Real Madrid – EA7 Emporio Armani Milano 93-74 (Stats) (Highlights)

Nikola Mirotic, semplicemente immarcabile (foto acb.com)

Nikola Mirotic, semplicemente immarcabile (foto acb.com)

Non c’è storia a Madrid, dove il Real annienta l’Olimpia Milano e continua imbattuto il suo percorso europeo. Sul parquet spagnolo non c’è quasi storia: i biancorossi resistono appena una decina di minuti, aggrappandosi a qualche iniziativa di Jerrells e Samuels e, soprattutto, alla solidità di Moss (8 punti in apertura di gara), vanificata però dal primo quarto mostruoso di Nikola Mirotic. Il lungo di origine montenegrina porta a scuola Melli facendolo letteralmente impazzire con una varietà pressoché infinita di soluzioni: tiro da fuori, partenza di destro e di sinistro, movimenti spalle a canestro, contropiede, rimbalzi in attacco e chi più ne ha più ne metta. E anche quando entra il fischiatissimo ex blaugrana Wallace la musica non cambia: Mirotic continua a segnare (15 punti nei primi 10 minuti) e il Real chiude il primo quarto sopra, però, di soli 5 punti (25-20).

Solito showtime per Rudy Fernández (foto. acb.com)

Solito showtime per Rudy Fernández (foto. acb.com)

Il punteggio può far pensare che, in effetti, ci sia una “partita”, ma ciò che si vede in campo dice tutt’altro: è il Real a fare il gioco, con Milano a inseguire. Una situazione che può permettere di restare a galla per qualche minuto, non di certo per tutta la partita. E, infatti, appena gli spagnoli alzano l’intensità difensiva, l’EA7 smette di segnare: solo 11 punti nel secondo quarto, e solo 6 nei primi 7 minuti abbondanti dello stesso, durante i quali, dall’altra parte del campo, con Mirotic a rifiatare in panchina, ci pensa Sergio Rodríguez a prendere per mano i suoi, segnando (10 punti in questo periodo) e facendo segnare, per un parziale di 14-0 che dà al Real il +18, che diventa +21 qualche secondo prima della sirena grazie a una tripla dello stesso Rodríguez.
Nella ripresa si scende in campo solo perché il regolamento dice che bisogna giocare altri 20 minuti: o, almeno, questo sembra essere il punto di vista milanese, dato che il Real, da grande squadra quale è, continua a onorare partita e avversario, non mollando mai e, anzi, aumentando ancora il divario: nel terzo quarto tocca a Rudy Fernández diventare protagonista con le sue giocate spettacolari (10 per lui nel periodo), assolutamente non fini a se stesse, dato che contribuiscono al massimo vantaggio spagnolo (+26). Qualche segnale di reazione milanese arriva solo negli ultimi dieci minuti, a buoi ampiamente scappati e con il Real che, bisogna dirlo, dà ampio spazio alle seconde linee. Jerrells ruba qualche pallone e segna in contropiede, Langford aggiusta le sue cifre dalla lunetta e Samuels cerca di farsi sentire in area: il risultato è un distacco più “umano” sul tabellone (finirà sotto i 20 punti, 93-74) ma che non toglie la consapevolezza che la squadra di Banchi ha davanti a sé una lunga, lunghissima strada prima di poter davvero giocare alla pari con le big europee.

MVP. Sono diversi i protagonisti del Real, da Rodríguez a Fernández, a Reyes. Ma quando c’è stata “partita”, il blanco immarcabile è stato solo uno, Nikola Mirotic: 15 punti nel solo primo quarto sono il suo biglietto da visita; 19 punti senza errori al tiro (5/5 da due, 1/1 da tre, 6/6 ai liberi) più 6 rimbalzi e 2 assist in poco meno di 22 minuti, per un eloquente 28 di valutazione, il suo tabellino finale.

Real Madrid – EA7 Emporio Armani Milano 93-74 (25-20, 27-11, 21-18, 20-25)
Madrid: N. Mirotic 19, R. Fernández 16, F. Reyes 14. Rim (37): F. Reyes 9. Ass (21): S. Rodríguez 6.
Milano: K. Langford 16, S. Samuels 13, C. Jerrells 12. Rim (24): D. Moss 4. Ass (15): K. Langford 6.


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