’e meglio. La pausa, di fatto, favorisce gli ospiti, che dopo un inizio estremamente difficoltoso (4 punti nei primi 6 minuti) provano a sbloccarsi con il tiro da tre: Slaughter e Blums aprono la scatola da lontano per il -1, Milano torna a +9 ancora con Hackett e con James ma, ancora una volta, il Pana ricuce il divario, toccando il -2 con Diamantidis prima del canestro di Hackett quasi sulla sirena dell’intervallo.
Nella ripresa, però, la musica cambia; è il momento peggiore per Milano: in attacco non va oltre qualche forzatura di Gentile e Brooks, che dopo i 6 punti in fila in apertura ha sbagliato tutti i tiri successivi, e in difesa non riesce ad arginare Diamantidis, che un po’ si mette in proprio (un paio di triple che valgono il sorpasso per i suoi), e un po’ arma la mano dei compagni, soprattutto di Batista. Il problema, però, è che il centro uruguaiano non ne combina una giusta, facendo passi praticamente ogni volta che riceve palla in movimento. Grazie ai banali e ricorrenti errori offensivi del Pana – le 21 palle perse sono state il vero tallone d’Achille dei greci stasera – l’Olimpia rimane in partita e trova nuova linfa dalle due triple in fila di Samuels e Moss per il +6 a metà del quarto.

La magistrale difesa di Cerella su Diamantidis (Foto: Savino Paolella)

La magistrale difesa di Cerella su Diamantidis (Foto: Savino Paolella)

Anche stavolta, però, dura poco: i greci rientrano e si prosegue punto a punto fino ai minuti finali, in cui i deboli di cuore potrebbero aver avuto qualche problemino di salute. L’ingresso di Cerella porta maggiore aggressività in difesa (ma, come si vedrà, quello che dà sul suo lato preferito del campo lo toglie dall’altro) e ad altre palle recuperate che valgono diversi punti in contropiede. E proprio un contropiede di Cerella, dopo uno splendido rimbalzo catturato nel traffico da Hackett, riporta i biancorossi a +6 (62-56), con poco più di tre minuti sul cronometro. Mai, però, abbassare la guardia con il Pana: Blums riprende da dove aveva lasciato all’inizio del secondo periodo, con un paio di triple una più difficile dell’altra, intervallate da un tiro da tre pazzesco di un indiavolato Hackett. Poco dopo, però, Cerella si fa stoppare un tiro da oltre l’arco e, nel tentativo di rimediare al danno, commette fallo su Wright, mandandolo in lunetta. Due su due dell’americano e tutto da rifare (65-64).
Ma è qui che si vede che Milano è cresciuta come squadra: con una magia difensiva, Moss costringe Wright a sbagliare da sotto canestro; poi, dall’altra parte, Hackett sbaglia un tiro fotocopia dell’ultimo contro il Bayern, ma a rimbalzo Melli è il più lesto di tutti, catturando il pallone e subendo fallo. L’1/2 dalla lunetta a 24 secondi dal termine, però, mette la palla della potenziale vittoria nelle mani di Diamantidis. C’è di peggio, in Europa.

Spike Lee, ospite stasera a Desio, sembra essersi divertito (Foto: Savino Paolella)

Spike Lee, ospite stasera a Desio, sembra essersi divertito (Foto: Savino Paolella)

Ma è anche vero che un campione, anche in una partita da 12 punti e 11 assist, non è un automa: ingabbiato dalla difesa perfetta di Cerella, il fuoriclasse greco va in palla, si intestardisce in palleggio e si fa rubare palla dal giocatore argentino, che però non trattiene. Rimessa verde a 1.2 secondi dal termine: palla, ovviamente, di nuovo nelle mani di Diamantidis, che, come solo lui sa fare, si guadagna un viaggio in lunetta con soli 7 decimi sul cronometro. E il greco sbaglia per la seconda volta in una manciata di secondi, spedendo sul ferro il primo tentativo. Non resta che sbagliare apposta il secondo e sperare in un tocco fortunato a rimbalzo, che però non arriva: Milano può così festeggiare una vittoria guadagnata con le unghie e con i denti, con il solo, leggero rammarico di non poterlo fare davanti al tutto esaurito del Forum di Assago.
Non è ancora perfetta, questa Olimpia, ma di sicuro, da un mese a questa parte, la strada è quella giusta.

EA7 Emporio Armani Milano – Panathinaikos Atene 66-64 (18-11, 14-17, 20-23, 14-13)
Milano: D. Hackett 21, A. Gentile 9, S. Samuels 8. Rim (28): D. Hackett 4. Ass (14): D. Hackett 4.
Panathinaikos: A. Slaughter 17, J. Blums 13, D. Diamantidis 12. Rim (41): J. Gist 10. Ass (15): D. Diamantidis 11.